Inchieste
Elon Musk visita Israele e dice “vaffanculo” ai big sponsor
Elon Musk, CEO di X e figura di spicco nel mondo della tecnologia, ha recentemente visitato Israele in seguito a controversie legate ad accuse di antisemitismo. Durante la sua visita, ha incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog e il primo ministro Benjamin Netanyahu, affrontando temi cruciali legati all’antisemitismo e alla sicurezza.
Incontro con il Presidente Herzog
Isaac Herzog ha sottolineato il ruolo importante di Musk nel prevenire l’antisemitismo, una problematica che ha coinvolto sia lui personalmente sia la sua piattaforma di social media, X. Herzog ha evidenziato come i social media, inclusi quelli guidati da Musk, ospitino spesso contenuti antisemiti.
Visita al Kibbutz Kfar Aza
Musk ha visitato il kibbutz Kfar Aza, che è stato bersaglio di attacchi da parte di Hamas il 7 ottobre. Durante la visita, gli è stato mostrato materiale video sugli attacchi, che hanno provocato la morte di 1.200 persone e il sequestro di 240 ostaggi. Il ministero della Salute di Hamas a Gaza ha riferito che più di 14.500 persone sono state uccise nella campagna di rappresaglia di Israele.
Conversazione con Netanyahu
In una conversazione trasmessa in diretta su X, Musk ha concordato con Netanyahu sulla necessità di distruggere Hamas per ottenere pace e sicurezza. Netanyahu ha paragonato la situazione a quella della Germania e del Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale.
Accordo su Starlink
Durante la visita, è stato raggiunto un accordo riguardante il servizio di internet satellitare di Musk, Starlink. Dopo interruzioni e blackout di internet a Gaza, causati dalle operazioni militari israeliane, Musk aveva proposto di fornire Starlink alle principali organizzazioni di aiuto nel territorio. Tuttavia, Israele ha espresso preoccupazioni sull’uso potenziale di questa tecnologia da parte di Hamas. L’accordo raggiunto prevede che Starlink possa essere utilizzato in Israele e Gaza solo con l’approvazione del governo israeliano.
Gli sponsor non tornano
La visita di Musk segue la sospensione delle pubblicità su X da parte di aziende come Apple, Disney, IBM e Comcast, in seguito a un rapporto di Media Matters for America che ha evidenziato annunci pubblicitari accanto a post pro-nazisti. X ha contestato il rapporto, lanciando una causa legale contro l’organizzazione. Musk è stato anche criticato per aver promosso una teoria del complotto antisemita in risposta a un post su X.
Elon Musk risponde agli inserzionisti con un esplicito ‘Vaffanculo’
Elon Musk ha recentemente fatto poi notizia per una risposta esplicita e carica di espletivi durante un’intervista televisiva in diretta all’annuale conferenza DealBook del New York Times.
Contesto dell’intervento di Musk
Durante la conferenza DealBook Summit 2023 a New York, il 29 novembre, Musk ha risposto in modo esplicito agli inserzionisti che hanno lasciato la piattaforma di social media a causa di post antisemiti che lui stesso aveva amplificato. Musk aveva precedentemente approvato ciò che la Casa Bianca ha definito “odio antisemita e razzista“ sulla piattaforma, per il quale si è poi scusato e ha cancellato il tweet.
La reazione di Musk agli inserzionisti
Quando l’intervistatore Andrew Ross Sorkin ha chiesto informazioni sugli inserzionisti che lasciavano la piattaforma, Musk ha dichiarato: “Se qualcuno sta cercando di ricattarmi con la pubblicità, ricattarmi con i soldi, vaffanculo… Vaffanculo. È chiaro? Spero di sì.” Musk ha anche salutato il CEO di Disney, Bob Iger, presente tra il pubblico, poiché la compagnia era una delle diverse aziende che hanno abbandonato X.
Impatto del boicottaggio Pubblicitario
Musk ha affermato che il boicottaggio pubblicitario potrebbe “uccidere l’azienda” e ha promesso di documentare in dettaglio l’intero processo. Un rapporto del New York Times del 24 novembre suggeriva che fino a 75 milioni di dollari di entrate potrebbero essere a rischio a causa di oltre 200 inserzionisti, tra cui Airbnb, Coca-Cola e Microsoft, che hanno lasciato la piattaforma.
Perdita di Inserzionisti su X
Secondo un rapporto di NPR del 25 novembre, la piattaforma ha perso 50 dei suoi primi 100 inserzionisti da quando Elon Musk ne ha preso il controllo. Marchi importanti come Ford, Verizon, Chevrolet, Chipotle e diverse aziende farmaceutiche, tra cui Merck, hanno ritirato la pubblicità negli ultimi mesi.
