Inchieste
Attacco ransomware all’EAV? No, è di tipo malware: ecco cosa è accaduto.

Tempo di lettura: 2 minuti.
In data 23 febbraio, il presidente di EAV, Ente Autonomo del Volturno, che gestisce i collegamenti ferroviari della Cumana e della Vesuviana nella provincia di Napoli ha inviato un messaggio su WhatsApp nel quale avvisava:
Eav – Abbiamo subito un forte attacco ransomware ai sistemi informatici aziendali.
Il sistema dì sicurezza ha retto e sono incorso le attività di ripristino dei servizi e dei dati.
Nessuna ripercussione sul servizio ferroviario e su gomma e non è stata registrato alcun furto/dispersione di dati.
Per maggior sicurezza sono stati sospesi i principali servizi informatici aziendali, posta compresa e quindi tutti i servizi amministrativi subiscono ritardi.
Da domani si prevede verranno riattivati progressivamente i servizi garantiti e certificati.
Sono passati dieci giorni ed il ripristino della rete informatica ancora non è avvenuto. Come effetto dell'attacco ransomware sembrerebbe, dalle prime indiscrezioni diffuse sulla stampa, che i monitor siano stati spenti per questo motivo.
La verità sarebbe un'altra, però, secondo una fonte molto informata sulla questione contattata da Matrice Digitale.
L'attacco informatico subito da EAV non sarebbe di tipo ransomware, ma malware. Questo è il motivo per il quale sono giorni che si cerca una rivendicazione dell'intrusione da parte degli esperti del settore nei siti, prevalentemente del dark web, dove risiedono i bollettini ufficiali delle più note organizzazioni criminali dedite alla criptazione dei dati con il fine di assicurarsi un riscatto di natura economica dalle vittime.
Ed è per questo anche che, a richiesta della redazione ai diretti interessati di poter avere accesso alla schermata di blocco dei pc infetti, è seguito un silenzio assordante.
Chi ha avuto modo di vedere dal vivo cosa sia realmente accaduto sostiene che i dati contabili e gestionali siano sì stati criptati, ma l'obiettivo primario sembrerebbe quello di un attacco finalizzato a prendere possesso dei pc in modo tale da poterli utilizzare per sferrare un DDOS verso altri obiettivi.
Qualcosa, quindi, sarebbe andato storto agli attaccanti che avrebbero attivato dei malware dormienti da molto e sono stati scoperti a causa della presenza di un ransomware che ha generato azioni visibili e poco “stealth“.
Nei prossimi giorni si riuscirà a comprendere definitivamente se la natura sia quella del ransomware, con relativa rivendicazione web e richiesta di riscatto, oppure del malware “andato a male” con il conseguente ripristino della rete informatica che prevede comunque tempi lunghi, essendo stato diramato l'annuncio nell'ultima settimana del mese scorso.
Inchieste
Fuga attraverso il confine: vuole la pace, ripudia la guerra e dice addio all’Ucraina.
Tempo di lettura: 4 minuti. Nonostante le difficoltà, l’autore di un post su Facebook è riuscito a superare il confine nuotando attraverso il fiume Dnestr, dimostrando che con determinazione e coraggio, è possibile affrontare e superare anche le sfide più difficili.

Tempo di lettura: 4 minuti.
La situazione in Ucraina è critica, e per molti, la decisione di lasciare il paese è l'unica opzione rimasta per preservare la propria sicurezza e benessere. Nonostante le difficoltà e i rischi, attraversare il fiume Dnestr a nuoto è un metodo che alcuni stanno adottando nella speranza di trovare sicurezza e stabilità altrove. C'è chi ha avuto il coraggio di rischiare la vita ed ha pubblicato un post su Facebook una volta arrivato senza comunicarlo ad amici o parenti sia perché non voleva dare ulteriori preoccupazioni, sia perché c'è tanta paura in Ucraina tra la popolazione maschile intrappolata da un divieto di legge marziale ed un esercito motivato ed autorizzato ad usare il pugno duro pur di far rispettare le regole nel paese.
Una foto dall'Ucraina che dimostra la necessità di carne da cannone
Una fonte sul posto, impaurita di essere chiamata a combattere, ci ha inviato una foto inequivocabile dalla parte occidentale dell'Ucraina dove c'è un manifesto pubblicitario stradale del battaglione Azov sempre più decimato dalle perdite sul campo di battaglia e sempre più collegato a rituali di origine celtica che ricordano l'appoggio storico degli ucraini al nazismo, all'olocausto ed allo spirito antisovietico.

