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Viasat conferma che i modem satellitari sono stati cancellati con il malware AcidRain
Viasat conferma che i modem satellitari sono stati cancellati con il malware AcidRain
Un nuovo malware che cancella router e modem è stato utilizzato nel cyberattacco che ha preso di mira il servizio satellitare a banda larga KA-SAT per cancellare i modem SATCOM il 24 febbraio, colpendo migliaia di persone in Ucraina e decine di migliaia in tutta Europa.
Il malware, soprannominato AcidRain dai ricercatori di SentinelOne, è progettato per forzare i nomi dei file del dispositivo e cancellare ogni file che può trovare, rendendolo facile da ri-impiegare in attacchi futuri: secondo SentinelOne questo potrebbe suggerire la mancanza di familiarità degli attaccanti con il filesystem e il firmware dei dispositivi mirati o il loro intento di sviluppare uno strumento riutilizzabile.
AcidRain è stato individuato per la prima volta il 15 marzo dopo il suo caricamento sulla piattaforma di analisi del malware VirusTotal da un indirizzo IP in Italia come un binario ELF MIPS a 32 bit utilizzando il nome del file “ukrop”.
Una volta distribuito, passa attraverso l’intero filesystem del router o del modem compromesso. Pulisce anche la memoria flash, le schede SD/MMC e qualsiasi dispositivo virtuale a blocchi che può trovare, utilizzando tutti i possibili identificatori di dispositivi.
“Il binario esegue una pulizia approfondita del filesystem e dei vari file di dispositivi di memorizzazione conosciuti. Se il codice viene eseguito come root, AcidRain esegue una sovrascrittura ricorsiva iniziale e la cancellazione dei file non standard nel filesystem“, hanno spiegato i ricercatori delle minacce di SentinelOne Juan Andres Guerrero-Saade e Max van Amerongen.
Per distruggere i dati sui dispositivi compromessi, il wiper sovrascrive il contenuto dei file con un massimo di 0x40000 byte di dati o utilizza le chiamate di sistema MEMGETINFO, MEMUNLOCK, MEMERASE e MEMWRITEOOB input/output control (IOCTL).
Dopo che i processi di cancellazione dei dati di AcidRain sono completati, il malware riavvia il dispositivo, rendendolo inutilizzabile.
Sulla base del nome del binario AcidRain caricato su VirusTotal, che potrebbe essere un’abbreviazione di “Ukraine Operation“, SentinelOne ha detto che il malware potrebbe essere stato sviluppato esplicitamente per un’operazione contro l’Ucraina e probabilmente utilizzato per cancellare i modem nel cyberattacco KA-SAT.
“L’attore della minaccia ha usato il meccanismo di gestione di KA-SAT in un attacco alla catena di approvvigionamento per spingere un wiper progettato per modem e router“, ha ipotizzato SentinelOne.
“Un wiper per questo tipo di dispositivo sovrascriverebbe i dati chiave nella memoria flash del modem, rendendolo inutilizzabile e bisognoso di reflashing o sostituzione“.
Questo contraddice direttamente un rapporto precedentemente redatto da Viasat sull’incidente di KA-SAT che sostiene di non aver trovato “alcuna prova di compromissione o manomissione del software del modem Viasat o delle immagini del firmware e nessuna prova di interferenze nella catena di fornitura“.
Tuttavia, Viasat ha confermato l’ipotesi di SentinelOne, dicendo che il malware che distrugge i dati è stato distribuito sui modem utilizzando comandi di “gestione legittima“.
L’uso di AcidRain per cancellare i modem è stato confermato anche dal ricercatore di sicurezza Ruben Santamarta che ha scaricato la memoria flash di un modem SATCOM corrotto nell’attacco contro KA-SAT.
Come sostiene SentinelOne, il modello distruttivo osservato da Santamarta corrisponde all’output del metodo wiper di sovrascrittura di AcidRain.
