Tech
Android, novità in Wear OS mentre Windows 11 pone fine al supporto app
Tempo di lettura: < 1 minuto. Google lancia un nuovo motore TTS per Wear OS per le interazioni vocali, mentre Microsoft pone fine al supporto per app Android su Windows 11
Google ha introdotto un motore di Text-To-Speech (TTS) per Wear OS, mirato a migliorare significativamente le interazioni vocali sugli smartwatch, mentre Microsoft ha deciso di porre fine alla possibilità di eseguire app Android su Windows 11, un cambio di rotta che segna una divergenza significativa rispetto alla tendenza attuale di interoperabilità tra diverse piattaforme.
Innovazioni in Wear OS con il nuovo motore TTS
Google ha lanciato un nuovo motore di Text-To-Speech per Wear OS, progettato per convertire il testo in un discorso naturale su oltre 50 lingue, sfruttando le tecnologie di apprendimento automatico di Google. Questo aggiornamento mira a rendere gli smartwatch più accessibili e utili, offrendo suggerimenti vocali per esercizi, navigazione e lettura di notifiche. Il nuovo TTS, ottimizzato per dispositivi con memoria limitata, promette sintesi vocali più rapide e affidabili, migliorando l’interazione utente sui dispositivi Wear OS 4 o superiori.
Microsoft interrompe il Supporto per App Android su Windows 11
Microsoft ha annunciato la cessazione del supporto per il Subsistema Windows per Android il 5 marzo 2025, ponendo fine alla possibilità di eseguire app Android in ambiente virtualizzato su Windows 11. Questa decisione influenzerà l’uso dell’Amazon App Store su Windows e tutte le app e giochi che dipendono da questa funzionalità. La mossa ha sorpreso molti, data l’attenzione iniziale riservata all’integrazione di app Android in Windows come caratteristica innovativa.
Implicazioni e prospettive Future
Questi sviluppi evidenziano il dinamismo del settore tecnologico e la costante evoluzione delle piattaforme e dei servizi. Mentre Google attraverso Android si concentra su miglioramenti funzionali e di accessibilità per Wear OS, Microsoft sembra rivedere le sue strategie in merito all’integrazione di ecosistemi diversi su Windows 11. Queste scelte strategiche avranno un impatto significativo sul modo in cui sviluppatori e utenti interagiscono con queste piattaforme, sottolineando l’importanza dell’adattabilità e dell’innovazione nel settore tecnologico.
Smartphone
Smontaggio Huawei Pura 70 mostra la forza della Cina
Tempo di lettura: 2 minuti. Scopri come il nuovo smontaggio del Huawei Pura 70 Pro rivela un’accelerazione verso l’uso di componenti prodotti in Cina
Un recente smontaggio del Huawei Pura 70 Pro ha rivelato un cambio significativo nella strategia di approvvigionamento di Huawei, che sta ora utilizzando maggiormente fornitori provenienti dalla Cina. Questo cambiamento è particolarmente evidente nella scelta di utilizzare memorie NAND confezionate localmente, a differenza dei chip precedentemente acquisiti dalla sudcoreana SK Hynix.
Dettagli dello Smontaggio
Lo smontaggio, commissionato da Reuters e condotto da iFixit, mostra che Huawei sta facendo grandi passi verso l’autosufficienza, una mossa forzata in parte dal bando commerciale degli USA. Mentre il DRAM del Pura 70 Pro continua ad essere fornito da SK Hynix, la nuova memoria NAND è presumibilmente prodotta dalla divisione HiSilicon di Huawei, segnalando un netto distacco dalle fonti di approvvigionamento esterne precedentemente utilizzate.
Processore Kirin 9010
Il Pura 70 Pro è alimentato dal processore Kirin 9010 a 7nm, prodotto internamente, confermando ulteriormente l’orientamento di Huawei verso l’indipendenza nei componenti critici.
Contesto e implicazioni
Questa mossa arriva in un momento delicato, con la recente revoca delle licenze di esportazione a Huawei da parte di Intel e Qualcomm, come riportato da Android Authority. Questo ha messo ulteriore pressione su Huawei per diventare più autosufficiente anche nel suo business dei PC.
Riflessioni
Mentre Huawei continua ad adattarsi alle sfide imposte dalle restrizioni commerciali, questo smontaggio del Pura 70 Pro evidenzia un impegno chiaro e crescente dell’azienda verso l’autosufficienza tecnologica. Non solo si tratta di una necessità dettata dalle circostanze, ma anche di una strategia che potrebbe influenzare positivamente la percezione del marchio in patria e l’efficienza della produzione.
