Economia
Che cos’è Yearn.Finance (YFI)?
Yearn.finance è un servizio di aggregazione per gli investitori di finanza decentralizzata (DeFi), che utilizza l’automazione per consentire loro di massimizzare i profitti dalla produzione agricola. Il suo obiettivo è semplificare lo spazio DeFi in continua espansione per gli investitori che non hanno una mentalità tecnica o che desiderano interagire in modo meno impegnativo rispetto ai trader seri. Lanciato a febbraio 2020, il servizio, precedentemente noto come iEarn, ha visto un’enorme crescita negli ultimi mesi con il debutto di nuovi prodotti e gli sviluppatori che hanno rilasciato il token YFI interno.
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Chi sono i fondatori di Yearn.Finance?
Yearn.finance nasce da un’idea di Andre Cronje. Dopo aver lasciato il progetto iEarn nel febbraio 2020, Cronje è tornato per supervisionare una rinascita, con l’emergere di nuovi strumenti e YFI che sarà attivo a luglio. Da allora, le sue fortune si sono invertite, con asset sotto il valore totale bloccato a poco più di $ 1 miliardo alla fine di settembre 2020. Cronje ha una lunga carriera nelle criptovalute ed è diventato sinonimo di DeFi in particolare. Ha anche posizioni presso l’ecosistema di contratti intelligenti Fantom e CryptoBriefing, una risorsa dedicata alle offerte di monete iniziali (ICO) e ai media crittografici.
Cosa rende unico Yearn.Finance?
Yearn.finance si proponeva di semplificare gli investimenti e le attività DeFi come l’agricoltura dei rendimenti per il più ampio settore degli investitori. La piattaforma utilizza vari strumenti su misura per fungere da aggregatore per i protocolli DeFi come Curve, Compound e Aave, offrendo a coloro che puntano sulla criptovaluta il massimo rendimento possibile. Continuano a essere implementate nuove funzionalità, che mirano, tra le altre cose, a preservare il valore a lungo termine della piattaforma.
Yearn.finance realizza un profitto addebitando commissioni di prelievo, attualmente 0,5% alla fine di settembre 2020, nonché commissioni di sovvenzione del gas del 5%. A causa del suo modello di governance, questi possono essere tecnicamente modificati per consenso in qualsiasi momento. Il mercato di riferimento per yearn.finance sono gli investitori che non hanno il tempo di studiare da zero il sempre più complesso fenomeno DeFi o che desiderano ottimizzare i propri rendimenti.
Quante monete Yearn.Finance (YFI) ci sono in circolazione?
Il token interno di Yearn.finance, YFI, ha una fornitura fissa di 30.000 monete. Non c’era premine al momento del lancio nel luglio 2020 e gli sviluppatori non hanno ricevuto alcun fondo di partenza: la fornitura totale al momento del lancio era 0 YFI. Da allora, la maggior parte dell’offerta limitata è entrata in circolazione e il successo del token si riflette nel suo prezzo più alto di tutti i tempi di $ 41.000, raggiunto a metà settembre 2020. YFI è stata anche la prima criptovaluta a valere di più di Bitcoin (BTC) per unità. Gli utenti di yearn.finance guadagnano YFI fornendo liquidità, mentre le partecipazioni di token determinano i privilegi di governance.
Come è protetta la rete Yearn.Finance?
Gli utenti di Yearn.finance possono affrontare un alto rischio di perdere denaro grazie alle condizioni di mercato che cambiano rapidamente e alle entità opportunistiche che tentano di trarre profitto da partecipanti meno esperti. Lo stesso Cronje ha cercato di mantenere la trasparenza sulla provenienza della piattaforma, osservando che anche dopo gli audit del codice, non è stato possibile garantire che yearn.finance sia sicuro al 100%: la DeFi comporta un rischio intrinseco.
Economia
Cy4Gate: accordo da un milione con Innovery
Tempo di lettura: 2 minuti. Cy4Gate rafforza la sua presenza nel mercato con una nuova partnership strategica con Innovery e un contratto da 1 milione di euro
Cy4Gate, un rinomato player nel settore della cybersecurity e della cyber intelligence, ha recentemente annunciato sviluppi significativi che rafforzano la sua posizione nel mercato. Questi includono un importante accordo strategico con Innovery e la firma di un contratto da un milione di euro con una primaria realtà high-tech italiana.
Partnership con Innovery
Cy4Gate ha siglato un accordo strategico con Innovery, una multinazionale specializzata in consulenza e soluzioni innovative nel campo della Cybersecurity. Questa collaborazione designa Innovery come partner per le soluzioni di Cy4Gate nel mercato Corporate italiano, sia in ambito Cybersecurity che Decision Intelligence. Questa mossa è parte della strategia di Go To Market di Cy4Gate per consolidare la sua presenza e visibilità nel mercato target.
Dettagli del Contratto da 1 Milione di Euro
Parallelamente, Cy4Gate ha ottenuto un contratto biennale del valore di 1 milione di euro con una primaria azienda high-tech operante in Italia e all’estero. Il contratto comprende la fornitura della piattaforma di Cyber Threat Intelligence di Cy4Gate, rafforzando ulteriormente la sua reputazione e presenza nel settore.