Il post su Facebook della fuga dalla guerra
“È tempo di decisioni difficili. Negli ultimi diciotto mesi, l'idea di lasciare il paese è stata una costante riflessione, sperando che la situazione in Ucraina migliorasse. Tuttavia, con l'arrivo del 2023, le speranze di pace iniziano a svanire, e l'estate ha confermato che il conflitto militare durerà per anni”.
La decisione di partire
Vivere in condizioni di emergenza militare, sotto bombardamenti e con un coprifuoco, ha un impatto significativo sulla psiche. In tale situazione, è difficile vivere a lungo. Di conseguenza, è maturata la decisione di lasciare l'Ucraina, probabilmente per molti anni.
La fuga attraverso il fiume Dnestr

A causa del divieto di uscita per gli uomini sotto i 60 anni, l'unico modo per lasciare il paese è attraversare illegalmente il confine. La decisione è stata quella di attraversare il fiume di confine Dnestr a nuoto, una missione riuscita con successo.
Il viaggio
Dopo essere arrivato il più vicino possibile al confine con i mezzi pubblici, un taxi è stato preso per raggiungere un'area remota, seguita da una camminata verso e lungo la riva. Poi, semplicemente, si è entrati in acqua e si è nuotato attraverso, completamente vestiti e senza alcun bagaglio.
La traversata del Dnestr
Nonostante il successo, nuotare attraverso il fiume non è facile e c'è il rischio di annegamento. Questo metodo di attraversamento del confine è imprevedibile e rischioso, motivo per cui molti preferiscono attraversare campi o foreste. Il Dnestr è un fiume abbastanza largo, circa 200 metri, e in quel luogo, il passaggio è ostacolato da numerose alghe, che si estendono dal fondo fino alla superficie dell'acqua. Queste alghe avvolgono braccia, gambe e corpo, rendendo difficile avanzare rapidamente. Nel mezzo del fiume, l'acqua è libera dalle alghe, ma c'è una forte corrente che spinge lateralmente. Nuotare in queste condizioni, vestiti e con un sacchetto di documenti, soldi e telefono in mano, è una sfida. L'acqua a settembre è fredda, ma sopportabile.
Il rischio di annegamento
Il rischio di annegamento è alto, soprattutto per coloro che non sanno nuotare bene o sono fisicamente deboli. Non c'è nessuno a prestare soccorso in caso di problemi, e bisogna fare affidamento completamente sulle proprie forze. Durante la traversata, l'autore si ferma per un momento, guardando indietro verso l'Ucraina e realizzando di trovarsi esattamente a metà strada tra guerra e pace, morte e vita, sventura e felicità. Questa realizzazione gli dà la forza di continuare a nuotare verso la salvezza.
L'arrivo in Moldavia
Una volta raggiunta la Moldavia, l'autore emerge dall'acqua inosservato, accolti solo dalle mucche al pascolo. Dopo essersi riposato tra i cespugli, prosegue a piedi verso un villaggio vicino, con i vestiti che si asciugano direttamente sul corpo.
La decisione di andare da solo e in silenzio
L'autore ha deciso di attraversare il confine da solo, senza l'aiuto di guide o l'acquisto di documenti falsi, nonostante i rischi e le difficoltà. Ha pianificato il viaggio studiando la zona su mappe e immagini satellitari, e ha organizzato la logistica per raggiungere il luogo di attraversamento e uscire dalla Moldavia. Non ha informato nessuno dei suoi piani, per evitare di far preoccupare amici e familiari. Solo una volta raggiunto l'altro lato del fiume, ha contattato i suoi cari per informarli del suo successo.
Il cammino continua
Dopo aver attraversato il villaggio a piedi, l'autore si dirige verso la strada principale. Fortunatamente, il sole moldavo lo asciuga durante il tragitto. Senza denaro moldavo per l'autobus, fa autostop. Un contadino locale lo porta silenziosamente più vicino alla strada principale senza fare domande.
Incontro con un pensionato moldavo
Sulla strada principale, un tipico pensionato moldavo lo raccoglie, credendolo un locale. Durante il viaggio, il pensionato lamenta il governo, la presidente Sandu, e l'ingiustizia economica, specialmente il costo elevato per l'ispezione del suo vecchio veicolo. L'autore ascolta in silenzio, riflettendo sulla relativa banalità di questi problemi rispetto a quelli lasciati alle spalle in Ucraina. Arrivato nella prima città lungo la strada, l'autore cambia i suoi soldi ucraini in lei moldavi. Acquista una nuova maglietta, del pane e beve un litro d'acqua, godendo la semplicità di questi piaceri dopo il suo viaggio senza cibo o acqua. Continua il suo viaggio verso la capitale, Chișinău, riflettendo sulla sua rinascita simbolica attraverso la traversata del fiume. L'autore conclude riconoscendo l'incertezza del futuro. Non ha piani a lungo termine o una destinazione fissa, ma è contento di aver fatto il primo passo verso una nuova vita di pace.
“Tra autostop e riflessioni, l'autore prosegue il suo viaggio in Moldavia, accogliendo la nuova vita con speranza nonostante l'incertezza del futuro.”
Inchieste
La CIA sotto accusa aiutata da NewsGuard nella narrazione sull’origine del COVID-19
Tempo di lettura: 2 minuti. La CIA e NewsGuard sotto accusa: nuove rivelazioni sollevano dubbi sulla narrazione ufficiale dell’origine del COVID-19.