Queste modifiche nel processo produttivo e nelle strategie di approvvigionamento di Huawei delineano un futuro in cui l’azienda potrebbe non solo superare le sfide immediate ma anche posizionarsi come leader nell’innovazione tecnologica indipendente.
Smartphone
Find My Device di Google può localizzare Pixel 8 anche spento
Tempo di lettura: < 1 minuto. Google estende le capacità di Trova il Mio Dispositivo (Find My Device) per Pixel 8, permettendo di localizzarlo da spento dopo ore
Google ha aggiornato il suo servizio “Trova il Mio Dispositivo” (Find My Device), offrendo una funzionalità rivoluzionaria per i possessori del Pixel 8 e permettendo di localizzare il dispositivo anche ore dopo che sia stato spento. Scoperto durante la configurazione del network “Trova il Mio Dispositivo” su Pixel 8, scoprilo su Amazon, il servizio si avvale di hardware specializzato Pixel, rendendo possibile il tracciamento post-spegnimento.
Come funziona
La localizzazione continua è garantita dal mantenimento delle funzioni Bluetooth e geolocalizzazione attive prima dello spegnimento del dispositivo. Google ha rivelato che questa capacità è stata attivata a partire da aprile, sebbene non abbia specificato quale versione del software sia necessaria.
Differenze con Altri Dispositivi
Questa caratteristica al momento è esclusiva dei telefoni Pixel a causa dell’hardware specializzato necessario per supportare la funzione. Tuttavia, Google ha espresso l’intenzione di estendere questa funzionalità ad altri produttori e chipmaker, il che potrebbe portare a un’adozione più ampia in futuro.
Implicazioni per la Privacy e la Sicurezza
L’abilità di localizzare un dispositivo anche quando è spento potrebbe sollevare questioni di privacy, ma offre anche un notevole vantaggio per la sicurezza in caso di furto o smarrimento del telefono. È essenziale che gli utenti siano consapevoli di queste funzionalità e agiscano di conseguenza per proteggere la loro privacy.
Questo sviluppo nel servizio Trova il Mio Dispositivo di Google rappresenta un avanzamento significativo nella tecnologia di localizzazione dei dispositivi, promettendo maggiore sicurezza per i dispositivi smarriti o rubati, pur introducendo considerazioni aggiuntive sulla gestione della privacy di Find My Device sul telefono spento.
Smartphone
Scandalo OnePlus 12 e OnePlus Open: utenti furiosi
Tempo di lettura: 2 minuti. OnePlus 12 e OnePlus Open affrontano critiche per l’installazione di app di terze parti senza il consenso degli utenti. Scopri i dettagli del problema e la risposta di OnePlus.
Recentemente, utenti del OnePlus 12 in India hanno segnalato una questione controversa durante il processo di configurazione del dispositivo tanto da fare scandalo. Secondo un rapporto di Android Authority, durante la fase di “Review additional apps”, gli utenti si trovano di fronte alla possibilità di scaricare applicazioni di terze parti pre-selezionate come LinkedIn, Policybazaar, Block Blast! e Candy Crush Saga. Queste applicazioni sono incluse nella sezione “From OnePlus”, suggerendo una predisposizione al loro download.
Dettagli del Problema
La sezione dedicata alle app aggiuntive non è immediatamente visibile durante la configurazione, richiedendo agli utenti di selezionarla manualmente per deselezionare le app di terze parti. Questo passaggio può essere facilmente trascurato, portando all’installazione non voluta di tali app. Inoltre, il problema sembra essere più marcato in India, dove OnePlus ha aggiunto quattro app, mentre negli Stati Uniti è stata segnalata solo l’aggiunta di LinkedIn.
Questioni con OnePlus Open
Sul OnePlus Open, il problema appare ancora più grave con l’installazione predefinita di app come Meta App Installer, Meta App Manager e Meta Services, strumenti di sistema progettati per garantire il funzionamento ottimale delle app Meta. Queste applicazioni non sono disinstallabili, ma è possibile disabilitarle.
Risposta di OnePlus
In risposta alle critiche che fanno da scandalo, OnePlus ha dichiarato che la pre-installazione di app su OnePlus 12 era un errore di testing e che è stato corretto a partire dal 6 maggio. L’azienda ha assicurato che il OnePlus 12, scoprilo su Amazon, non viene fornito con queste app pre-caricate e che continuerà a mantenere un’interfaccia utente pulita e veloce, in linea con la sua reputazione di offrire una delle UI Android più pulite. Questo caso solleva importanti questioni sulla trasparenza e il controllo dell’utente nei processi di configurazione dei dispositivi, evidenziando la necessità per le aziende di garantire chiarezza e rispetto delle preferenze degli utenti.
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