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Inchieste

INCHIESTA ANONIMATO ONLINE: Parla una vittima di chi abusa dei profili falsi e non ha la scorta della Segre

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Oggi continuiamo la nostra inchiesta con una persona che per motivi giudiziari deve restare anonima. La chiameremo con un nome di fantasia, Partenope, e ci spiegherà un travaglio ancora in corso con la giustizia italiana dove si è trovata in una situazione di stalking dove la stalker ha denunciato lei ed ha utilizzato profili falsi su Facebook e Whats App per contattarne la cerchia familiare e lavorativa con il fine di diffamarla.

Ciao, parlaci del tuo caso.

Anni fa frequentavo una persona in un rapporto di amicizia e quando ho capito che soffriva di disturbi psichici, ho preferito non frequentarla più.

Per quale motivo?

Abitavamo vicino, nello stesso quartiere, una sera eravamo al telefono serene e pronte per partire per le vacanze e mi disse “tu comunque smettila di rubarmi i fidanzati”. Così si è interrotta la nostra conversazione, non partimmo per le ferie e soprattutto capì successivamente che saltuariamente si sottoponeva a delle cure.

Quindi avete interrotto i rapporti e poi?

Poi non ho avuto più contatti fisici, ma solo squilli sul telefono di casa in continuazione, soprattutto quando ero presente. Squilli singoli, irrintracciabili dalla polizia alla quale mi rivolsi, ma sapevo che era lei perché incontrai un amico in comune che mi parlò di lei e di un suo interessamento nei miei confronti, descrivendola anche “disposta ad utilizzare l’acido perché pazza”.

Hai denunciato?

No, perché oltre agli squilli ogni tanto mi contattava con dei profili falsi, chiamava i miei amici e fidanzati, ma in fondo non era molto fastidiosa, anche se ultimamente ha contattato il mio compagno in privato su WhatsApp e lì l’ho avvisata a non continuare e lei mi ha rinfacciato per l‘ennesima volta che faccio lo stesso con i suoi fidanzati. Non le ho mai dato molto peso fino a quando non mi ha denunciato.

Denunciata? E per cosa?

Lei è andata dalla Autorità Giudiziaria a dire che la seguivo, le mettevo le cimici in auto e sono finita sotto indagine per stalking.

E cosa hai fatto?

Considera che studio, non lavoro, ho dovuto prendere un legale per difendermi da un reato penale, dimostrare che è tutta finzione e l’ho dovuto fare anche con il sospetto che fossi colpevole da parte di un magistrato.

Quindi come è andata a finire

Dopo l’interrogatorio, credevo di aver spiegato tutto e invece il Pubblico Ministero ha chiesto altro tempo, forse perché ha compreso la gravità della sua condizione psicologica, ma è successo qualcosa di grave ancora.

Cosa precisamente?

Con diverse telefonate anonime ha contattato persone della mia famiglia dicendo che io sono una pessima persona, così come con un profilo falso ha chiesto addirittura testimoni nei gruppi FB della mia università. 

Come hai vissuto la vicenda dal punto di vista psicologico?

E’ frustrante avere una persona che ti scheda, che ti segue, che addirittura ti mette nella condizione di non dormire o stare serena per degli squilli intermittenti dove le autorità non possono fare niente. Mi sono trovata disperata quando ha chiamato i miei parenti, anche quelli lontani per diffamarmi, ma almeno loro sanno chi sono. Invece ho pianto ed ho avuto una crisi isterica quando mi sono trovata i suoi commenti nei gruppi Facebook dell’università, dove tra l’altro vorrei affermarmi anche dopo gli studi. 

Cosa si dovrebbe fare secondo te, hai letto la proposta di Marattin circa l’associazione di un documento digitale ai profili social?