Linda Yaccarino sostiene Elon Musk nell’attacco
Linda Yaccarino, CEO di X, ha pubblicamente sostenuto Elon Musk dopo che quest’ultimo ha risposto in modo esplicito agli inserzionisti che hanno abbandonato la piattaforma. Questa mossa segue le recenti controversie legate ai post di Musk, che hanno incluso contenuti antisemiti e teorie cospirative.
Posizione di Linda Yaccarino
Nonostante la maggior parte delle entrate di X provenga ancora dalla pubblicità, Yaccarino ha preso posizione a favore delle dichiarazioni di Musk. In un post su X, ha scritto: “Oggi @elonmusk ha dato un’intervista ampia e sincera al @dealbook 2023. Ha anche offerto scuse, una spiegazione e un punto di vista esplicito sulla nostra posizione. X sta abilitando un’indipendenza dell’informazione che è scomoda per alcune persone. Siamo una piattaforma che permette alle persone di prendere le proprie decisioni.”
Impatto sulle relazioni con gli inserzionisti
La posizione di Yaccarino potrebbe complicare ulteriormente le relazioni con gli inserzionisti, molti dei quali sono preoccupati per la sicurezza del brand e non vogliono essere coinvolti in una guerra ideologica sulla libertà di parola online e sulla moderazione dei contenuti su X.
X si rivolge alle piccole imprese
Dopo le recenti controversie e la risposta esplicita di Elon Musk agli inserzionisti di grandi dimensioni, X (precedentemente noto come Twitter) sta ora cercando di attirare piccole e medie imprese (SME) per sostenere il suo business pubblicitario.
Focalizzazione su Piccole e Medie Imprese:
- Strategia di X: X sta ora raddoppiando gli investimenti per facilitare la spesa pubblicitaria da parte di piccole e medie imprese, cercando di compensare le perdite di entrate pubblicitarie causate dall’abbandono degli inserzionisti più grandi.
- Sfide per X: Un ex dirigente delle vendite pubblicitarie di X ha espresso dubbi sulla capacità della piattaforma di attrarre questo mercato, citando la mancanza di strumenti di acquisto pubblicitario self-service sofisticati e la concorrenza con piattaforme come Meta, Google e TikTok.
Reazioni e implicazioni
- Reputazione di Linda Yaccarino: Amici e ex colleghi di Linda Yaccarino, CEO di X, hanno cercato di convincerla a lasciare il suo ruolo per proteggere la sua reputazione.
- Sfide per X: Anche se X avesse gli strumenti giusti per vendere alle piccole imprese, è difficile vedere come la società possa sperare di compensare le entrate pubblicitarie perse dai grandi marchi che spendono milioni di dollari ciascuno.
La mossa di X di rivolgersi alle piccole imprese rappresenta un cambiamento significativo nella strategia pubblicitaria della piattaforma. Tuttavia, rimangono dubbi sulla fattibilità di questa strategia e sulle sfide che X dovrà affrontare per attrarre e mantenere un nuovo segmento di mercato.
Inchieste
Attenti a Mazarsiu.com : offerta lavoro truffa da piattaforma Adecco
Tempo di lettura: 2 minuti. Dalla piattaforma Adecco ad un sito che offre lavoro attraverso le Google Ads: è la storia di Mazarsiu e di una segnalazione in redazione
Nel mese di gennaio abbiamo trattato la notizia di una offerta di lavoro fittizia che usava il blasone di Mark & Spencer. Una lettrice di Matrice Digitale ha prontamente contattato la redazione dopo che, in fase di navigazione su un sito di Adecco, società famosa per il suo servizio di lavoro interinale a lavoratori e aziende, ha cliccato su un banner pubblicitario che l’ha proiettata su questa pagina:
www.mazarsiu.com si presenta come sito web che consente di svolgere dei compiti e di guadagnare una volta finite le 38 “mansioni”. Ogni mansione ha un investimento incrementale che frutta diverse centinaia di migliaia di euro ai criminali.
L’ancoraggio alla potenziale vittima è stato fatto attraverso WhatsApp da parte di un numero italiano ( 3511580682 ) con un nome ispanico
L’utente Lara Cruz si presenta a nome di una società che reale con sede a Napoli, ma ha un volto asiatico in foto e un nominativo ispanico. E si propone di aiutare gli utenti nella loro fase di registrazione per poi indirizzarle da subito nel lavoro.
