Editoriali
Adesso Renzi trema ed ha paura di Trump. Dietro lo scandalo Mifsud un giro di riciclaggio internazionale

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Alla fine Giulo Occhionero ci aveva “azzeccato” qualcosa. L'ingegnere condannato in primo grado nell'inchiesta Eye-Pyramid ha più volte evidenziato una connessione tra le indagini che lo hanno riguardato e lo SpyGate italiano da cui è scaturito il RussianGate di Trump.
Adesso che il presidente degli USA ha smesso di tremare per una eventuale condanna di impeachment, la Giustizia americana fa il suo corso. Gli anni sono quelli di Renzi al Governo, quando l'Italia era amica del presidente Obama. Il successore del primo presidente di colore degli States, Hilary Clinton, aveva un ostacolo per portare avanti il programma politico di lungo corso dei DEM e precisamente Donald Trump.
Per farlo fuori, Renzi ed il suo fido Carrai, avrebbero dato, secondo le ultime ricostruzioni delle indagini statunitensi, l'appoggio dell'intelligence italiana a quella americana che voleva rendere innocuo Trump tramite il ricatto del possesso di mail della Clinton trafugate da hacker russi.
All'interno di questa inchiesta si muovono diversi personaggi scomodi, il primo è Mifsud, socio della Link University di Roma, dove da anni si formano ministri e giornalisti vicini all'intelligence italiana.
Mifusud diventa il ricercato numero uno perché pare avesse fatto da tramite in questa operazione per favorire la Clinton, avvisando gli uomini di Trump del Leak delle mail della moglie di Bill.
Negli stessi anni, si consumavano le indagini a carico di Occhionero che hanno portato appunto all'arresto ed alla condanna di primo grado. Raggiunto da matricedigitale, Occhionero ci ha fornito a suo tempo diversi spunti su quelli che sarebbero stati gli eventi ed i sospetti che da lì a poco sarebbero maturati.
Occhionero, ad esempio, non ha mai creduto a Mifsufd morto, ma pubblicamente ha sospettato che il professore maltese fosse coperto dalla Procura di Roma in un programma testimoni. Gli stessi che lo hanno inquisito, sarebbero a suo dire invischiati nella vicenda dello spygate italiano se non in prima persona, almeno come sistema di potere.
Inoltre, Occhionero ha sempre sostenuto che il tentativo di congiura fatto a Trump da parte del Deep State americano rispecchia la stessa metodologia utilizzata contro di lui.
L'ingegnere ha anche annunciato provvedimenti nei confronti di uomini delle Istituzioni che al momento sono arrivati in parte ed hanno interessato l'ex capo FBI di Roma convocato a deporre dal senato americano.
E mentre in Italia si è cercato di colpire esclusivamente la Link Campus perché colpevole di aver allestito una macchina da guerra composta da emergenti ed esperti del mondo del Deep State italiano, Occhionero ha dato una visione ancora più ampia del fenomeno. Ed è per questo che noi di matricedigitale seguiamo questa notizia come hanno fatto in pochi e soprattutto con uno spirito analitico. La Stampa ha pubblicato un reportage su questa vicenda come un fulmine a ciel sereno. L'articolo non è firmato per motivi di contenzioso sindacale che attualmente non fa comparire gli autori dei pezzi giornalistici.
Matteo Renzi e tutto il Mainstream, da tempo si sono schierati contro Trump ed a favore della Clinton. I media italiani nel periodo delle elezioni americane hanno mentito sull'esito del voto. Inoltre, l'ex Premier adesso leader di Italia Viva, denunciò tempo addietro ingerenze russe, ma questa verità è emersa solo oggi.
Per una dimenticanza? Vedremo.
Così come, contestualmente si è chiusa nel 2014 la crisi Ucraina, che sembrerebbe distante da tutto questo, ma non è così.
L'avvocato di Mifsud, Rho, è accusato di aver riciclato somme pari a miliardi di euro in giro per il mondo. Già questo serve a far emergere una rete di interessi e soldi di faccendieri aventi un profilo altissimo che coprono giri miliardari utili agli apparati politici americani. Le elezioni in USA costano e anche tanto si sa.
Ed è qui che Renzi dovrebbe dare spiegazioni in Parlamento, più di Giuseppe Conte che più volte è stato sollecitato dai parlamentari a cui ha riferito la sua ricostruzione e anche Matteo Salvini, idem la Meloni, dovrebbero iniziare a parlarci di Mifsud, Trump, Obama, Ucraina e Putin. Questo è il motivo perchè nessuno vuole metterci il naso su questa vicenda. Nemmeno i giornalisti che in quegli anni sono stati i primi attori dello spygate italiano garantendo non solo silenzio sulla vicenda, ma appoggiando spudoratamente sia politicamente che ideologicamente l'asse Renzi-Obama.