Non lo so, non sono convinta, ma una cosa è certa: la Giustizia deve essere più veloce. Non si può immaginare di essere chiamata in giudizio, dimostrare di essere la vittima e non l’aggressore ed essere diffamata pubblicamente sui social durante la procedura di indagine. Quindi, sarei d’accordo in un caso del genere a sequestrare i dispositivi digitali, negare temporaneamente l’accesso ai social, almeno fino al giudizio. Comunque una bella campagna di sensibilizzazione sull’uso dei social andrebbe fatta per educare le nuove generazioni e sui loro educatori.

Se fossi stata famosa, sarebbe stato lo stesso?

No assolutamente, anche quando vengono diffusi i video hard di alcune star, queste diventano addirittura più famose. La Cantone si è suicidata, ad esempio. Quando i VIP vengono diffamati, fanno un post sui social ed hanno cassa di risonanza. Le persone normali come me invece non solo devono spendere soldi per tutelarsi, ma vivono in ambienti ristretti che espongono ad un giudizio falsato, che pregiudica vita privata, carriera lavorativa e soprattutto la serenità. E poi consentimi di dire che se un personaggio famoso alza i toni oltre il consentito, è tutto normale, se lo facessi io invece non solo passerei dalla parte del torto, ma soprattutto si compenserebbe il reato dell’altra persona e questa condizione di passività alle ingiustizie, rende la situazione più devastante.

Inchieste

Mercato ITC in Italia nel 2024: numeri e crescita vertiginosa rispetto al paese

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Tempo di lettura: 4 minuti.

L’Italia è sempre più digitale grazie al trend globale di trasformazione dei processi analogici verso un’integralismo, o integrità, virtuale che pone il Paese dinanzi a grandi sfide. Se il mercato offre diverse realtà, c’è una forte concorrenza alle imprese tricolori che viene oltreoceano e si rischia sempre di fare la solita fine di grandi colossi internazionali che alimentano un indotto sottoponendo l’intero sistema produttivo ad un ricatto costante nel caso vi sia una exit strategy o un cambio delle condizioni contrattuali.

Situazione del Mercato Digitale Italiano nel 2023:

Il mercato digitale italiano nel 2023 ha evidenziato una crescita robusta del +2,8% rispetto all’anno precedente, superando la crescita del PIL italiano che ha mostrato un rallentamento con un incremento di pochi decimali e che dovrebbe essere confermato per l’attuale anno.

Settori trainanti

Quando si parla di mercato digitale si può dire tutto oppure niente ed è proprio questo il motivo per cui è necessario tracciare una lista dei vari settori e determinare una crescita particolare per ogni singola attività produttiva che contribuisce nel fornire tasselli al variegato puzzle del setore ICT

Servizi ICT: Hanno registrato la crescita percentuale più elevata con un +9% dove il cloud fa da soggetto trainante in tutti i suoi aspetti: sia infrastrutturale sia in termini di servizi erogati su piattaforma

Contenuti e Pubblicità Digitale: Seguono con un incremento del +5,9%.

Software e Soluzioni ICT: Chiudono con un +5,8%.

Aumento degli investimenti nella Cybersecurity e fondi in arrivo

Nel 2023, la spesa per la cybersecurity è aumentata del +13%, sottolineando l’importanza della sicurezza informatica nel sostenere l’evoluzione digitale delle aziende. In particolare, i Servizi di Sicurezza Gestiti (MSS) e i settori della Sanità (+18,7%) e della Pubblica Amministrazione (Centrale +12,7% e Locale +13,7%) hanno mostrato il maggior interesse per le soluzioni di sicurezza informatica.

Pubblica Amministrazione: Il mercato digitale nella Pubblica Amministrazione nel 2023 ha previsto una crescita del +9,1%, raggiungendo quasi 8 miliardi di euro.

L’iniziativa del governo italiano di allocare significativi fondi per il sostegno e lo sviluppo delle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, il quantum computing e la cybersicurezza, segna un passo importante verso l’affermazione del Paese nel panorama tecnologico globale. Con un finanziamento totale che supera i 130 milioni di euro, a cui si aggiungerebbero gli 800 milioni annunciati ma non stanziati per l’intelligenza artificiale, distribuiti tra vari settori chiave, questa mossa riflette un impegno strategico verso l’innovazione e la sicurezza digitale.