Il fatto che Viasat ha spedito quasi 30.000 modem dall’attacco del febbraio 2022 per riportare i clienti online e continua ancora di più per accelerare il ripristino del servizio, suggerisce anche che la teoria dell’attacco alla catena di fornitura di SentinelOne regge.
Come nota a margine, le IOCTL utilizzate da questo malware corrispondono anche a quelle utilizzate dal plugin wiper ‘dstr‘ del malware VPNFilter, uno strumento dannoso attribuito agli hacker del GRU russo (Fancy Bear o Sandworm).
AcidRain è il settimo malware data wiper distribuito negli attacchi contro l’Ucraina, con altri sei che sono stati utilizzati per colpire il paese dall’inizio dell’anno.
Il Computer Emergency Response Team dell’Ucraina ha recentemente riferito che un data wiper, DoubleZero, è stato distribuito in attacchi contro le imprese ucraine.
Un giorno prima dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, ESET ha individuato un malware di cancellazione dei dati, ora noto come HermeticWiper, che è stato utilizzato contro le organizzazioni in Ucraina insieme a esche ransomware.
Il giorno in cui la Russia ha invaso l’Ucraina, hanno anche scoperto un data wiper soprannominato IsaacWiper e un nuovo worm chiamato HermeticWizard utilizzato per far cadere i payload di HermeticWiper.
ESET ha anche individuato un quarto ceppo di malware che distrugge i dati, soprannominato CaddyWiper, un wiper che cancella i dati dell’utente e le informazioni della partizione dai driver allegati e cancella anche i dati nei domini di Windows su cui è distribuito.
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Kapeka: nuova backdoor di Sandworm per l’Est Europa
Tempo di lettura: 3 minuti. Kapeka, nuova backdoor utilizzata da Sandworm in attacchi all’Europa orientale, con capacità avanzate di controllo e flessibilità operativa.
Una nuovo backdoor denominata “Kapeka” è stato individuato mentre veniva impiegato in attacchi mirati contro l’Europa orientale, inclusi Estonia e Ucraina. Questo malware, sviluppato dal gruppo di minaccia persistente avanzato (APT) collegato alla Russia, noto come Sandworm, ha mostrato capacità estremamente sofisticate nell’esecuzione di cyber-attacchi, secondo un rapporto di WithSecure.
Caratteristiche del Backdoor Kapeka
Kapeka è una backdoor flessibile scritta in C++ e confezionato come una DLL di Windows. È progettato per mascherarsi da componente aggiuntivo di Microsoft Word per sembrare legittimo e evitare il rilevamento. Il malware è dotato di una configurazione di comando e controllo (C2) incorporata che stabilisce contatti con server controllati dall’attaccante e ottiene istruzioni su come procedere.
Funzionalità del malware
Le funzionalità di Kapeka includono la capacità di leggere e scrivere file, lanciare payload, eseguire comandi shell e persino aggiornare o disinstallare se stesso. Utilizza l’interfaccia COM di WinHttp 5.1 per la comunicazione di rete e impiega il formato JSON per inviare e ricevere dati dal suo server C2. Il backdoor può anche aggiornare la propria configurazione C2 “al volo”, ricevendo una nuova versione dal server C2 durante il polling.
Metodi di propagazione e associazioni
La modalità esatta di propagazione di Kapeka non è ancora stata pienamente identificata, ma le analisi indicano che il dropper del malware viene recuperato da siti web compromessi utilizzando il comando certutil, un esempio di utilizzo di binari legittimi per eseguire attacchi (LOLBin). Kapeka è stato collegato a precedenti famiglie di malware come GreyEnergy e Prestige, suggerendo che potrebbe essere un successore di quest’ultimo, usato in intrusioni che hanno portato al dispiegamento del ransomware Prestige alla fine del 2022.
Implicazioni e significato
L’uso di Kapeka in operazioni di intrusione dimostra un’attività di livello APT, con un alto grado di stealth e sofisticazione, tipico di attacchi attribuibili a origini russe. La sua vittimologia sporadica e il targeting di specifiche regioni geopoliticamente sensibili come l’Europa orientale, evidenziano l’uso strategico di questo malware in operazioni di cyber spionaggio o sabotaggio.