Implicazioni e futuro
Questi sviluppi sono indicativi dell’impegno di Cy4Gate a espandere la sua influenza nel mercato nazionale e internazionale della cybersecurity. L’accordo con Innovery permette a Cy4Gate di avvalersi delle competenze e della rete di Innovery per raggiungere un pubblico più ampio, mentre il nuovo contratto consolida la sua capacità di attirare clienti di grande calibro nel settore high-tech.
L’espansione delle operazioni di Cy4Gate attraverso questi importanti accordi e contratti dimostra il suo continuo impegno nel fornire soluzioni avanzate di cybersecurity e decision intelligence. Con questi passi significativi, Cy4Gate si posiziona come un leader chiave nel settore, pronto a capitalizzare su ulteriori opportunità di crescita. Questi sviluppi non solo rafforzano la posizione di Cy4Gate nel mercato della cybersecurity ma aprono anche nuove opportunità per l’innovazione e la crescita nell’ambito della sicurezza informatica e della decision intelligence.
Economia
Microsoft condannata a pagare 242 milioni per Cortana
Tempo di lettura: < 1 minuto. Microsoft deve pagare $242M per violazione di brevetto a IPA per il software Cortana, con l’intenzione di fare appello.
Un recente verdetto di un tribunale federale del Delaware, USA, ha stabilito che Microsoft dovrà pagare 242 milioni di dollari in danni per aver infranto un brevetto di IPA Technologies relativo al software di assistenza vocale, Cortana. Questo caso segna un punto significativo nelle dispute sui diritti di proprietà intellettuale nel settore tecnologico.
Dettagli della Sentenza e del Caso
La causa, iniziata da IPA Technologies nel 2018, accusava Microsoft di aver violato diversi brevetti legati agli assistenti digitali personali e alla navigazione dati basata su comandi vocali. Durante il processo, che è durato una settimana, il focus è stato ridotto a un solo brevetto di IPA, con Microsoft che ha sostenuto di non aver infranto il brevetto e che quest’ultimo non fosse valido.
IPA Technologies, una sussidiaria della compagnia di licenze di brevetti Wi-LAN e di proprietà congiunta della canadese Quarterhill e di due società di investimento, aveva acquisito il brevetto in questione da SRI International, da cui Apple aveva precedentemente acquistato la tecnologia Siri per il proprio assistente vocale.
Implicazioni future e risposta di Microsoft
In risposta al verdetto, un portavoce di Microsoft ha dichiarato che l’azienda “continua a credere fermamente di non aver infranto i brevetti di IPA e farà appello alla decisione.” Il caso è destinato a continuare mentre Microsoft pianifica di fare appello alla decisione. Se l’appello non avrà successo, Microsoft dovrà pagare i 242 milioni di dollari in danni a IPA Technologies.
Questa sentenza evidenzia la continua battaglia sui diritti di brevetto nell’evolversi del mondo della tecnologia degli assistenti vocali. Man mano che le aziende sviluppano nuovi prodotti, devono navigare il complesso panorama dei diritti di proprietà intellettuale per evitare dispute legali costose. L’industria tecnologica e gli esperti legali seguiranno attentamente l’esito dell’appello di Microsoft e di eventuali controricorsi.
Economia
Ban in Germania per alcuni prodotti Motorola e Lenovo
Tempo di lettura: 2 minuti. Un tribunale tedesco ha imposto un divieto di vendita su alcuni prodotti Motorola e Lenovo a causa di una disputa sui brevetti con InterDigital.
Un recente verdetto del tribunale tedesco ha imposto un ban alla vendita in Germania per alcuni telefoni Motorola e computer Lenovo dotati di modulo wireless. Questa decisione è il risultato di una disputa sui brevetti tra Lenovo, proprietaria del marchio Motorola, e InterDigital, una società che sviluppa tecnologie wireless e detiene brevetti essenziali per gli standard di comunicazione mobile.
Dettagli della disputa
InterDigital ha accusato Lenovo di utilizzare le sue tecnologie brevettate senza ottenere le relative licenze. In risposta, il tribunale ha deciso a favore di InterDigital, portando al divieto temporaneo della vendita dei prodotti Lenovo incriminati. Josh Schmidt, Chief Legal Officer di InterDigital, ha espresso la speranza che Lenovo ora si impegni a ottenere una licenza “giusta e ragionevole”.
Reazione di Lenovo
Lenovo ha espresso disaccordo con la decisione, sostenendo che InterDigital non ha rispettato gli obblighi legali di offrire le proprie tecnologie sotto condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND). Il gigante tecnologico ha inoltre annunciato che intende fare appello contro la sentenza, segnalando che la disputa legale potrebbe estendersi ulteriormente.
Implicazioni e prospettive future
Questo caso evidenzia le complessità legate alla licenza dei brevetti essenziali agli standard nelle tecnologie di comunicazione avanzate. Mentre Lenovo prepara la sua difesa per l’appello, il settore osserva attentamente per vedere come questo conflitto influenzerà le pratiche di licenza e la collaborazione tra le aziende tecnologiche nel panorama globale.
Il ban impone a Lenovo di riconsiderare le sue strategie legali e commerciali in Germania, uno dei mercati più importanti d’Europa. Il risultato dell’appello potrebbe avere ripercussioni significative non solo per le parti coinvolte, ma anche per l’intero settore delle telecomunicazioni.
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