Chi comanda e dirige gli appalti sulla cybersicurezza?

La decisione di affidare la gestione di questi investimenti all’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza è una scelta di responsabilizzazione di coloro che dovrebbero essere le figure chiave più qualificate dell’intero paese. Anche per questo motivo, il governo ha stanziato ulteriori 300 mila euro per il biennio all’Agenzia con il fine di coprire le spese operative ed il reclutamento di personale specializzato.

Chi sono gli uomini più influenti del Governo nel mercato digitale?

Per gestire i fondi che verranno erogati nei prossimi mesi sia dal punto di vista finanziario che direttivo è stata istituita una struttura di coordinamento che coinvolge entità di rilievo come Palazzo Chigi, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e CDP Venture Capital, insieme alla nomina di figure chiave quali Alessio Butti, Bruno Frattasi e Agostino Scornajenchi, sottolinea l’approccio olistico adottato per garantire che gli investimenti siano gestiti efficacemente e che le iniziative siano allineate con le priorità strategiche nazionali.

La sfida da portare al termine

La sfida per l’Italia sarà quella di mantenere questo impegno nel lungo termine, assicurando che le risorse siano utilizzate in modo efficace e che siano messe in atto politiche che sostengano l’innovazione continua e la formazione di competenze avanzate, ma soprattutto che la sicurezza informatica non sia solo una voce passiva nella spesa dello Stato e che possa produrre realtà trainanti di un mercato interno ed anche estero.

Proiezioni future

Per il 2024, si prevede un aumento del +3,8%, seguito da un +4,8% nel 2025, e un +5% nel 2026, con un mercato che potrebbe superare i 90 miliardi di euro entro il 2026. L’intelligenza artificiale è prevista crescere ad un tasso medio annuale del +28,2% tra il 2023 e il 2026.

Tecnologie emergenti

Hardware: Si prevede un rallentamento della crescita da +2,0% nel 2023 a +0,9% nel 2024.

Software: Forte crescita prevista con un +5,6% nel 2023 e un ulteriore aumento al +6,2% nel 2024.

Servizi: Crescita costante con un +2,7% nel 2023 e un leggero aumento al +2,8% nel 2024.

Tecnologie Emergenti e loro Crescita:

Intelligenza Artificiale: Crescita significativa con +29,4% nel 2023 e +27,6% nel 2024.

Blockchain: Crescita robusta con +27,5% nel 2023 e +25,5% nel 2024.

Servizi Cloud: Continua crescita con +20,1% nel 2023 e +19,5% nel 2024.

Cybersecurity: In aumento con +14,6% nel 2023 e +15,3% nel 2024.

Internet of Things: Crescita stabile con +8,7% nel 2023 e +8,8% nel 2024.

Wearable Technology: Leggera decelerazione con +5,6% nel 2023 e +5,3% nel 2024.

L’intelligenza artificiale generativa con ChatGPT ed i suoi simili, insieme a big data, cloud e quantum computing, sono state identificate come tecnologie chiave che trasformeranno vari settori produttivi in Italia, contribuendo alla crescita e alla scala delle imprese. Da non trascurare, però, la robotica che rappresenta il terminale ultimo delle attuali tecnologie di tipo LLM ed il mondo già sta proponendo diversi prototipi avanzati.

Importanza della Trasformazione Digitale: La trasformazione digitale è vista come una necessità fondamentale per mantenere la competitività e il posizionamento strategico di un Paese nel contesto globale.

Gap di Competenze: È evidenziato un divario significativo nelle competenze digitali, con solo il 46% dei cittadini italiani che possiede competenze digitali di base rispetto alla media europea del 54%.