Il backdoor Kapeka rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza delle informazioni nelle aree colpite. Le organizzazioni in regioni potenzialmente a rischio dovrebbero rafforzare le loro difese e monitorare attivamente per rilevare segni di questo malware sofisticato, adottando misure proattive per proteggere i loro sistemi dagli attacchi.
APT44: pericolo globale del gruppo Sandworm
APT44, noto anche come Sandworm, è una delle unità di sabotaggio informatico più pericolose, attiva nell’ambito dei conflitti geopolitici a favore degli interessi russi. Questo gruppo è associato a numerosi attacchi di alto profilo e continua a rappresentare una minaccia elevata per governi e operatori di infrastrutture critiche a livello mondiale.
Caratteristiche e attività di APT44
APT44 è un gruppo avanzato di minaccia persistente (APT) che ha mostrato una capacità notevole e una tolleranza al rischio elevata nei suoi sforzi per supportare la politica estera russa. L’ampio mandato di questo gruppo lo rende una minaccia imprevedibile, pronta a colpire a breve termine ovunque i suoi obiettivi si allineino agli interessi nazionali russi.
Rischio di proliferazione di nuove tecniche
Le continue innovazioni di APT44 nell’uso di capacità cyber distruttive hanno potenzialmente abbassato la barriera all’ingresso per altri attori statali e non statali interessati a sviluppare i propri programmi di attacco informatico. Questo rischio di proliferazione è una preoccupazione crescente, poiché potrebbe portare a un aumento globale di attacchi cyber sofisticati e distruttivi.
Protezione e Azioni della Comunità
La ricerca di Google ha portato all’identificazione di varie misure per proteggere gli utenti e la comunità più ampia:
- Protezione attraverso Google’s Threat Analysis Group (TAG): I risultati della ricerca migliorano la sicurezza dei prodotti di Google.
- Aggiunte a Safe Browsing: I siti e i domini identificati sono stati aggiunti per proteggere gli utenti da ulteriori sfruttamenti.
- Allerte per attacchi supportati dal governo: Gli utenti di Gmail e Workspace coinvolti ricevono notifiche.
- Programmi di notifica delle vittime: Dove possibile, le vittime vengono informate tramite programmi dedicati.
- Risorse di VirusTotal: Una collezione di indicatori di compromissione legati ad APT44 è disponibile per gli utenti registrati.
Il continuo impegno di APT44 nel campo del cyber sabotage rappresenta una delle minacce più severe e pervasive a livello globale. È essenziale che la comunità internazionale rimanga vigile e preparata a fronteggiare le sfide poste da gruppi come Sandworm, specialmente in contesti geopolitici delicati.
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Miner di criptovalute arrestato per aver evaso pagamenti di Server Cloud per 3,5 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Un miner di criptovalute è stato arrestato per aver evaso pagamenti per 3,5 milioni di dollari in servizi di server cloud
Charles O. Parks III, noto anche come “CP3O”, è stato arrestato e accusato di aver utilizzato server cloud noleggiati per minare criptovalute, causando un debito di 3,5 milioni di dollari con due fornitori di servizi cloud, senza mai saldare i conti.
Dettagli del caso
Parks ha ideato un sistema ingegnoso creando identità aziendali fittizie, come “MultiMillionaire LLC” e “CP30 LLC”, per aprire numerosi account presso fornitori di servizi cloud, ottenendo così accesso a una potenza computazionale significativa. Anche se il Dipartimento di Giustizia (DOJ) non ha nominato esplicitamente i fornitori coinvolti, le indicazioni geografiche suggeriscono che si tratti di Amazon e Microsoft, situati rispettivamente a Seattle e Redmond, Washington.
