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I data center europei producono le emissioni di 1,2 milioni di case

Tempo di lettura: < 1 minuto. I principali hub di data center in Europa hanno prodotto emissioni paragonabili a 1,2 milioni di abitazioni nel 2022, sottolineando la necessità di strategie sostenibili.

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I cinque principali hub di data center in Europa hanno prodotto emissioni equivalenti a quelle di 1,2 milioni di case nel 2022, secondo nuovi dati. Una ricerca di DataVita ha rivelato che i data center situati a Londra, Francoforte, Amsterdam, Parigi e Dublino hanno utilizzato 2.478 MW di energia l’anno scorso, contribuendo a un’impronta annuale combinata di oltre 6,25 milioni di tonnellate.

Impatto della posizione sulle emissioni dei data center

Lo studio ha scoperto che i paesi con più fonti di energia rinnovabile tendono a produrre data center con un’intensità di carbonio complessiva inferiore rispetto a quelli che si affidano ai combustibili fossili. DataVita sostiene che spostando tutti e cinque gli hub in Scozia, teoricamente, le emissioni potrebbero essere ridotte di oltre l’80%. Spostando l’hub di Francoforte – il più intenso in termini di carbonio – in Scozia, le emissioni diminuirebbero di un incredibile 91%. L’intensità media del carbonio di Francoforte è stata valutata a 473,62g, rispetto ai 200,46g di Londra. Uno spostamento in Scozia vedrebbe questo calo a 54,97g, secondo i dati della National Grid relativi al 2022. La Scozia ha anche un clima più fresco rispetto a molte altre regioni europee, contribuendo a ridurre le esigenze di raffreddamento.

Riduzione dell’impatto ambientale dei servizi IT

Danny Quinn, direttore generale di DataVita, ha sottolineato: “Se le organizzazioni sono serie nel ridurre l’impatto ambientale dei loro servizi IT, devono esaminare attentamente dove si trova l’infrastruttura critica che utilizzano”. Riconoscendo il lavoro già in corso per ottimizzare l’efficacia dell’uso dell’energia, l’uso dell’acqua e il riciclo del calore residuo, Quinn ha aggiunto che la crescita del settore aumenta la sfida, ma uno spostamento geografico potrebbe avere benefici economici più ampi, tra cui la creazione di posti di lavoro in nuove aree.

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