  • Il mercato digitale italiano sta mostrando una crescita sostenuta, guidata principalmente dal software e dai servizi, nonostante un rallentamento nel settore hardware.
  • Le tecnologie emergenti, in particolare l’intelligenza artificiale e i servizi cloud, stanno giocando un ruolo chiave nell’innovazione e nella crescita del settore.
  • La trasformazione digitale è fondamentale per la competitività del Paese, ma è necessario affrontare il gap di competenze digitali per sfruttare appieno il potenziale di crescita.

In conclusione, il mercato digitale italiano sta mostrando segnali positivi di crescita e innovazione, spinto dall’adozione di tecnologie avanzate. Tuttavia, per sostenere questa crescita e rimanere competitivi a livello globale, è essenziale investire nella formazione e nell’aggiornamento delle competenze digitali della forza lavoro.

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Inchieste

Internet, un futuro sempre più da Prigione dell’Umanità d’Occidente

Tempo di lettura: 5 minuti. Internet, da baluardo della libertà di espressione dell’Occidente, è diventata una prigione dove la libertà è sempre più vigilata

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La rete sta diventando la prigione dell’umanità perché sempre più filtrata, censurata e limitata come raggio d’azione ed il futuro non è tanto lontano. Quelli che erano concetti al limite della teoria del complotto e dei paesi canaglia applicati alla Rete come spionaggio, censura e violazione di diritti come la libertà di espressione, oggi sono attuali nell’Occidente democratico e prendono piede attraverso riforme di necessità come sostengono i nostri politici.

A dettare le regole del gioco vi sono le necessità di un maggiore contrasto alla criminalità organizzata ed il contrasto alla propaganda straniera in periodi sempre più bui della guerra, ma c’è un equilibrio che è sempre presente dagli albori ed è quello dei Cinque Occhi “Five Eyes” che impongono al resto del mondo alleato le regole del gioco tecnologico.

Sberle al comparto informatico e agli attivisti da tastiera

Se oggi nel settore c’è ancora chi millanta valori etici sbandierando teorie romantiche dalla propria postazione di lavoro per una multinazionale o da un posto pubblico di tutto rispetto che però va in controtendenza con i suoi buoni propositi. L’esperienza raccolta in questi anni parla di molti gatekeeper che credono di gestire il dissenso vendendoselo a chi detiene il potere decisionale e la storia di Piracy Shield ci ha mostrato ancora una volta questo aspetto bizzaro, quanto comune, dell’attivismo digitale.

Sezione 702: espansione preoccupante delle Sorveglianze

Nel recente dibattito politico statunitense, la discussione della Sezione 702 si è trasformata in un punto di accesa discussione. Elizabeth Goitein, esperta in materia di privacy e libertà civili, ha espresso una critica fervente contro l’ampliamento delle capacità di sorveglianza governativa che questa legge comporta. Goitein ha denunciato su X le manovre e le dichiarazioni fuorvianti adottate durante il processo legislativo ottenendo la massima condivisione di Edward Snowden che, ricordiamolo, oggi lavora per la Russia dove risiede da cittadino e sfugge ad un mandato di cattura internazionale emesso dai suoi ex colleghi della NSA.

Critica alla nuova autorizzazione

Secondo Goitein, la riforma di Sezione 702 rappresenta “una delle più drammatiche e terrificanti espansioni dell’autorità di sorveglianza governativa nella storia“, come ha efficacemente descritto il senatore Ron Wyden. La legge permetterebbe ora alla NSA un accesso pressoché illimitato agli strumenti di comunicazione di quasi tutte le imprese statunitensi, oltre che di numerosi individui e organizzazioni. Questo si traduce in un potenziale regalo per ogni presidente che desideri spiare i propri avversari politici, i giornalisti e gli oppositori ideologici. Questa è l’internet del futuro che i “potenti” sostenitori dei valori democratici non hanno previsto?