Metodologia e abuso
Utilizzando questi account, Parks è riuscito a ottenere l’accesso a server dotati di potenti schede grafiche, essenziali per il mining di criptovalute come Ether (ETH), Litecoin (LTC) e Monero (XMR). Ha lanciato decine di migliaia di queste istanze di server, utilizzando software di mining e strumenti per massimizzare l’efficienza energetica e monitorare l’attività di mining in varie pool.
Riciclaggio e lifestyle
Le criptovalute estratte venivano poi riciclate acquistando token non fungibili (NFT), convertendole e trasferendole su varie piattaforme di scambio di criptovalute, o attraverso pagamenti online e conti bancari tradizionali. I proventi, convertiti in dollari, erano utilizzati da Parks per finanziare uno stile di vita lussuoso, includendo viaggi in prima classe e l’acquisto di articoli di lusso e auto.
Implicazioni legali e prevenzione
Parks è stato arrestato il 13 aprile 2024 nel Nebraska, con una prima udienza programmata il giorno successivo in un tribunale federale di Omaha. L’imputazione include accuse di frode informatica, riciclaggio di denaro e transazioni monetarie illegali, con una pena massima prevista di 30 anni di prigione. Il caso evidenzia anche l’importanza per i fornitori di servizi cloud di adottare misure più rigorose per verificare l’identità degli utenti, stabilire limiti di uso per i nuovi account e migliorare i sistemi di rilevamento delle anomalie per minimizzare le perdite.
Questo caso di cryptojacking sottolinea la necessità di una vigilanza continua e di politiche più severe da parte dei fornitori di servizi cloud per prevenire abusi simili, proteggendo così l’integrità dei loro servizi e dei loro clienti.
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USA, arrestata per un’accusa di Sextortion da 1,7 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Una donna del Delaware è stata arrestata per aver preso di mira giovani ragazzi in uno schema di sextortion che ha fruttato 1,7 milioni
Una donna del Delaware, Hadja Kone, è stata arrestata per il suo presunto coinvolgimento in un vasto schema internazionale di sextortion che ha mirato a giovani maschi, guadagnando circa 1,7 milioni di dollari tramite estorsioni. Questo caso sottolinea la crescente problematica della sextortion su Internet, che colpisce migliaia di giovani in tutto il mondo.
Dettagli del caso
Hadja Kone, 28 anni, è stata collegata a un’operazione che mirava principalmente a giovani uomini e minori negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito. I truffatori si fingevano giovani donne attraenti online, iniziando conversazioni con le vittime e invogliandole a partecipare a sessioni di video chat dal vivo, durante le quali venivano registrate segretamente. Successivamente, le vittime venivano minacciate di diffondere i video a meno che non pagassero somme di denaro, generalmente tramite Cash App o Apple Pay.
Implicazioni Legali e Risposta delle Autorità
Kone e i suoi co-conspiratori sono accusati di cyberstalking, minacce interstatali, riciclaggio di denaro e frode via cavo. Siaka Ouattara, un altro presunto co-conspiratore di 22 anni dalla Costa d’Avorio, è stato arrestato dalle autorità ivoriane a febbraio. Se condannati, entrambi potrebbero affrontare fino a 20 anni di prigione per ciascun capo di imputazione.
Preoccupazioni crescenti e misure di prevenzione
Questo caso rientra in una tendenza allarmante di aumento dei casi di sextortion, specialmente tra i minori. Nel gennaio 2024, il FBI ha lanciato un avvertimento sulla crescente minaccia di sextortion, sottolineando che i giovani maschi di età compresa tra 14 e 17 anni sono particolarmente a rischio, ma qualsiasi bambino può diventare vittima. Piattaforme come Instagram e Snapchat hanno iniziato a implementare nuove protezioni e risorse educative per combattere la sextortion e proteggere i giovani utenti.
Il caso di Hadja Kone evidenzia l’importanza di una maggiore consapevolezza e educazione sulle pratiche di sicurezza online. Le piattaforme social stanno rispondendo con nuove misure, ma è essenziale che i genitori, gli educatori e i giovani stessi siano informati sui segni di avvertimento e sulle strategie di prevenzione della sextortion
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