Editoriali
Perchè Roberto Burioni è ospite fisso a Che Tempo che Fa?

C’è una talpa di Soros nel mondo dell’informazione medica italiana? Sembra un film di spionaggio oppure la classica tesi complottistica che gira per la rete. C’è però una storia di libera informazione che vogliamo raccontarvi e riguarda come il mondo sta cambiando in questi giorni di emergenza.
Giorni dove il virus è il pretesto per portare avanti nefandezze storiche contro la libertà dei singoli cittadini. Trojan di stato, app di tracciamento della popolazione e informazione medica di regime in onore della libertà di informazione che porta ad una censura.
Abbiamo affrontato i primi due casi con un articolo ad hoc sul trojan di stato ed un documentario sulla società della sorveglianza che vi riportiamo qui.
Manca il terzo tassello del puzzle e precisamente quello della informazione medica di regime.
Ed ecco che in una domenica soleggiata di quarantena, prima giornata di ora legale con un sole che splende alto sulle nostre vite rinchiuse fino a tarda sera, che viene voglia di interrogarsi su chi sono i medici che ogni giorno vengono portati dalle tv mainstream così in alto da poter entrare nelle nostre abitazioni.
La ricerca è iniziata da Roberto Burioni, infettivologo del San Raffaele che è ospite sempre da Fabio Fazio a Che tempo che fa. C’è poco da dire sull’indirizzo politico della trasmissione di Fazio che resiste negli anni anche grazie a sponsor pubblicitari che lo rendono inamovibile dal palinsesto Rai. Da sempre sostenitore della società aperta, grande elogiatore delle Ong, Fabio Fazio avrebbe la fila di medici pronti a prostrarsi seduti dinanzi alla sua splendida scrivania da conduzione allestita in un acquario, ma ha scelto proprio lui: Roberto Burioni.
Ricercatore e Docente del San Raffaele, che, facendo una ricerca su Wikipedia su chi fosse, è stato sorprendente leggere i suoi premi che vi riporto fedelmente:
• Premio “Jano Planco d’oro 2017”, 2 dicembre 2017 a Rimini, attribuito annualmente a medici, odontoiatri, ricercatori, altri professionisti sanitari, enti, associazioni, o ad altre persone fisiche che abbiano dato lustro e prestigio alla Sanità[16].
• Premio annuale per la Medicina dell’UNAMSI, Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione, 11 dicembre 2017[17].
• Il saggio Il vaccino non è un’opinione ha vinto il Premio Asimov 2017 per la divulgazione scientifica, organizzato dal Gran Sasso Science Institute dell’Aquila[8][9][10].
• Premio di Personaggio Rivelazione di Internet dell’Anno ai Macchianera Internet Awards, gli Oscar Italiani della rete, il settembre 2017[18].
• Premio Favignana – Festival Florio, 16 giugno 2018 [19]
• Premio “Ape d’Oro” del Comune di Segrate (MI), settembre 2018[20]
• Premio Miglior Personaggio Internet dell’Anno e Miglior Sito Divulgativo, Macchianera Internet Awards, gli Oscar Italiani della Rete, novembre 2018 [21]
• Premio “Campione della Scienza”, l'”Oscar della Bontà” dei City Angels a Milano, gennaio 2019 [22][23]
• Premio Evidence 2019, Fondazione GIMBE, Bologna, Marzo 2019 [24]
• Premio “Picenum 2019” della Fondazione Pio Sodalizio dei Piceni, Roma, giugno 2019 [25]
Molti premi sono collegati al suo ruolo di divulgatore scientifico e non di ricercatore. Tramite conoscenze in ambito accademico, ci siamo cimentati in quella che è una vera e propria classifica dei migliori scienziati del mondo impegnati nei laboratori ad effettuare studi e ricerche. Più ricerche fanno, più vengono citati in altre ricerche, più sono famosi e quotati qualitativamente.
Ecco allora che qui il parametro non è quello delle ospitate in tv, o dei seguaci social dove svetta Burioni anche grazie alla sua attività conto i novax, ma quello del lavoro svolto dal punto di vista professionale in tanti anni di attività che poi rende un medico più considerato di altri.
Arriviamo al dunque quindi e diamo un ordine di importanza tra quelli che sono più presenti in tv tra Gismondo e Galli del Sacco di Milano, Ilaria Capua Florida Institute of Science, Roberto Burioni del San Raffaele e Paolo Ascierto del Pascale.
L’ultimo, Ascierto, è un oncologo, ma lo mettiamo in lista perché è il famoso medico bistrattato da Galli e dalle Tv Nazionali, nonostante abbia scoperto dei benefici rilevanti nella terapia contro il COVID19 con un farmaco anti artrite.
Ecco la classifica di Scopus che facilmente potete reperire su internet.
Paolo Ascierto: 63
Massimo Galli: 55
Ilaria Capua: 48
Roberto Burioni: 26
Maria Gismondo: 22
Burioni ha un posizionamento non da luminare. E’ medico di un ospedale privato che vive di donazioni e non è un caso che tra i tanti ospedali italiani e milanesi, la coppia Ferragni e Fedez ha fatto un endorsment che ha portato un finanziamento con le donazioni dei loro fans di 4 milioni circa per consentire al San Raffaele di farsi una nuova struttura medica per il COVID a costo zero mentre tutti gli altri sono rimasti a bocca asciutta e in attesa dei fondi della Protezione Civile.
La domanda che ci poniamo adesso è perché tra tanti medici in Italia, la trasmissione più vista chiama Burioni e non altri colleghi più illustri e quotati? Sarà forse per quel finanziamento di un miliardo di Euro al San Raffaele di Milano nel 2011 ad opera del Vaticano tramite una fondazione americana di Soros?
Come diceva Falcone, basta seguire i soldi. Noi ci siamo attenuti alla classifica, non ci interessa seguire i soldi, ma appena abbiamo scoperchiato una cifra numerica, abbiamo trovato una connessione tra l’ospedale e l’università di Burioni con Soros, che si aggiunge a quella tra Soros e Fazio ed il triangolo si chiude. Anche perché una televisione pubblica dovrebbe dare spazio a medici ospedalieri dei Policlinici oppure a scienziati di altissimo spessore. Burioni lo diventerà sicuramente, ma attualmente non lo è.
Editoriali
Il CSIRT risolve i problemi o ha bisogno di fare le denunce alla Postale?
Tempo di lettura: 2 minuti. Trasformato come agenzia di stampa mentre il sito dei Carabinieri è andato giù 3 volte in pochi giorni. Eppure gli articoli di presentazione della struttura descrivevano la soluzione a tutti i mali

