Economia
OpenAI: investitori chiedono ritorno di Sam Altman come CEO
OpenAI, l’organizzazione dietro innovazioni come ChatGPT, sta vivendo un periodo di forte turbolenza interna. Dopo il licenziamento improvviso di Sam Altman da parte del consiglio di amministrazione, emergono nuove dinamiche che potrebbero portare al suo ritorno.
Trattative in corso e ambivalenza di Altman
Il consiglio di amministrazione di OpenAI è attualmente in trattative con Altman per il suo possibile ritorno come CEO. Tuttavia, Altman si mostra ambivalente riguardo a questa possibilità, richiedendo cambiamenti significativi nella governance dell’organizzazione. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che il consiglio aveva inizialmente concordato di dimettersi per permettere il ritorno di Altman e Brockman, ma ha poi esitato, mancando una scadenza cruciale.
Conseguenze del licenziamento di Altman
Il licenziamento di Altman ha scatenato una serie di eventi, tra cui le dimissioni del presidente Greg Brockman e di alcuni ricercatori senior. La situazione ha portato a discussioni tra Altman, Brockman e investitori su un possibile avvio di una nuova azienda. Inoltre, la decisione del consiglio di rimuovere Altman senza preavviso agli investitori, tra cui Microsoft, ha gettato incertezza sul futuro di OpenAI.
Lotta di potere e futuro di OpenAI
La rimozione di Altman suggerisce una lotta di potere all’interno di OpenAI, in particolare tra i lati della ricerca e del prodotto. Ilya Sutskever, co-fondatore e capo scienziato, ha avuto un ruolo chiave nel licenziamento di Altman. Questa dinamica interna solleva interrogativi sul futuro dell’azienda e sul suo impegno nella creazione di un’intelligenza artificiale generale (AGI) benefica.
Ondata di dimissioni e tensioni interne
Tra le dimissioni più significative ci sono quelle di Jakub Pachocki, direttore della ricerca; Aleksander Madry, responsabile della preparazione; e Szymon Sidor, ricercatore senior. Alex Cohen, responsabile delle presentazioni per il consiglio di amministrazione, è stato licenziato contemporaneamente ad Altman. Queste dimissioni suggeriscono un clima di incertezza e tensione all’interno dell’azienda.
Critiche degli investitori e critiche a Microsoft
Gli investitori di OpenAI, tra cui il principale azionista Microsoft, hanno espresso disappunto per la rimozione di Altman. Secondo un rapporto di Bloomberg, diversi investitori stanno contattando Microsoft per sostenere il ritorno di Altman come CEO. La decisione del consiglio di rimuovere Altman, sostituendo temporaneamente il suo ruolo con Mira Murati, CTO di OpenAI, è stata criticata per la mancanza di chiarezza e onestà nelle comunicazioni di Altman.
Conseguenze del licenziamento e possibile ritorno di Altman
Il licenziamento di Altman ha portato alle dimissioni del presidente Greg Brockman e di tre ricercatori senior. Altman, secondo le fonti, è disposto a tornare in azienda a condizione che l’attuale consiglio si dimetta entro la fine del weekend. Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha espresso il suo sostegno a qualsiasi decisione prenderà Altman, sottolineando che anche per lui la decisione del consiglio è stata una sorpresa, ma ha accettato, stranamente a questo punto, la nomina della Murati a CEO ad interim.
Sviluppi futuri e nuova impresa AI di Altman
Dopo il suo licenziamento, si riferisce che Altman stia sviluppando una nuova impresa nel campo dell’intelligenza artificiale, con la possibile partecipazione di Brockman. Questo sviluppo potrebbe avere un impatto significativo sul futuro di OpenAI e sul campo dell’AI in generale.
Conclusione e Riflessioni su OpenAI ed il ritorno di Altman
La situazione attuale di OpenAI mette in luce le complesse dinamiche di potere e le sfide di governance all’interno delle organizzazioni di intelligenza artificiale. Il futuro di OpenAI, e il possibile ritorno di Altman, rimangono incerti, con importanti implicazioni per il settore dell’AI.