Tattiche e dichiarazioni ingannevoli

La modalità con cui l’amministrazione e i leader del comitato di intelligence hanno gestito il dibattito è stata particolarmente allarmante per Goitein, che si è detta “genuinamente scossa” dall’ammontare di menzogne ascoltate. L’uso di tattiche intimidatorie e la diffusione di informazioni false hanno sollevato seri dubbi sulla trasparenza e l’integrità del processo legislativo. Nonostante le numerose critiche, Goitein riconosce alcuni aspetti positivi, come l’impegno di alcuni senatori a proteggere le libertà civili e la partecipazione attiva dei cittadini, che hanno effettuato migliaia di chiamate ai loro senatori. Questo dimostra una comunità civica vivace e impegnata, pronta a lottare per i propri diritti. Mentre la legge è stata approvata, la lotta non è finita. Sono state estratte alcune promesse dall’amministrazione e dal presidente del comitato di intelligence del Senato, promesse che potrebbero tradursi in cambiamenti futuri, specie tramite l’inserimento di modifiche in leggi di spesa indispensabili come il National Defense Authorization Act. Goitein promette di tenere informati i suoi follower sugli sviluppi futuri e di continuare a lottare per una riforma significativa.

USA e Italia Unite contro la disinformazione

In un momento storico in cui la disinformazione e la manipolazione delle informazioni minacciano le fondamenta delle democrazie globali, Stati Uniti e Italia rafforzano la loro collaborazione con la firma di un nuovo memorandum d’intesa. Questo accordo segna un passo significativo nella lotta contro le fake news, soprattutto in vista delle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo su cui è alta l’attenzione degli esperti sul tema ed altrettanta preoccupazione c’è da parte delle Istituzioni europee che vogliono chiudere il cerchio stringendolo sempre di più sulla libertà di espressione social.

Patto per la Democrazia

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e il ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani, hanno sottolineato l’importanza del memorandum come strumento di difesa contro le campagne di disinformazione promosse da entità non democratiche. Queste ultime, attraverso l’uso distorto dei social media e dell’intelligenza artificiale, cercano di influenzare e manipolare l’opinione pubblica nelle democrazie occidentali.

Difesa della libertà di opinione

Entrambi i leader hanno espresso un forte impegno nel proteggere la libertà di opinione dei loro cittadini. Il memorandum non solo mira a combattere le notizie false, ma anche a preservare il diritto degli individui di essere informati correttamente, permettendo loro di fare scelte consapevoli basate su fatti oggettivi, piuttosto che su informazioni fuorvianti.

Importanza della collaborazione Transatlantica

La relazione transatlantica è stata definita da Tajani come la “stella polare” della politica estera italiana, sottolineando il valore di una cooperazione stretta con gli Stati Uniti e l’Unione Europea nella difesa dei principi democratici. Questo partenariato rappresenta un pilastro fondamentale non solo nel contesto del G7 e della NATO, ma anche nella più ampia lotta globale contro le autocrazie.

X e Rumble: pressioni sui contenuti minano libertà di espressione

Chris Pavlovski, fondatore della piattaforma di video sharing Rumble, ha recentemente sollevato preoccupazioni riguardo a richieste di censura provenienti da Australia, Nuova Zelanda e altri paesi, sostenendo che tali richieste violano i diritti umani fondamentali. Questo fenomeno non è isolato, come conferma anche Elon Musk, che ha espresso preoccupazioni simili riguardo alla crescente censura globale.

La censura su Internet è un argomento sempre più dibattuto, con governi che tentano di controllare o limitare i contenuti disponibili online in un futuro non troppo lontano. La questione solleva importanti riflessioni sui diritti umani e sulla libertà di espressione. La denuncia di Pavlovski segna un momento critico per la discussione sulla regolamentazione dei contenuti digitali e sul ruolo delle piattaforme di social media nell’era della comunicazione globale così come dopo le discussioni su alcuni provvedimenti in UK, l’Europol caldeggia la guerra alla crittografia end-to-end delle piattaforme di messagistica come un ostacolo alle indagini e punta il dito contro Meta che presto l’adotterà sulla sua piattaforma, avallando l’azione ambigua della Commissione sul Chat Control, e gli USA si collocano verso il ban di TikTok perchè arma di distrazione di massa e propaganda russo-cinese, ma che in Cina è assente.

