Editoriali
Attacco Hacker alla SIAE: il punto di Odisseus

“Ennesimo attacco hacker questa volta contro la Siae: può un titolo essere più equivoco? Se si volesse fare informazione veramente, “general purpose”, come si diceva una volta, allora il titolo e la spiegazione dovrebbero essere molto differenti.
Forse dovrebbe spettare alla fantomatica Agenzia per la Cybersecurity, nelle intenzioni del Sottosegretario Gabrielli e nelle innegabili capacità operative di Baldoni e Ciardi, il compito arduo di “educare” gli italiani ad una giusta relazione con la tecnologia e con la sicurezza, cosa che per ora è ancora in cantiere.
Quanto alla relazione tra la teconologia e la sicurezza ora sappiamo che non c’è un buon rapporto neanche nella Siae: dalle prime notizie che ci giungono infatti, sembra che si siano infettati con il “solito” ransomware, quei virus, tanto per capirci, che criptano tutti i dati, li rubano e poi chiedono il riscatto per poterli de-criptare.
Quindi altro che “attacco hacker”, sarebbe il caso di dire “autogol hacker” perchè di solito in questi casi l’infezione si scatena da un click fatto dal malcapitato su documenti, pagine web, mail recapitate ad hoc per infettare da un incauto utente. Di solito queste “esche” sono facilmente riconoscibili ad un occhio “prudente”: se l’occhio invece non è “educato” allora è facile cadere nel tranello; non è un “attacco” vero e proprio quindi, è più una “caduta” di attenzione.
Apprendiamo poi che a fronte di questo danno, la Siae ha avvertito sia il Garante della Privacy che la Polizia Postale: azioni ex post completamente inutili, ma che fanno scena, come se avessero davvero a cuore la “sicurezza” o per evitare future diatribe legali.
A quanto si legge, ancora, sembrerebbe che non siano propensi a pagare il riscatto, quindi prepariamoci ad andare a leggere tutti i segreti dei clienti della SIAE: gli hacker che li hanno derubati infatti, come da manuale, per forzare il derubato a pagare, pubblicheranno di tanto in tanto parti dei dati.
Anticipiamo che ci potrebbero essere orde di “curiosi” pronti a scaricare dal Dark Web (quindi anonimamente) i dati riservati della Siae, che il Garante, come solito suo, inutilmente definirà informazioni sensibili e quindi dichiarerà reato entrarne in possesso.
Ma tutti se ne infischieranno e scaricheranno tranquillamente le informazioni della Siae che finiranno nelle tasche di soggetti non titolati a maneggarle. La navigazione sul Dark Web è anonima infatti, ed è molto difficile intercettare il curioso (o il maleintenzionato) che andrà a curiosare tra i dati rubati della Siae: come è successo in tanti altri casi, la quantità di download indicano che le parole del Garante non fanno mai da deterrente, anzi, invogliano molti ad entrare in possesso di quanto altri hanno rubato. Prepariamo i pop corn, ci sarà da “divertirsi”, nell’ennesmo giro di circo che nessuno riesce a fermare.”
Editoriali
Nicola Porro abbandonato dai suoi sul caso sionismo estremista?
Tempo di lettura: < 1 minuto. La critica di Matrice Digitale al conduttore Mediaset ha fatto prendere una posizione netta dalla redazione della sua testata online

Il primo novembre è il giorno dei morti. Alle 18 circa sul sito web di Nicola Porro è pubblicato un articolo a firma di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi che parla di sproporzione nella risposta militare di Israele. Un modo per ricordare tutte le vittime del conflitto israelopalestinese con animo civile ed anche cattolico.
Evidentemente, l’articolo di Matrice Digitale ha smosso le coscienze dei redattori della testata che porta il nome del conduttore Mediaset il quale, dall’inizio della guerra, difende la posizione dell’aggressione nei confronti di Hamas non curandosi della condizione dei palestinesi trincerandosi dietro lo slogan che condanna gli attacchi del 7 ottobre. La posizione della redazione di nicolaporro.it adesso la conosciamo, ma è chiara nell’articolo l’assenza di una firma pesante: quella dell’editore pizzicato dalla nostra redazione il giorno prima.
L’articolo di Becchi e Zibordi conferma che nella redazione di Porro c’è liberta di stampa?
Diamo per buona questa affermazione, ma quello che resta è il parere dell’editore che tra l’altro è stato accusato per la conduzione televisiva e non per il suo portale dove operano giornalisti stimati.
Porro dichiarerà prossimamente in tv che la reazione di Israele è diventata sproporzionata?
Soprattutto che i morti palestinesi non sono terroristi prendendo le distanze dalla destra israeliana?
E’ lui che non lo pensa oppure è la tv per la quale collabora?
Nessuno, si ribadisce ancora una volta, ha messo in dubbio l’animo degli autori dell’articolo e nemmeno quello della totalità della redazione.
Attendiamo di conoscere quindi la posizione di Nicola Porro se pensa che i bambini palestinesi meritino di essere annoverati nella lista dei terroristi, come ha fatto una tv vicina al premier e non tutte come erroneamente indicato nell’articolo, oppure negli effetti collaterali di una guerra a cui non ci importa se ritiene proporzionata o meno.
Editoriali
Ricorso contro AGCM, la lobby Meta perde e deve pagare gli artisti
Tempo di lettura: < 1 minuto. Meta perde il ricorso contro la decisione dell’AGCM dopo che ha provato a sottopagare la SIAE e la musica italiana con pressioni mediatiche