Il potenziale ritorno di Sam Altman alla guida di OpenAI rappresenta un momento cruciale per l’azienda, che si trova a navigare tra sfide interne e pressioni esterne. La decisione finale avrà un impatto significativo non solo su OpenAI, ma anche sull’intero settore dell’intelligenza artificiale.
Economia
Ban in Germania per alcuni prodotti Motorola e Lenovo
Tempo di lettura: 2 minuti. Un tribunale tedesco ha imposto un divieto di vendita su alcuni prodotti Motorola e Lenovo a causa di una disputa sui brevetti con InterDigital.
Un recente verdetto del tribunale tedesco ha imposto un ban alla vendita in Germania per alcuni telefoni Motorola e computer Lenovo dotati di modulo wireless. Questa decisione è il risultato di una disputa sui brevetti tra Lenovo, proprietaria del marchio Motorola, e InterDigital, una società che sviluppa tecnologie wireless e detiene brevetti essenziali per gli standard di comunicazione mobile.
Dettagli della disputa
InterDigital ha accusato Lenovo di utilizzare le sue tecnologie brevettate senza ottenere le relative licenze. In risposta, il tribunale ha deciso a favore di InterDigital, portando al divieto temporaneo della vendita dei prodotti Lenovo incriminati. Josh Schmidt, Chief Legal Officer di InterDigital, ha espresso la speranza che Lenovo ora si impegni a ottenere una licenza “giusta e ragionevole”.
Reazione di Lenovo
Lenovo ha espresso disaccordo con la decisione, sostenendo che InterDigital non ha rispettato gli obblighi legali di offrire le proprie tecnologie sotto condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND). Il gigante tecnologico ha inoltre annunciato che intende fare appello contro la sentenza, segnalando che la disputa legale potrebbe estendersi ulteriormente.
Implicazioni e prospettive future
Questo caso evidenzia le complessità legate alla licenza dei brevetti essenziali agli standard nelle tecnologie di comunicazione avanzate. Mentre Lenovo prepara la sua difesa per l’appello, il settore osserva attentamente per vedere come questo conflitto influenzerà le pratiche di licenza e la collaborazione tra le aziende tecnologiche nel panorama globale.
Il ban impone a Lenovo di riconsiderare le sue strategie legali e commerciali in Germania, uno dei mercati più importanti d’Europa. Il risultato dell’appello potrebbe avere ripercussioni significative non solo per le parti coinvolte, ma anche per l’intero settore delle telecomunicazioni.
Economia
Guerra dei Chip: gli USA colpiscono la ricerca cinese nella Entity List
Tempo di lettura: 2 minuti. Gli USA aggiungono 37 entità cinesi alla Entity List per colpire la ricerca quantistica e i palloni spia, intensificando la guerra tecnologica con la Cina.
La guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina si intensifica ulteriormente con la decisione del Dipartimento del Commercio degli USA di aggiungere 37 entità cinesi alla Entity List, limitando severamente il flusso di risorse americane verso queste entità di ricerca cinese. Queste aziende sono state aggiunte principalmente per il loro coinvolgimento nella ricerca quantistica o per il loro ruolo nell’incidente del pallone spia cinese.
Target specifici e implicazioni
Di queste 37 entità, 22 sono state specificamente collegate agli sforzi statali cinesi volti a progredire nella ricerca quantistica o per il tentativo di acquisire tecnologia statunitense per lo studio del calcolo quantistico. Le applicazioni militari dell’accesso cinese alla computazione quantistica rappresentano una preoccupazione primaria per l’amministrazione Biden, come sottolineato dalle dichiarazioni di Gina Raimondo, Segretario del Commercio degli USA.
Strategie di protezione tecnologica
Durante un discorso al Congresso, Raimondo ha enfatizzato l’importanza di monitorare continuamente queste tecnologie dual-use per assicurarsi che la Cina non possa accedere alle tecnologie americane per i suoi scopi militari. Il Dipartimento del Commercio utilizza la Entity List come strumento chiave per prevenire l’appropriazione indebita delle tecnologie avanzate degli USA.
Disaccordi e reazioni
Nonostante l’approccio dichiaratamente non aggressivo della politica estera USA, come indicato da Antony Blinken, Segretario di Stato degli USA, che ha ribadito che gli USA non sono focalizzati su tagliare il commercio o contenere la Cina, la Cina ha reagito fortemente a questa mossa, definendola “coercizione economica palese e bullismo nel campo tecnologico“.