Riflessioni dell’autore

E’ davvero singolare che l’Europa assuma provvedimenti che assottigliano l’ecosistema di diritti che fino a ieri contestava aspramente e che si appelli al contrasto della propaganda straniera con strumenti di altrettanta propaganda gestiti da associazioni politicizzate e fedeli ad una narrazione storicamente di parte. Singolare anche che l’Internet di oggi, strumento dove la libertà è sempre più vigilata, sia stato ampiamente anticipato da coloro che ne hanno sempre fatto un’analisi dei provvedimenti intrapresi, tendenze tecnologiche incluse, e delle necessità militari utili al servizio di unità e di scopo dell’Occidente con uno sguardo certosino all’epoca sul futuro. Come spesso avviene, tanti di quei detrattori “titolati” nei tempi non sospetti, oggi occupano posti di rilievo nella società e, da sostenitori dell’attivismo digitale, sono diventati i primi sponsor dei sistemi censori.

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Inchieste

Piracy Shield, Capitanio in trappola: AGCom tutela cittadini o imprese?

Tempo di lettura: 4 minuti. Piracy Shield vuole punire chi non paga gli abbonamenti streaming e i siti pirata, ma gli abbonati legittimi subiscono rincari sul calcio

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Tempo di lettura: 4 minuti.

L’inchiesta di Matrice Digitale #️⃣ su Piracy Shield ha colpito nel segno un’altra volta e lo ha fatto tendendo un tranello al lettore, spesso munito di una cultura informatica medio alta fino a raggiungere vette accademiche, ma anche al Commissario Capitanio che legittimamente non ha risposto alla richiesta di un’intervista da parte della Redazione.

Nota dell’editore

Premesso che quanto scritto come opinioni a margine delle inchieste, soprattutto circa le polemiche sterili che ci sono state contro la piattaforma con addirittura pareri dall’alto della autorevolezza accademica che ne chiedono l’immediato spegnimento, lo sottoscriviamo e confermiamo che il progetto si fonda su un valido motivo: provare a contrastare l’atavico fenomeno della pirateria online, ma c’è qualcosa che non torna nell’attività dell’Agcom sulla vicenda.

Piracy Shield rompe Internet? Diteci quando

Poggiando l’orecchio a terra nel settore dell’Information Technology, del service providing e nelle sezioni underground degli esperti informatici, non solo si parla di un codice scritto con i piedi secondo alcuni professionisti, ma addirittura di una iniziativa che facilmente può essere aggirata e che potrebbe portare alla rottura della rete Internet. Visto che si annuncia un evento così catastrofico, chi diffonde queste teorie fondate su un calcolo matematico, avrebbe dovuto prevedere anche il quando. Magari sommando le giornate rimanenti alla fine del campionato, o includendo anche quelle del campionato successivo, ed il ritmo di blocco degli IP, a maggior ragione che sono limitati, che la piattaforma ha di media, altrimenti, di autorevolezza c’è solo il pulpito da cui provengono messaggi catastrofici.

I dubbi dei sostenitori della piattaforma

Ci sono invece pareri negli stessi ambienti che sembrano disinteressati alla questione tecnica perché facilmente risolvibile e che danno il merito a Piracy Shield di essere uno strumento che, se adottato in una scala più istituzionale in termini di espansione globale, può essere un buon deterrente al fenomeno della pirateria e ad altri crimini che vengono commessi in rete. Proprio quello che c’è di buono nella piattaforma nasconde, secondo i suoi sostenitori, non solo il rischio che possa diventare uno strumento, volontario o involontario, di censura mal gestito, ma che rappresenti semplicemente un assist al sistema calcio che perde migliaia di posti di lavoro per colpa della pirateria secondo la ricostruzione di AGcom e delle associazioni di settore che ne hanno motivato l’attuazione a livello governativo.