Il ruolo di Renzi è oramai chiaro alla luce delle ultime notizie che emergono, per stessa ammissione dei DEM tra l‘altro che nel 2015 avvisarono il congresso di uno spiffero da parte di una intelligence occidentale delle ingerenze russe. Uno più uno fa due ed è presumibile che si tratterrebbe dell'Italia che ha creato l'allarme ingerenze per poi essere confezionato a dovere dai DEM.
E l'Ucraina? Bella domanda.
Il sospetto secondo alcune fonti dell'intelligence è che i soldi destinati all'ex regione Russa siano finiti ad alimentare le casse dei Dem con Renzi che avrebbe tratto qualche beneficio di cui si sospetta, ma non sta a noi dirlo. Non è un caso però, che dopo le sue dimissioni, il leader di Italia Viva sia entrato nel mondo che conta, con i comunicatori di Clinton e di Obama che lo hanno facilitato ad avere diverse collaborazioni in giro per il mondo per conferenze, dove si è proposto come mediatore in affari come quello della cessione della Roma all'emiro del Qatar, così come è stato invitato al Bildeberg nell'ultima sessione svolta.
E qui sorge una domanda per voi lettori. Avete mai letto un articolo del genere su una testata giornalistica?
Per fortuna che non tutti i giornalisti lavorano per le grandi testate mainstream, aggiungiamo noi.
Editoriali
Zelensky fa uso di cocaina? I dubbi e le paure su un alleato “tossico”
Tempo di lettura: < 1 minuto. Una diceria argomentata da un video verificato, fa cadere ombre sulla stabilità mentale del leader ucraino.

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Un alleato che chiede soldi in continuazione per comprare armi che servono ad un esericto sempre meno numeroso di un paese sempre più vuoto delle generazioni future. Un video di giugno, verificato da Matrice Digitale, ritrae il leader ucraino in un dialogo bilaterale con il premier inglese Sunak.
La sensazione che hanno avuto in molti è quella di un Zelensky accelerato ed abbastanza frenetico nei movimenti. Questo fa preoccupare il suo stato mentale, non è facile vedere il proprio popolo morire ogni giorno in numeri maggiori, ma apre uno scenario abbastanza rischioso per il futuro dell'Ucraina e della stessa Europa ricattata già più volte sul gas, sul grano e su eventuali attentati terroristici se dovesse venire meno l'aiuto all'Ucraina.
La fonte del video integrale fa intendere che si tratta di un premontato istituzionale.
Inoltre, sei mesi fa circa, un cartone animato vicino la propaganda russa faceva intendere le dipendenze di Zelensky da alcool e droga, cocaina nello specifico. Ecco l'integrale.
Editoriali
Vannacci è diventato ricco grazie alle armi spuntate del Mainstream
Tempo di lettura: 3 minuti. Se gli italiani sono scettici su vaccini e guerra è merito della scarsa credibilità della stampa, stesso motivo per cui Vannacci è ricco

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Il generale Vannacci ha fatto fessi tutti quanti. Così si direbbe a Napoli dopo l'operazione che ha sorpreso il mainstream, che da grande detrattore del generale ne è diventato il maggiore sponsor a costo zero. Perché se l'operazione Vannacci è riuscita, ampliamente affrontata da Matrice Digitale con indiscrezioni esclusive che sono emerse nei giorni successivi, è grazie proprio alla pubblicità negativa a costo zero su cui il pubblico ha deciso di orientarsi nei consigli per gli acquisti. Perché il libro di Roberto Vannacci, scritto male o impaginato peggio, è stata l'occasione persa per tantissimi editori che non riescono a vendere il quantitativo di copie vendute dal generale nemmeno con nomi di grosso calibro come Roberto Saviano e Gianrico Carofiglio. Non è un caso che il Corriere della Sera ha dedicato un approfondimento in cui si evince che il libro di Vannacci, che pare vendere ad un ritmo di 10 000 copie al giorno, è stato un traino per l'intero settore dell'editoria. Peccato che nessun editore ha avuto l'opportunità e nemmeno il coraggio di cavalcare questo testo, salvo Morgante ma a giochi fatti, mentre i librai più perspicaci lo hanno accolto nelle loro librerie vendendo un volume fuori la catena di distribuzione del settore.
L'operazione di marketing dell'anno
Una vera operazione di marketing che ha confermato un tendenza spesso associata a quella dei guru, o fuffa guru, con dei libri orientati a presentare dei metodi per fare soldi o utili a gestire al meglio le proprie attività commerciali – imprenditoriali. C'è solo un dettaglio: Vannacci è riuscito a raggiungere risultati di vendita eccezionali su un testo ideologico e politico che già reclama tanti corteggiatori nella politica che conta.