In Italia c’è un Garante che funziona a quanto pare. L’Autorità Garante del Controllo del Mercato aveva disposto un provvedimento contro Meta per pagare un forfait economico alla Siae per utilizzare la sua musica all’interno dei social network.
Nonostante tante pressioni degli stakeholder della multinazionale sui media, il modo simile ad un ricatto di spogliare i post della musica italiana e le pressioni all’interno della SIAE, la resistenza degli artisti rappresentati da Nastasi è arrivata ad una tutela da parte dello stato.
Matrice Digitale ha seguito la vicenda dal vivo con una inchiesta che ha spiegato il metodo Meta che è quello classico e riconosciuto alle lobby in tutti i palazzi di potere, ma è anche vero che l’AGCM non si è piegato alle pressioni del potere sempre più tentacolare di Meta nel nostro paese ed ha tutelato il mercato, gli artisti italiani che rischiavano di veder deprezzato il valore delle loro opera.
Il ricorso è stato rigettato e questo dimostra che, a differenza di Autorità, dialogare e collaborare con una azienda straniera non è sempre la scelta giusta e nemmeno una strategia per tutelare fette economiche del nostro territorio. L’AGCM ha agito anche contro Chiara Ferragni e Fedez in occasione di Sanremo 2023, dimostrando ancora una volta di marcare l’abuso predominante non solo sul mercato, ma nel contesto sociale del nostro paese come ha provato Amazon a suo tempo, multando la RAI.
Ci sono Autorità che possono essere definite Cani da Guardia e altre Cani da Salotto.
Editoriali
Chat Control, è allarme in Commissione Europea – VIDEO
Tempo di lettura: < 1 minuto. Commissione finanzia una campagna pubblicitaria per normalizzare il chat control, mentre Matrice Digitale evidenzia i rischi e l’Italia rimane in silenzio

Mentre le polemiche scoppiano in tutta Europa, la Commissaria Johansson è indagata dalla Commissione per aver finanziato una campagna pubblicitaria utile a normalizzare il chat control nelle popolazioni più ostili. Matrice Digitale aveva denunciato in anticipo i lati oscuri di una vicenda che assume contorni cupi per l’approccio lobbistico.
L’Italia è assente sul tema, ma c’è uno spiraglio di evoluzione in positivo nei confronti di un concreto rischio nell’arrivare ad un controllo totale e preventivo delle conversazioni di tutti i cittadini europei all’interno dei programmi di messaggistica che avrebbero dovuto rinunciare alla loro crittografia end-to-end.
- Tech6 giorni fa
Samsung Galaxy Watch 6 Classic vs. Galaxy Watch 5 Pro: confronto
- Tech1 settimana fa
Redmi Note 13 Pro: Versioni LTE e 5G in Arrivo
- L'Altra Bolla1 settimana fa
Grok di xAI: rivoluzione nell’Intelligenza Artificiale su X
- L'Altra Bolla1 settimana fa
ESPN ritira pubblicità da X. Musk si appella alla libertà di parola
- L'Altra Bolla6 giorni fa
X: ritornano i titoli nelle anteprime dei Link
- L'Altra Bolla6 giorni fa
Restrizione account di Changpeng Zhao su X
- Economia5 giorni fa
Sam Altman e Progetto Q*: preoccupazioni in OpenAI
- L'Altra Bolla5 giorni fa
X attaccato da NewsGuard sulla disinformazione