La segnalazione è stata inviata in redazione il 15 ed il sito è stato creato il 14 maggio, un giorno prima, ed il veicolo del sito truffa è stato possibile grazie all’utilizzo di una sponsorizzata su AdWords da una piattaforma legittima di Adecco e, per fortuna, la malcapitata ha letto l’inchiesta di Matrice Digitale che l’ha messa sull’attenti.
Se doveste trovarvi dinanzi a un sito che propone lavoro on line, come Mazarsiu o Mark & Spencer, e l’impiego consiste nell’anticipare dei soldi, contattate subito le Autorità o la redazione di Matrice Digitale nell’apposito form di segnalazione o via WhatsApp
Inchieste
Terrore in Campania: dati sanitari di SynLab nel dark web
BlackBasta ha pubblicato i dati esfiltrati nell’attacco informatico riuscito contro Synlab Italia dove il colosso tedesco è stato colpito nelle sedi della Campania ed i dati dei pazienti sono stati resi disponibili dalla ransomware gang russa. Un disastro annunciato dopo che si è appresa la volontà della multinazionale di non pagare riscatto così come previsto dalla procedura internazionale che vieta alle vittime di recuperare i propri dati alimentando il crimine informatico globale.
Matrice Digitale ha dedicato una serie di approfondimenti sulla vicenda e, pur non essendo entrata in possesso dei dati visualizzati già da circa 4000 persone all’interno della piattaforma dark web dei criminali, ha potuto constatare che la maggior parte delle informazioni riguardano le sedi della Campania sia lato sedi sia fornitori sia pazienti. Un’altra informazione che potrebbe essere utile ed anche allo stesso tempo rincuorante per tutti i pazienti coinvolti, è che la dimensione dei dati non è scaricabile da chiunque visto il tera e mezzo di gigabyte necessari per portare a termine il download completo. Un altro punto di favore in questa terribile vicenda è il fatto che il server sembrerebbe essere poco capace di distribuire simultaneamente la grande mole di informazioni che BlackBasta ha messo a disposizione di tutti coloro che ne hanno accesso attraverso il link dark web.
Qual è stata la reazione dell’azienda ?
SynLab ha annunciato di non voler pagare il riscatto e di essere stata vittima da di un attacco matrice russa, aspetto ininfluente quando si parla di crimine informatico, e di essere in contatto costantemente con le Autorità. Almeno loro hanno acquisito tutte le informazioni esfiltrate dagli aguzzini. L’azienda promette e si impegna nel comunicare, così come previsto da legge vigente, ad ogni singolo paziente l’eventuale esposizione in rete. I risvolti della vicenda però non sono positivi per l’azienda nonostante abbia agito secondo procedure. Dal punto di vista della credibilità e della fiducia dei clienti, quest’ultimi continueranno ad avvalersi delle prestazioni private e convenzionate, ma all’orizzonte si configura una sanzione salata da parte del Garante della Privacy che si spera sia utile nel sensibilizzare gli altri colossi del nostro paese nel correre ai ripari prima di un attacco informatico.
Non basteranno, purtroppo, gli avvisi dell’azienda circa la perseguibilità penale di coloro che entreranno in possesso dei dati per motivi di ricerca, di business o di ulteriori crimini informatici.
Cosa abbiamo imparato da quest’attacco?
Tra le varie criticità emerse in queste settimane c’è quella di attivarsi predisponendo al meglio le proprie infrastrutture per ripristinare quanto prima i servizi dopo un attacco informatico, a maggior ragione quando riguardano settori vitali, ma allo stesso tempo c’è l’esigenza di implementare tecnicamente una infrastruttura di rete che in caso negativo possa essere penetrata in parte perché strutturalmente composta da più sezioni. Da quello che è accaduto, non è ancora chiaro se solo l’intera Campania sia stata compromessa da BlackBasta nell’attacco a Synlab, in attesa di ulteriori risvolti potenzialmente possibili anche in altre regioni dove la società multinazionale tedesca ha ereditato anamnesi intere di una buona fetta della popolazione italiana attraverso in seguito alle acquisizioni di quelli che un tempo erano i centri di analisi e diagnostica più importanti del territorio.
Inchieste
Melinda lascia la Bill Gates Foundation e ritira 12,5 Miliardi di Dollari
Tempo di lettura: 5 minuti. Melinda French Gates lascia la Gates Foundation, portando con sé 12,5 miliardi di dollari per le sue iniziative filantropiche
Melinda French Gates ha annunciato il suo ritiro dalla Bill and Melinda Gates Foundation, portando con sé un capitale di 12,5 miliardi di dollari. Questa decisione arriva tre anni dopo il suo annuncio di separazione da Bill Gates, il cofondatore di Microsoft.