Frattasi è stato nominato direttore dell’agenzia per la cybersicurezza del paese e sono scoppiate delle perplessità che hanno scatenato le polemiche di tantissimi esperti informatici. Quello che però non torna è il fatto che ci troviamo dinanzi ad un cambio di narrazione dall’esterno dell’agenzia più quotata a livello informatico del paese. Nonostante gli attacchi subiti dalla redazione di Matrice Digitale e da altri colleghi per aver trattato la questione degli attacchi di DDOS al sito dei Carabinieri da parte dei gruppo filorusso Noname, i detrattori sono stati smentiti con ulteriori due attacchi, il primo che ha portato alle dimissioni di Baldoni ed il secondo che ha accolto nel fine settimana il nuovo direttore. Gli stessi giornali che minimizzavano “mostrificando” chi dava notizie sugli attacchi da Mosca hanno posto la questione russa come uno degli sforzi da affrontare immediatamente nel nuovo corso dirigenziale dell’ACN.
CSIRT è un reparto tecnico o una testata giornalistica?
Indipendentemente dall’importanza dei russi, quello che conta invece è il ruolo del CSIRT che è stato impostato in questi mesi per fornire comunicazioni al pubblico simili a quelle che testate specializzate come Matrice Digitale hanno essenzialmente nella loro linea editoriale: pubblicare ricerche di aziende cyber e dare comunicazioni al pubblico di nuovi malware e di nuove vulnerabilità sfruttate dai criminali informatici e dagli attori statali. Al terzo attacco compiuto al sito dei Carabinieri, che si ricordano essere una struttura militare prima ancora che civile nel quotidiano, qualche dubbio sull’operato del CSIRT adesso c’è indipendentemente dalla presenza del “capo” vecchio o di quello nuovo.