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In una recente rivelazione che potrebbe gettare nuova luce sull'origine della pandemia di COVID-19, un alto ufficiale della CIA ha accusato l'agenzia di aver tentato di manipolare le testimonianze di alcuni analisti per sostenere la teoria della trasmissione del virus dagli animali agli esseri umani, piuttosto che dalla fuga da un laboratorio a Wuhan, in Cina. Questa accusa, riportata dal New York Post, è stata confermata da una lettera inviata al direttore della CIA, William Burns, e ha sollevato nuove domande sulla credibilità delle informazioni fornite dall'agenzia.
Il ruolo di NewsGuard
In questo contesto, è importante sottolineare il ruolo svolto da NewsGuard, una società che si occupa di monitorare e valutare la veridicità delle notizie pubblicate online. Secondo una inchiesta condotta da Matrice Digitale, NewsGuard ha avuto un ruolo significativo nell'avallare la narrazione ufficiale sull'origine del virus, etichettando come false le notizie che sostenevano la teoria della creazione artificiale del virus nei laboratori di Wuhan.
Critiche e controversie
La redazione di Matrice Digitale ha criticato aspramente l'approccio di NewsGuard, accusandola di aver creato una lista di proscrizione delle testate giornalistiche che diffondevano notizie contrarie alla narrazione ufficiale, e di aver ignorato altre informazioni false e fuorvianti circolate in merito alla pandemia. Questa situazione ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione e al diritto all'informazione, con Matrice Digitale che sottolinea la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle agenzie di controllo delle notizie.
Questioni politiche e di credibilità
L'inchiesta di Matrice Digitale mette in luce anche le divergenze tra le narrazioni politiche negli Stati Uniti riguardo all'origine del virus, con il Partito Democratico che sostiene la teoria della trasmissione zoonotica, mentre il Partito Repubblicano sospetta una creazione artificiale del virus nei laboratori di Wuhan. In questo scenario, la credibilità di NewsGuard viene messa in discussione, con accuse di favoritismo politico e mancanza di obiettività nella valutazione delle notizie.
In conclusione, le recenti rivelazioni sulla possibile manipolazione delle informazioni da parte della CIA, insieme alle critiche mosse a NewsGuard, sollevano seri dubbi sulla veridicità delle informazioni circolate finora riguardo all'origine del COVID-19. È evidente che la questione richiede ulteriori indagini e una maggiore trasparenza da parte delle agenzie coinvolte. Prima della CIA, anche dall'FBI erano giunte indiscrezioni sull'origine artificiale del virus.
Inchieste
Vinted, come ottenere merce e rimborso: “il tuo capo è falso”
Tempo di lettura: 2 minuti. Una lettrice condivide la sua esperienza di truffa su Vinted, evidenziando i rischi delle vendite online e la necessità di maggiore protezione per gli utenti.

