Editoriali
Come gli USA spiano il mondo mentre incolpano la Cina
È stato riferito che recentemente la Namibia ha trovato nelle sue acque un drone americano utilizzato per raccogliere dati sott’acqua. Nonostante Washington abbia affermato che si tratti di un drone privato contrattato per scopi di ricerca marina, i media namibiani generalmente credono che si tratti di un drone spia americano. Secondo i dati più recenti rilasciati dall’Iniziativa per l’Indagine Strategica del Mar Cinese Meridionale, un think tank, lo scorso gennaio, sono state avvistate 64 sortite di aerei di ricognizione terrestre militari americani sopra il Mar Cinese Meridionale.
In realtà, gli Stati Uniti sono il numero 1 nella sorveglianza e nella ricognizione. Da tempo hanno iniziato il loro piano per stabilire reti di raccolta di informazioni e ricognizione in tutto il mondo utilizzando tecnologie emergenti. Stanno cercando di costruire un vantaggio comparativo assoluto nella competizione di informazioni e intelligence nei campi dello spazio, dell’aria, del mare e delle reti. Nel 2005, gli Stati Uniti hanno proposto il loro Piano Nazionale per Conseguire la Consapevolezza del Dominio Marittimo per ampliare gradualmente la loro rete di consapevolezza del dominio a diverse regioni in tutto il mondo.
Dal 2010, con il cambiamento della sua focalizzazione strategica globale sulla regione del Pacifico occidentale e lo sviluppo di tecnologie senza equipaggio e intelligenti, gli Stati Uniti hanno aumentato senza precedenti le loro attività di ricognizione e monitoraggio nel Mar Cinese Orientale, nel Mar Cinese Meridionale, nelle strette di Taiwan e nelle acque intorno alla Cina, nonché nell’Oceano del Pacifico Meridionale.
Prendiamo ad esempio il Mar Cinese Meridionale, le operazioni di ricognizione delle forze militari statunitensi hanno mostrato sempre più le seguenti caratteristiche distintive: in primo luogo, la frequenza delle missioni di ricognizione è alta. I dati rilasciati dall’Iniziativa per l’Indagine Strategica del Mar Cinese Meridionale mostrano che nel 2022 sono state avvistate 668 sortite di aerei di ricognizione statunitensi sopra il Mar Cinese Meridionale. In secondo luogo, gli Stati Uniti non solo hanno inviato grandi aerei di ricognizione come l’RC-135, l’EP-3E, l’RQ-4 e il P-8A, ma hanno anche impiegato navi da ricerca oceanografica, veicoli sottomarini senza equipaggio e sottomarini. Terzo, gli Stati Uniti usano routine di aeroplani di aviazione civile e imitano i codici di aviazione civile di altri paesi per condurre la raccolta di informazioni. Le forze militari statunitensi hanno fraudolentemente utilizzato i codici di avionica civile dei paesi vicini come Malesia e Filippine per condurre operazioni di ricognizione contro la Cina nel Mar Giallo e nel Mar Cinese Meridionale. Gli aeroplani commerciali come Lasai Aviation CL-650 e Beechcraft King Air 350ER sono anche frequentemente avvistati sopra il Mar Cinese Meridionale.
La ricognizione di informazioni e intelligence di terra, mare, aria e spazio delle forze militari statunitensi ha quattro scopi. Il primo è di rilevare le attività di sommergibili e navi di superficie. Il secondo è utilizzare gli aerei di ricognizione elettronica RC-135 e EP-3 per rilevare segnali di comunicazione e segnali radar, decifrando e ottenendo dati importanti come il dispiegamento di radar e stabilendo le basi per l’interferenza elettronica durante la guerra. Il terzo è utilizzare il P-8A Poseidon e l’RQ-4 Global Hawk dotati di radar a apertura e telecamera di ricognizione per condurre ricognizioni e sorveglianza ad alta definizione sulle isole e sulle barriere coralline del Mar Cinese Meridionale.