Qualcuno sui social ha ironizzato che dovrebbero fare regolare denuncia alla Polizia Postale per indagare e tale dichiarazione seppur suoni di sfottò non sembra essere tanto distante dalla realtà.
Sinistra offre posti di lavoro, destra investimenti
Con Baldoni si parlava di posti di lavoro che dovevano essere affidati nei prossimi anni e lo si faceva con una narrazione accondiscendente nei confronti di chi doveva elargire nel prossimo periodo ben 500 occupazioni tra esperti informatici, legali, comunicatori e anche giornalisti. Con l’arrivo di Frattasi si parla dei fondi “sporchi” della politica, dello spoil system e degli 800 milioni che saranno spesi per mettere in sicurezza dal punto di vista cibernetico il nostro paese. Un giochino comunicativo che fa sorridere e che fa intendere come il silenzio nei confronti della gestione Baldoni avesse riposto tantissime speranze in molti ambiziosi di entrare nell’Agenzia Nazionale di Cybersicurezza entro il 2027. Se la sinistra promette posti di lavoro con una forma clientelare, la destra invece promette investimenti ad i propri grandi elettori, ma il discorso non cambia ed il ruolo di Frattasi sarà quello di mettere in ordine ed in sicurezza un paese sgangherato tanto da copiare un piano strategico nazionale Dagli Stati Uniti d’America, facendoselo scrivere addirittura da ogni multinazionale statunitense, appoggiando il suo dominio sulla rete extraeuropea degli Stati Uniti d’America per far girare alcuni servizi informatici di cui ad oggi non abbiamo evidenza, ma sappiamo che ci sono.
Editoriali
Fedez è l’opposto della Cultura Digitale che serve al paese

Prima monopolizza la scena mettendo in disparte la moglie a Sanremo
Poi si attira le critiche del pubblico
Come qualsiasi persona che si sente minacciata dai criminali della rete resta in silenzio e promette di uscire dai social
Adesso ritorna e chiede scusa a tutti addebitando i suoi comportamenti agli psicofarmaci, ripristinando il suo business fatto prevalentemente di comunicazione sui social
Il problema non è lui, ma voi che che gli date corda, che non istruite i vostri figli sui pericoli di alcuni messaggi sbagliati proposti alle nuove generazioni per paura di non essere troppo avanti con gli anni.
Ed io dovrei invidiare una persona così? E voi dovreste limitarvi sulla base di persone così?
Fatelo pure, poi però siate coerenti senza pretendere dai vostri figli che studino e coltivino passioni oltre a quelle di apprendere mestieri come quello dell’influecer.
Editoriali
Appello dalla propaganda cyber a Papa Francesco: fare Santo Roberto Baldoni il 7 marzo
Tempo di lettura: 2 minuti. Il circo costruito attorno a Baldoni ha chiuso i battenti, ma i giullari continuano il gioco

Quando c’è una guerra ci sono vincitori e vinti ed il ruolo dei giornalisti è quello di raccontare ciò che si vede. Roberto Baldoni è stato licenziato da un Governo che voleva mettere il suo referente in virtù della polpetta da 800 milioni di euro che c’è da spartirsi nei prossimi anni sugli investimenti pubblici nel settore della cybersecurity.
Il più bravo di tutti mandato a casa per motivi di spoil system
Ragionamento che non fa una piega, la politica la conosciamo, ma è chiaro che il messaggio dato da tutti è stato quello che Baldoni:
- Ha lasciato l’Italia nel pieno degli attacchi cyber
- Era il migliore di tutti perché è stato il primo ad occuparsi di questo compito
L’ennesimo dettato della manina che in questi mesi ha descritto un grande Baldoni, arrivata perfino a contagiare una “superpartes” RAI nonostante:
- Gli attacchi hacker di Killnet e Noname057 ( ben tre, di cui due a distanza di pochi giorni al sito dei Carabinieri)
- Gli accordi con le multinazionali USA per il perimetro cibernetico italiano e la formazione di capitale umano
- Il procurato allarme al paese con un attacco hacker che non esiste riconosciuto da chi piange oggi Baldoni con 2 giorni di ritardo
- La gestione della comunicazione nei casi del pdf del Piano Strategico Nazionale prodotto da una dipendente di Accenture
- I festeggiamenti di un collettivo hacker che si addebita impropriamente il licenziamento, mai successo nella storia della NATO, dopo che sono stati minimizzati gli effetti dei loro a reti unificate, attaccando anche i giornalisti fuori dal circo, dalla manina che ha voluto incensare Baldoni.
Tutte motivazioni risibili, scrivono quelli che hanno messo Baldoni avanti e gli interessi del paese in questi ultimi mesi:
Forse perchè interessati anche loro agli 800 milioni del PNRR ed ai 500 posti fissi disponibili ed Baldoni vedevano un “amico”?
Oppure perchè oltre alla comunicazione, c’era poca sostanza, e dopo tante motivazioni “risibili”, ma di competenza dell’ACN, il Governo ha prima difeso e poi preparato la cartella al professore bello e bravo?
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