Economia
Intel in Russia: drammatico declino con un solo dipendente
Tempo di lettura: < 1 minuto. Intel in Russia registra zero entrate nel 2023 con solo un dipendente rimasto, riflettendo il drastico declino post-invasione dell’Ucraina.
Intel ha affrontato una significativa riduzione della sua presenza in Russia, con la rivelazione che nel 2023 l’azienda ha registrato zero entrate e ha mantenuto solo un dipendente nel paese. Questa situazione segue la sospensione completa delle operazioni avvenuta nel 2022, una mossa diretta conseguenza dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Cronistoria del declino
Intel ha avuto una presenza significativa in Russia fin dal 1991, con importanti contributi in ricerca e sviluppo, specialmente nel centro di Nizhny Novgorod aperto nel 2000. Prima della sospensione, Intel aveva circa 1.200 dipendenti in Russia. Le tappe principali del declino includono:
- 2021: Entrate combinate delle entità russe di Intel circa $80 milioni.
- 2022: Sospensione totale delle operazioni e cessazione delle spedizioni tecnologiche, con il numero di dipendenti ridotto significativamente.
- 2023: Reddito zero e perdite registrate di $2.31 milioni. Alla fine dell’anno rimaneva solo un dipendente.
- 2024: Alina Klushina è l’unica dipendente rimasta, servendo come direttrice sia di Intel AO che di Intel Technologies.
Attuale stato e prospettive future
Nonostante il collasso delle operazioni, Intel continua a mantenere le proprietà in Russia, gestite da Klushina. L’azienda spera in sviluppi politici favorevoli e la fine del conflitto. Si prevede che le perdite continueranno a essere di circa $2-3 milioni all’anno, il minimo necessario per mantenere le operazioni sospese.
L’esperienza di Intel in Russia illustra le sfide che le multinazionali possono incontrare in contesti geopolitici volatili. Nonostante la speranza di miglioramenti futuri, la situazione attuale evidenzia le complessità del commercio globale e le difficoltà nell’adattamento a rapidi cambiamenti politici.
Economia
Microsoft condannata a pagare 242 milioni per Cortana
Tempo di lettura: < 1 minuto. Microsoft deve pagare $242M per violazione di brevetto a IPA per il software Cortana, con l’intenzione di fare appello.
Un recente verdetto di un tribunale federale del Delaware, USA, ha stabilito che Microsoft dovrà pagare 242 milioni di dollari in danni per aver infranto un brevetto di IPA Technologies relativo al software di assistenza vocale, Cortana. Questo caso segna un punto significativo nelle dispute sui diritti di proprietà intellettuale nel settore tecnologico.
Dettagli della Sentenza e del Caso
La causa, iniziata da IPA Technologies nel 2018, accusava Microsoft di aver violato diversi brevetti legati agli assistenti digitali personali e alla navigazione dati basata su comandi vocali. Durante il processo, che è durato una settimana, il focus è stato ridotto a un solo brevetto di IPA, con Microsoft che ha sostenuto di non aver infranto il brevetto e che quest’ultimo non fosse valido.
IPA Technologies, una sussidiaria della compagnia di licenze di brevetti Wi-LAN e di proprietà congiunta della canadese Quarterhill e di due società di investimento, aveva acquisito il brevetto in questione da SRI International, da cui Apple aveva precedentemente acquistato la tecnologia Siri per il proprio assistente vocale.
Implicazioni future e risposta di Microsoft
In risposta al verdetto, un portavoce di Microsoft ha dichiarato che l’azienda “continua a credere fermamente di non aver infranto i brevetti di IPA e farà appello alla decisione.” Il caso è destinato a continuare mentre Microsoft pianifica di fare appello alla decisione. Se l’appello non avrà successo, Microsoft dovrà pagare i 242 milioni di dollari in danni a IPA Technologies.
Questa sentenza evidenzia la continua battaglia sui diritti di brevetto nell’evolversi del mondo della tecnologia degli assistenti vocali. Man mano che le aziende sviluppano nuovi prodotti, devono navigare il complesso panorama dei diritti di proprietà intellettuale per evitare dispute legali costose. L’industria tecnologica e gli esperti legali seguiranno attentamente l’esito dell’appello di Microsoft e di eventuali controricorsi.
Economia
Ban in Germania per alcuni prodotti Motorola e Lenovo
Tempo di lettura: 2 minuti. Un tribunale tedesco ha imposto un divieto di vendita su alcuni prodotti Motorola e Lenovo a causa di una disputa sui brevetti con InterDigital.
Un recente verdetto del tribunale tedesco ha imposto un ban alla vendita in Germania per alcuni telefoni Motorola e computer Lenovo dotati di modulo wireless. Questa decisione è il risultato di una disputa sui brevetti tra Lenovo, proprietaria del marchio Motorola, e InterDigital, una società che sviluppa tecnologie wireless e detiene brevetti essenziali per gli standard di comunicazione mobile.