Lo spettro dell'operazione politica
Non è un caso che il generale in questo mese sia stato contattato dalla Lega di Salvini e non è un caso che sia stato ammaliato da Donzelli di Fratelli d'Italia dopo che Guido Crosetto , Ministro della Difesa italiana abbia preso fermamente le distanze dal contenuto del testo su indicazione dell'ala progressista e di sinistra del paese. Ci ha provato anche il comunista Rizzo e c'è qualcosa che forse in realtà nasconde l'operazione Vannacci ed è emersa nei giorni successivi agli scandali e riguarda una presunta ombra di Gianni Alemanno intenzionato a creare un partito con l'obiettivo di recepire voti dagli scontenti di Fratelli d'Italia che oramai non si riconoscono più in una destra progressista o vicina a posizioni che ricordano la Democrazia Cristiana dei tempi d'oro.
E' possibile a questo punto immaginare una discesa in campo di Vannacci in politica?
Questo non è dato saperlo ed il fatto che il generale abbia smentito non vuol dire che alle prossime Europee del 2024 ci troveremo l'uomo dello Stato in qualche lista.
L'operazione Vannacci è stata di tipo populista?
Se per populismo intendiamo una parte del paese ancorata degli schemi cattolici è conservatori, possiamo ampiamente ragionare sul fatto che per fare i voti è necessario essere populisti da qualche anno a questa parte: vedi le promesse elettorali del Movimento 5 Stelle, vedi quelle della stessa Fratelli d'Italia e della Lega di Matteo Salvini.
Le armi spuntate della stampa
Ancora una volta, dopo la propaganda sanitaria e bellicistica, c'è da evidenziare come la stampa abbia perso ancora più credibilità in virtù del fatto che il parlar mal male di Vannacci abbia in realtà ottenuto l'effetto inverso proprio perché la maggior parte del pubblico non ha una considerazione di una stampa obiettiva e quindi la polemica scaturita è sembrata troppo strumentale a cavalcare un pensiero da molti definito unico e convergente verso la disgregazione dei valori cristiani, italiani e tradizionali. Sono bastati articoli di opinionisti o giornalisti ben identificati in una porzione ideologica, considerata fallace ed allo stesso tempo privilegiata dalla massa incredula, per fornire uno scatto d'orgoglio a quegli italiani che paradossalmente hanno votato Giorgia Meloni per ottenere un cambiamento radicale del paese restando traditi da una destra europeista e filo atlantista.
Una riflessione per il mondo della bistrattata editoria
Intanto si fa la conta dei soldi che Vannacci abbia già racimolato dalla vendita del suo libro e se gli acquisti sono genuini, non si è comprato le copie da solo per intenderci, se il costo di realizzazione è realmente prossimo allo zero per quanto concerne la produzione, l'incasso del generale corrisponde ad almeno 700.000 euro puliti. Altro che Generale di corpo d'armata e incarichi d'oro con rilevanza zero così come gli era stato dato in precedenza all'istituto militare di Firenze. Chi esce sconfitto dall'operazione Vannacci è l'industria dell'editoria ed emerge il ruolo di Amazon che, ricordiamolo per evitare di trovarci tutti scrittori domani, è nullo dinanzi ad attività di marketing e di comunicazione in supporto alla pubblicazione di un libro che ha intenzione di vendere senza la distribuzione ordinaria. Proprio per questo motivo potremmo parlare nel settore dell'editoria di un metodo Vannacci per fare soldi.
C'è una domanda che corre e ricorre: siamo sicuri che in questa operazione non ci sia stato un mediatore influente che abbia saputo unire il mondo della stampa mainstream ed il suo lato al contrario rappresentato dalle teorie “omofobe”, “populiste” e “anticostituzionali” del generale Vannacci?
Editoriali
Sull’Intelligenza Artificiale la scienza ha dimostrato di essere corrotta
Tempo di lettura: < 1 minuto. Dopo le ricerche farlocche nel periodo pandemico, con l’Intelligenza Artificiale sì è provato a fermare un competitor attraverso un “senato accademico” composto da menti con grandi conflitti d’interesse, dove la politica Italiana ha fatto la sua parte.

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Elon Musk lancia la sua Intelligenza Artificiale dopo pochi mesi che ha proposto insieme ad una pletora di scienziati e top manager il blocco dell'apprendimento di modelli superiori a ChatGPT 4
Non solo l' Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha bloccato l'unica azienda da abbattere presente nel manifesto sottoscritto dai suoi competitor, ma ha favorito l'esplosione delle tecnologie di #Microsoft e #Google nel silenzio istruttorio.
Un suo componente ha firmato la lettera di Musk e company credendo si trattasse di un manifesto scientifico.
Visto come stanno le cose, però, non ha fatto altro che dare al buon Elon il tempo di accelerare con la sua #intelligenzaartificiale.
In #xAI c'è un po' di miopia della Pubblica Amministrazione italiana che involontariamente ha colpito un concorrente e non un intero mercato …
C'è anche un sistema accademico che ha dimostrato di essere collegato a interessi particolari e non a quelli strettamente scientifici.
Ed oggi è stato tradito, siamo buonisti, dalla presentazione di un modello di #AI sviluppato da chi ha illuso che questa tecnologia doveva essere fermata.
Il tempo è galantuomo, sempre, e vale anche per le nostre analisi spesso fastidiose perchè in controtendenza.
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