In sintesi, l’essenza della rete di intelligence militare degli Stati Uniti che copre il mondo è mantenere la propria egemonia a scapito della sicurezza degli altri paesi e della pace e stabilità regionale. Questa rete di sorveglianza rappresenta una minaccia per la sicurezza di altri paesi e viola la loro sovranità. Inoltre, l’utilizzo delle tecnologie avanzate come strumento per aumentare le capacità belliche e guadagnare vantaggi di potere, danneggia la fiducia della comunità internazionale nei confronti degli Stati Uniti e consuma la loro credibilità come la più grande economia del mondo.
Editoriali
Apple vuole fregarti con lo spot dei 128GB di spazio iPhone: aspetta il 16
Tempo di lettura: 3 minuti. Scopri se 128GB di spazio su iPhone sono sufficienti per le tue esigenze e considera le alternative di iCloud per una gestione ottimale dell’archiviazione.
L’iPhone 15 promette “molto spazio per molte foto”, come evidenziato nell’ultimo spot di Apple. Tuttavia, la sufficienza dello spazio di archiviazione dipende dall’utilizzo specifico che ciascuno fa del proprio iPhone e dall’opzione di memoria scelta. La capacità di archiviazione base dell’iPhone 15 è di 128GB, un notevole aumento rispetto ai 64GB degli anni precedenti, riflettendo l’esigenza crescente di più spazio dovuta all’ampliamento delle abitudini digitali.
Fotografia e video in Alta Risoluzione
Con le capacità fotografiche dell‘iPhone 15 che includono foto da 48 megapixel e registrazione video in 4K, lo spazio richiesto per questi file ad alta risoluzione è sostanziale. Questi miglioramenti, sebbene accrescano la qualità dei contenuti catturati, consumano rapidamente la capacità di archiviazione locale, rendendo quello che una volta sembrava ampio spazio, ora insufficiente per le esigenze di molti utenti.
iCloud come soluzione?
iCloud di Apple offre una soluzione alle limitazioni di spazio dei dispositivi, con piani che vanno oltre i 5GB gratuiti – quantità decisamente insufficiente per la maggior parte degli utenti. I piani di abbonamento a pagamento di iCloud+ offrono 50GB, 200GB e 2TB di spazio cloud, arricchiti da funzionalità aggiuntive. Di recente, Apple ha introdotto opzioni per 6TB e 12TB di spazio, pensate per utenti con esigenze di archiviazione estese, sebbene queste opzioni comportino costi significativi e la dipendenza da una connessione internet per accedere ai file e ad un aumento di prezzi con contratti unilaterali.
iPhone storage vs iCloud
Mentre i modelli standard di iPhone 15 e iPhone 15 Pro partono da 128GB di spazio di archiviazione, Apple offre opzioni di upgrade a 256GB e 512GB, con un’ulteriore opzione da 1TB per l’iPhone 15 Pro, verificare su Amazon i prezzi e le diverse caratteristiche. Optare per un modello con capacità inferiore e integrarlo con spazio iCloud aggiuntivo potrebbe rivelarsi una scelta più economica e pratica, considerando il costo e la durata potenziale del dispositivo rispetto all’investimento in un iPhone da 1TB.
Il futuro dello spazio di Archiviazione su iPhone
Data l’attuale traiettoria, sembra ragionevole che Apple aumenti la capacità di base di tutti i suoi modelli di iPhone a 256GB nelle generazioni future, e si auspica anche una revisione dell’aliquota gratuita di 5GB di iCloud, per riflettere meglio le realtà del consumo digitale moderno.
Chi vi scrive non casca nella fregatura salvo rottura
Apple invita gli utenti a fare l’upgrade di cellulare un motivo chiaro: cambiarlo e fare cassa. Il messaggio è rivolto agli utenti di iPhone 12 e 13 con le versioni base da 128GB. Chi vi scrive ha un iPhone 12 Pro Max che ha cambiato dopo un 7 plus da pochi GB. L’iPhone non si cambia ogni anno, ma si cambia quando arriva la tecnologia di discontinuità. Nel caso del 7 plus e della versione 12, oltre allo spazio, ad una durata sempre inferiore della batteria, il motivo che mi ha portato al cambio di dispositivo è stato il 5G che ha modificato i tempi di consultazione del Web. Anche la fotocamera è stata gradita al passaggio, ma, dalla versione 12 in poi fino alla 15, c’è poco da aggiungere se non appunto questioni di spazio, qualche avanzamento tecnologico nella fotografia e magari un 5g più veloce per via dei modem nuovi.