Dettagli della transazione
Melinda ha comunicato che investirà i 12,5 miliardi di dollari in iniziative filantropiche personali, focalizzate principalmente sul supporto a donne e famiglie. Le disposizioni per questo trasferimento di fondi sono state già messe in atto. In seguito alla sua uscita, la fondazione subirà anche un cambio di nome da Bill and Melinda Gates Foundation a Gates Foundation, un titolo già in uso non ufficiale per brevità e chiarezza. Bill Gates rimarrà l’unico amministratore della fondazione.
Impatto e prospettive future
La Gates Foundation, una delle maggiori organizzazioni filantropiche private del mondo, detiene un patrimonio di 75,2 miliardi di dollari e ha contribuito con 77,6 miliardi di dollari a vari progetti nel corso di quasi tre decenni, con un focus particolare su progetti medici. Melinda French Gates, dal canto suo, continua il suo impegno per la promozione delle opportunità per donne e minoranze negli Stati Uniti tramite la sua iniziativa Pivotal Ventures, fondata nel 2015.
Dalla medicina alla rappresentanza femminile
Pivotal Ventures è un’impresa di investimento e incubazione fondata da Melinda French Gates nel 2015. La missione di questa organizzazione è accelerare il progresso sociale negli Stati Uniti, rimuovendo le barriere che impediscono alle persone di realizzare il loro pieno potenziale. Pivotal Ventures opera attraverso investimenti ad alto impatto, partenariati e iniziative di advocacy, focalizzandosi in particolare sul potenziamento delle donne e delle minoranze.
Le attività di Pivotal Ventures sono diverse e comprendono sia il sostegno a iniziative volte a promuovere la diversità e l’inclusione nei settori della tecnologia e della politica, sia l’investimento in soluzioni innovative che mirano a risolvere problemi sociali complessi. L’organizzazione lavora in stretta collaborazione con altri filantropi, fondazioni e aziende per creare un impatto duraturo e significativo. Tra le iniziative di spicco vi sono programmi per aumentare la rappresentanza femminile nelle posizioni di leadership e per sviluppare strumenti educativi e risorse che supportano i giovani svantaggiati. Pivotal Ventures si impegna così a creare un futuro più equo e inclusivo, utilizzando una combinazione di capitali privati e collaborazione pubblica per catalizzare il cambiamento sociale.
Filantropia o elusione fiscale?
Non ci sono informazioni specifiche sulle cifre esatte del risparmio fiscale di Bill e Melinda Gates attraverso le loro fondazioni. Tuttavia, possiamo discutere di come funzionano generalmente le fondazioni private e il loro impatto fiscale negli Stati Uniti.
Le fondazioni private, come la Bill & Melinda Gates Foundation, sono organizzazioni filantropiche esenti da tasse federali sul reddito. Queste fondazioni beneficiano di diversi incentivi fiscali, che includono la deducibilità delle donazioni e l’esenzione da tasse sui redditi d’investimento, soggetti a una tassa di excise dello 1,39%. Questi vantaggi fiscali incentivano la creazione e il sostegno di fondazioni filantropiche, consentendo ai donatori, come Bill e Melinda Gates, di detrarre le donazioni dalle loro imposte personali.
Il processo funziona così: quando i Gates donano denaro o altri beni alla loro fondazione, possono ricevere una detrazione fiscale significativa. Questo riduce l’imposta sul reddito che devono pagare. Inoltre, le risorse trasferite alla fondazione crescono e vengono utilizzate esentasse, permettendo alla fondazione di aumentare il suo impatto filantropico. Tuttavia, le fondazioni sono obbligate a distribuire almeno il 5% del loro patrimonio netto medio di mercato ogni anno per scopi caritatevoli per mantenere il loro status di esenzione fiscale.
Perchè c’è del marcio in questa operazione?
Negli Stati Uniti, il trasferimento di capitali tra fondazioni, come nel caso di donazioni da una fondazione privata a un’altra entità caritatevole, è regolato da specifiche normative fiscali che mirano a incoraggiare le attività filantropiche pur mantenendo un certo livello di controllo sugli abusi.