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Le truffe online sono in aumento, e le piattaforme di vendita tra privati come Vinted diventano spesso il terreno di gioco per chi cerca di ingannare. Una lettrice ha deciso di condividere con noi la sua esperienza, sperando di mettere in guardia altri utenti e partecipando attivamente allo spirito di collaborazione che Matrice Digitale ha nei confronti dei lettori e della Pubblica Autorità.
La truffa in dettaglio

Dopo aver messo in vendita una sciarpa autentica di Louis Vuitton, la nostra lettrice ha inviato l'articolo a un'acquirente in Francia. Nonostante avesse fornito prove fotografiche dell'autenticità, l'acquirente ha sostenuto che l'articolo fosse falso, ottenendo un rimborso e trattenendo la sciarpa. La foto dell'acquirente sia da monito per evitare di vendere merce senza ottenere soldi e reso.
La piattaforma Vinted e la sua risposta

Nonostante i numerosi tentativi di contatto, Vinted ha risposto una sola volta, sottolineando la sua politica contro la vendita di falsi. Successivamente, ogni tentativo di comunicazione è stato ignorato, e l'acquirente ha bloccato la nostra lettrice che continua a mandare tre messaggi al giorno di media all'assistenza dell'azienda intermediaria già nota per essere terreno fertile di truffe ai danni di compratori e venditori onesti.
Un modus operandi diffuso
La ricerca online ha rivelato che molti altri utenti hanno subito truffe simili su Vinted. Dichiarare un prodotto come “falso” sembra essere una tattica comune tra i truffatori. Sia chiaro, il lettore non prenda questa strategia come consiglio, ma duole segnalare che è un dato di fatto. Un capo rotto è stato anche oggetto di un'altra truffa simile già raccontata dalla redazione.
L'inerzia delle autorità
La vittima ha cercato aiuto presso la Polizia Postale e la Guardia di Finanza. Tuttavia, le mani delle autorità erano legate a causa della residenza estera sia di Vinted che dell'acquirente.
Il prezzo della giustizia
La nostra lettrice ha valutato anche una opzione legale, ma i costi proibitivi di una causa internazionale hanno reso questa strada impraticabile. Lo stesso motivo che ha fatto desistere Matrice Digitale dal fare una causa a Google dopo l'ingiustificato ban del suo canale YouTube
Riflessioni finali
Questa testimonianza evidenzia la necessità per le piattaforme come Vinted di adottare misure più rigorose per proteggere i propri utenti. Nel frattempo, è fondamentale che gli utenti siano sempre vigili e informati quando operano online: il passa parola non sulle abitudini da osservare, bensì sulle truffe del momento, è fondamentale per anticipare le mosse dei criminali. Ecco tutte le inchieste su Vinted realizzate da Matrice Digitale: i prossimi potreste essere voi.
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