Dettagli della disputa
InterDigital ha accusato Lenovo di utilizzare le sue tecnologie brevettate senza ottenere le relative licenze. In risposta, il tribunale ha deciso a favore di InterDigital, portando al divieto temporaneo della vendita dei prodotti Lenovo incriminati. Josh Schmidt, Chief Legal Officer di InterDigital, ha espresso la speranza che Lenovo ora si impegni a ottenere una licenza “giusta e ragionevole”.
Reazione di Lenovo
Lenovo ha espresso disaccordo con la decisione, sostenendo che InterDigital non ha rispettato gli obblighi legali di offrire le proprie tecnologie sotto condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND). Il gigante tecnologico ha inoltre annunciato che intende fare appello contro la sentenza, segnalando che la disputa legale potrebbe estendersi ulteriormente.
Implicazioni e prospettive future
Questo caso evidenzia le complessità legate alla licenza dei brevetti essenziali agli standard nelle tecnologie di comunicazione avanzate. Mentre Lenovo prepara la sua difesa per l’appello, il settore osserva attentamente per vedere come questo conflitto influenzerà le pratiche di licenza e la collaborazione tra le aziende tecnologiche nel panorama globale.
Il ban impone a Lenovo di riconsiderare le sue strategie legali e commerciali in Germania, uno dei mercati più importanti d’Europa. Il risultato dell’appello potrebbe avere ripercussioni significative non solo per le parti coinvolte, ma anche per l’intero settore delle telecomunicazioni.
Economia
Guerra dei Chip: gli USA colpiscono la ricerca cinese nella Entity List
Tempo di lettura: 2 minuti. Gli USA aggiungono 37 entità cinesi alla Entity List per colpire la ricerca quantistica e i palloni spia, intensificando la guerra tecnologica con la Cina.
La guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina si intensifica ulteriormente con la decisione del Dipartimento del Commercio degli USA di aggiungere 37 entità cinesi alla Entity List, limitando severamente il flusso di risorse americane verso queste entità di ricerca cinese. Queste aziende sono state aggiunte principalmente per il loro coinvolgimento nella ricerca quantistica o per il loro ruolo nell’incidente del pallone spia cinese.
Target specifici e implicazioni
Di queste 37 entità, 22 sono state specificamente collegate agli sforzi statali cinesi volti a progredire nella ricerca quantistica o per il tentativo di acquisire tecnologia statunitense per lo studio del calcolo quantistico. Le applicazioni militari dell’accesso cinese alla computazione quantistica rappresentano una preoccupazione primaria per l’amministrazione Biden, come sottolineato dalle dichiarazioni di Gina Raimondo, Segretario del Commercio degli USA.
Strategie di protezione tecnologica
Durante un discorso al Congresso, Raimondo ha enfatizzato l’importanza di monitorare continuamente queste tecnologie dual-use per assicurarsi che la Cina non possa accedere alle tecnologie americane per i suoi scopi militari. Il Dipartimento del Commercio utilizza la Entity List come strumento chiave per prevenire l’appropriazione indebita delle tecnologie avanzate degli USA.
Disaccordi e reazioni
Nonostante l’approccio dichiaratamente non aggressivo della politica estera USA, come indicato da Antony Blinken, Segretario di Stato degli USA, che ha ribadito che gli USA non sono focalizzati su tagliare il commercio o contenere la Cina, la Cina ha reagito fortemente a questa mossa, definendola “coercizione economica palese e bullismo nel campo tecnologico“.
Conclusioni e futuro
Questo nuovo sviluppo non solo segna un’escalation nella guerra dei chip tra USA e Cina, ma pone anche nuove sfide per le aziende tecnologiche globali e per la sicurezza geopolitica. La battaglia per il controllo della tecnologia avanzata continua a definire il panorama delle relazioni internazionali tra queste due superpotenze.
C’è la Entity List?
L’Entity List è una lista di restrizioni commerciali pubblicata dal Bureau of Industry and Security (BIS) del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Questo elenco è parte integrante delle regolamentazioni amministrative degli Stati Uniti e comprende nomi di persone, entità o governi stranieri che sono stati identificati come aventi attività in contrasto con gli interessi di sicurezza nazionale o di politica estera degli Stati Uniti.
Essere incluso nell’Entity List comporta delle restrizioni severe sulle esportazioni, le rie-esportazioni e i trasferimenti di articoli soggetti alla giurisdizione degli Stati Uniti verso le entità elencate. Ciò significa che qualsiasi esportazione di beni, tecnologie o servizi dagli Stati Uniti a queste entità richiede una licenza speciale che è spesso difficile da ottenere. Questo meccanismo è utilizzato dagli Stati Uniti come uno strumento di politica estera e di controllo delle esportazioni per prevenire che tecnologie sensibili finiscano nelle mani sbagliate o contribuiscano a attività considerate dannose per la sicurezza internazionale.
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