Conclusioni e futuro
Questo nuovo sviluppo non solo segna un’escalation nella guerra dei chip tra USA e Cina, ma pone anche nuove sfide per le aziende tecnologiche globali e per la sicurezza geopolitica. La battaglia per il controllo della tecnologia avanzata continua a definire il panorama delle relazioni internazionali tra queste due superpotenze.
C’è la Entity List?
L’Entity List è una lista di restrizioni commerciali pubblicata dal Bureau of Industry and Security (BIS) del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Questo elenco è parte integrante delle regolamentazioni amministrative degli Stati Uniti e comprende nomi di persone, entità o governi stranieri che sono stati identificati come aventi attività in contrasto con gli interessi di sicurezza nazionale o di politica estera degli Stati Uniti.
Essere incluso nell’Entity List comporta delle restrizioni severe sulle esportazioni, le rie-esportazioni e i trasferimenti di articoli soggetti alla giurisdizione degli Stati Uniti verso le entità elencate. Ciò significa che qualsiasi esportazione di beni, tecnologie o servizi dagli Stati Uniti a queste entità richiede una licenza speciale che è spesso difficile da ottenere. Questo meccanismo è utilizzato dagli Stati Uniti come uno strumento di politica estera e di controllo delle esportazioni per prevenire che tecnologie sensibili finiscano nelle mani sbagliate o contribuiscano a attività considerate dannose per la sicurezza internazionale.
Economia
Smartphone in calo negli USA, Apple mantiene la leadership
Tempo di lettura: 2 minuti. Le vendite di smartphone negli USA continuano a calare, con Apple che mantiene una forte leadership. Samsung cresce leggermente.
Secondo l’ultimo rapporto di Counterpoint Research, il mercato degli smartphone negli USA ha continuato a registrare un calo, con una diminuzione dell’8% nelle spedizioni su base annua nei primi tre mesi del 2024 con Apple che mantiene il primato. Questo segna il sesto trimestre consecutivo di declino anno su anno.
Performance di Apple e Samsung
Nonostante il generale calo del mercato, Apple ha mantenuto una solida posizione di leadership, rappresentando il 52% delle vendite totali, un dato sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Samsung, d’altra parte, ha visto una leggera crescita nella sua quota di mercato, passando dal 27% al 31%.
Cause del declino e implicazioni di Mercato
Jeff Fieldhack, direttore della ricerca per l’America del Nord di Counterpoint, ha rivelato che gli americani sono riluttanti a sostituire i loro dispositivi. Questa tendenza è attribuita principalmente al forte impatto delle spedizioni di iPhone 14 Pro e Pro Max nel primo trimestre del 2023, un successo che la serie iPhone 15 non è riuscita a replicare. Anche le spedizioni di dispositivi Android nel segmento sotto i 300 dollari hanno registrato cali.
Il mercato degli smartphone economici continua a consolidarsi, e il numero di nuovi lanci sta diminuendo man mano che i produttori eliminano i modelli LTE a favore di quelli 5G nei canali dei carrier. Maurice Klaehne, analista senior, sottolinea che i costi aggiuntivi della connettività 5G rappresentano una sfida per i produttori di dispositivi originali nel competere efficacemente.
Prospettive future
Nonostante il panorama attuale, Counterpoint prevede segnali di recupero nel terzo trimestre dell’anno, quando i nuovi lanci potrebbero stimolare la domanda. Questo periodo vedrà anche una crescita stagionale favorita dalle festività e dall’introduzione di nuovi dispositivi con caratteristiche di intelligenza artificiale generativa, come i previsti iPhone 16. Il mercato degli smartphone negli USA mostra segni di sfide persistenti, ma la forte posizione di Apple e i modesti guadagni di Samsung offrono spunti di riflessione sulle dinamiche competitive. Con le prospettive di una ripresa nei mesi futuri, l’industria potrebbe ancora vedere cambiamenti significativi grazie alle innovazioni tecnologiche e alle variazioni nelle preferenze dei consumatori.
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