Se Apple fa questa proposta ansiolitica, mettendo in mezzo il fatto che possiate perdere la memoria della vostra defunta madre, è perchè le vendite vanno molto male ed il mondo sta sfornando cellulari nettamente superiori con l’Intelligenza Artificiale integrata dove Apple sta scopiazzando per il prossimo modello perchè rimasta indietro.
Sappiate che potete sempre trasferire le foto di mammà sul vostro PC e poi valutare se spostarle nel cloud Apple dove comunque potreste essere costretti nel fare l’upgrade del cloud se ovviamente vorrete fare il backup del dispositivo online. Se avete un iPhone 12 o anche un 14, attendete il primo iPhone AI, il iPhone 16, che arriverà verso settembre. Varrà ancor di più la pena di spostarci anche i propri ricordi.
Editoriali
Buona Pasqua online dalla Matrice Digitale
Tempo di lettura: < 1 minuto. Auguri di buona pasqua dalla redazione di Matrice Digitale. Per il settimo anno di fila festeggiamo la santa ricorrenza della resurrezione
Un’altra Pasqua, la settima di fila, la trascorreremo insieme con le notizie di Matrice Digitale e le inchieste del mondo IT.
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Rinnoviamo gli auguri di Pasqua a voi ed ai vostri cari.
Editoriali
Ferragni pagliaccio: l’indignazione della rete alla prima dell’Espresso
Tempo di lettura: 2 minuti. La copertina de L’Espresso su Chiara Ferragni vestita da pagliaccio ha scatenato diverse reazioni, ma chi ha letto l’inchiesta?
Chiara Ferragni compare truccata da pagliaccio in prima pagina de L’Espresso che ne descrive la scarsa trasparenza nella gestione societaria e si fa riferimento a scatole cinesi, manager indagati e dipendenti pagati poco.
Tutto legale fino ad oggi, sia chiaro, ma se questo è il modello di Business da studiare ad Harvard, si può ampiamente pensare che negli USA siano arrivati tardi. Ritornando con i piedi per terra e conscendo molte realtà statunitensi, sarebbe da stupidi mettere Chiara Ferragni al primo posto di come si gestisce un’azienda: non è la prima e nemmeno l’ultima.
Matrice Digitale è la testata che ha denunciato per prima l’affaire di Sanremo, che ha giudicato la Ferragni per quello che si è mostrata da Fazio: un’utile manichino senz’anima al servizio delle case di moda.
Non solo lo scandalo nella gestione della beneficenza, ma la delusione nelle risposte in una trasmissione accondiscendente come quella di Fazio stanno facendo cadere definitivamente l’alone di divinità di colei che ha saputo nascondersi dietro di post su delle pagine social creandosi un’icona immacolata.
Le reazioni alla copertina dell’Espresso
La copertina de L’Espresso è l’ultimo attacco a quel pezzo di credibilità rimasto alla Ferragni: la donna imprenditrice che vince perchè ha racimolato soldi. In pochi hanno letto le notizie diffuse sui media un pò di anni fa che vedevano il brand Ferragni essere messo in vendita sul mercato anche per una esposizione finanziaria dovuta da una situazione debitoria sulla carta di piccolo conto. Se però le cose stanno come dice L’Espresso, la realtà sullo stato di salute delle sue società potrebbe essere diversa.
Riflessioni alle reazioni
Molti hanno reagito alla copertina della Ferragni con stupore ed indignazione, ma fa riflettere in realtà il fatto che nessuno abbia letto l’articolo e soprattutto tutti, dinanzi ad una persona che si presenta in un modo e dimostra di essere diverso da come viene descritto, lo apostroferebbero come un pagliaccio.
E fa male essere presi per i fondelli da un pagliaccio … questo nessuno ha il coraggio di ammetterlo.
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