Quando una fondazione privata effettua una donazione a un’altra organizzazione esentasse, come un’altra fondazione privata, un’università o un ente di beneficenza, queste donazioni sono generalmente deducibili dalle tasse della fondazione donante. Ciò significa che tali trasferimenti possono ridurre l’ammontare del reddito imponibile della fondazione donante, diminuendo così l’ammontare delle tasse dovute, a patto che l’organizzazione ricevente sia riconosciuta dal Servizio delle Entrate Interne (IRS) come un’entità esente da tasse.
Aspetti chiave della regolamentazione:
- Status di Esenzione Fiscale: Perché i trasferimenti siano deducibili, entrambe le fondazioni devono mantenere lo status di esenzione fiscale sotto l’Internal Revenue Code Section 501(c)(3). L’organizzazione ricevente deve essere qualificata come esente da tasse e non deve operare per il profitto personale dei suoi membri.
- Distribuzione Minima Richiesta: Le fondazioni private sono soggette a una regola di distribuzione minima annuale, che richiede loro di distribuire almeno il 5% del valore del loro patrimonio netto non caritativo per scopi caritativi ogni anno. I trasferimenti a altre organizzazioni caritative possono essere utilizzati per soddisfare questo requisito.
- Documentazione e Conformità: Le fondazioni devono mantenere una documentazione accurata di tutte le donazioni per garantire la conformità con le regole IRS. Questo include la conservazione dei record che confermano lo status di esenzione fiscale dell’organizzazione beneficiaria.
- Evitare Benefici Personali: È essenziale che i trasferimenti di fondi non risultino in benefici personali per i dirigenti o i donatori della fondazione. Le regole di auto-dealing dell’IRS cercano di prevenire situazioni in cui i fondi delle fondazioni sono usati per benefici personali piuttosto che per scopi caritativi.
Queste regolazioni aiutano a garantire che il trasferimento di fondi tra fondazioni sia utilizzato per promuovere effettivamente attività filantropiche e non per eludere gli obblighi fiscali o per fini personali. L’IRS monitora attentamente queste attività per prevenire abusi del sistema di esenzione fiscale.
L’amicizia tra Gates ed Epstein
Il divorzio tra Bill Gates e Melinda French Gates, annunciato nel maggio 2021, ha suscitato grande attenzione non solo per le sue implicazioni finanziarie, ma anche per i dettagli personali emersi, inclusi i rapporti di Bill Gates con Jeffrey Epstein. Secondo vari report, tra cui uno del New York Times, Melinda aveva espresso preoccupazioni riguardo alla relazione del marito con Epstein, un finanziere noto per le sue condanne per reati sessuali. Queste preoccupazioni sono emerse dopo che Bill Gates aveva partecipato a numerosi incontri con Epstein, che si sono protratti fino a tarda notte e sono stati descritti come tentativi di Epstein di lavorare con la fondazione Gates.
Questi incontri sono avvenuti nonostante le precedenti condanne di Epstein e la sua reputazione discutibile, fatti che hanno aggravato le tensioni all’interno del matrimonio Gates. Melinda ha rivelato in un’intervista di aver avuto incubi dopo aver incontrato Epstein una volta, sottolineando che aveva chiarito a Bill la sua disapprovazione per qualsiasi ulteriore interazione con lui. Questi elementi hanno contribuito a creare un contesto complesso che ha influenzato la decisione di Melinda di procedere con il divorzio, un processo che, secondo le rivelazioni, era in preparazione da alcuni anni prima dell’annuncio ufficiale.
Il precedente di Bezos e l’ex Lady Amazon
I divorzi nel mondo delle Big Tech sono stati spesso fonte di interesse pubblico, data la loro portata finanziaria e mediatica. Ad esempio, uno dei divorzi più noti è stato quello tra Jeff Bezos, fondatore di Amazon, e MacKenzie Scott. Dopo 25 anni di matrimonio, la coppia si è separata nel 2019, con un accordo che ha visto MacKenzie Scott ricevere circa il 4% delle azioni di Amazon, valutate allora circa 36 miliardi di dollari. Questo accordo ha reso MacKenzie una delle donne più ricche del mondo.
L’uscita di Melinda French Gates dalla fondazione che ha co-fondato segna un nuovo capitolo sia per lei che per l’organizzazione. Questo movimento riflette un cambiamento significativo nel panorama filantropico globale e pone le basi per future iniziative indipendenti da parte di Melinda che continueranno a influenzare positivamente le comunità di tutto il mondo. Questi sviluppi rappresentano un momento significativo per la filantropia globale, evidenziando come anche i leader del settore possono evolvere e adattarsi a nuove realtà e sfide personali e professionali.
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