Il burocrate Capitanio è stato messo alla prova

Proprio su quest’ultimo punto, le inchieste di Matrice Digitale redatte su Piracy Shield sono in realtà state molto caute ed hanno avallato le forti preoccupazioni dell’ambiente tanto da porre la testata non solo in un approccio analitico, ma anche propositivo quando si è suggerito di “convertire le tanto discusse multe agli utenti in bonus cultura per poter trasformare i pezzotti in contratti legittimi con i detentori dei diritti TV che forniscono lo streaming delle partite di calcio e di altri contenuti”.

Massimo Capitanio - AgCom
Massimiliano Capitanio – AgCom

Nonostante si sia chiesto un parere a Capitanio, la risposta tarda ad arrivare ed è qui che casca l’asino: i gestori dei pacchetti sportivi via streaming hanno annunciato che alzeranno i prezzi delle loro offerte per quel che concerne lo sport. Matrice Digitale non solo sta aspettando il blocco di Internet annunciato da finti attivisti che confondono l’etica alla moralità della Rete, già pesati più volte in questi cinque anni, ma proprio perché ci tiene nell’osservare quanto scritto nel manifesto della testata, ravvede in fatto che il provvedimento dell’AGCom comprenda bastonate ad un sistema criminale che va ad impoverire il sistema calcio su cui ci sarebbe molto da raccontare sul suo mondo speculativo, finanziario ed allo stesso tempo poco sportivo come emerso in alcuni casi eclatanti. Non c’è stata e non ci sarà nessuna carota per quelli che gli stessi ambienti politici da cui proviene Capitanio definiscono “abusi o reati di necessità“.

L’indirizzo politico dell’AGCom

Perché è innegabile che in un contesto socio politico dove l’inflazione divora la capacità della spesa del piatto a tavola e rende ostica per molti la sottoscrizione degli abbonamenti alla classe media da parte più soggetti, la criminalità trova delle facili prede. Sorprende quindi che, dinanzi a un momento di festa da parte dell’Istituzione italiana deputata alla cura del settore degli operatori della comunicazione del nostro paese, la stessa consenta al mercato di aumentare i prezzi quando persegue i cittadini che non operano in piena legittimità e non esclusivamente per propensione al crimine, ma anche per necessità. La domanda che sorge spontanea a questo punto e se l’Autorità Garante faccia l’interesse del mercato con il fine di tutelare i cittadini-consumatori in cui esercita il suo potere, garantendogli un minimo accesso ad un settore come quello calcistico che rappresenta un pezzo culturale del paese, oppure sia soggetta o addirittura interessata, e questo sospetto diventa legittimo allo stato attuale, nel favorire indistintamente i player del mercato tralasciando le questioni sociali?

Non sappiamo se Capitanio Risponderà come ha già fatto a distanza su altri concetti espressi dall’inchiesta di Matrice Digitale #️⃣, ma se prima trovava dei forti sostenitori nell’ala moderata e politica del settore informatico, dopo l’annuncio degli aumenti di prezzo dei pacchetti streaming dello sport italiano, resterà sicuramente più solo e comunicativamente, politicamente parlando si precisa, al servizio della lobby del Calcio.

Se non dovesse provvedere ad andare incontro anche ai consumatori onesti che vivono l’aumento dell’inflazione dovuto anche ad una responsabilità politica del governo di cui fa parte, Capitanio avrà fallito nel suo incarico di rappresentante dell’esecutivo svolgendo un’attività meramente parlamentare che spesso coincide con quella degli Stakeholders: portatore di interessi particolari e non pubblici.

La palla adesso passa all’Autorità Garante delle Comunicazioni italiana per dimostrare quale concetto applica alla sua governance:

un potere nelle mani del Mercato oppure un potere a garanzia del mercato in rappresentanza dei diritti dei cittadini

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