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Asl Napoli 3 Sud sotto un “sinistro” attacco informatico: sospesi i servizi sul Green Pass

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L’Azienda Sanitaria Locale Napoli 3 Sud è stata vittima di un attacco informatico. Gli “hacker” avrebbero messo in ginocchio la struttura e la sua piattaforma elettronica, causando la sospensione dei servizi essenziali. L’azienda sanitaria interessata copre tutta la popolazione a sud di Napoli residente in diversi comuni come quelli dell’area stabiese e nolana. I danni ricevuti sono stati diversi e perdurano da giorni a discapito soprattutto di coloro che si sono vaccinati o tamponati e non possono avere l’informazione puntuale circa il loro stato di positività, perché la piattaforma informatica non riesce ad elaborare e spedire telematicamente gli esiti dei dispositivi utili all’ottenimento del Green Pass.

La comunicazione dell’attacco subito è stata diffusa sul sito istituzionale con una dicitura che ha fatto sorridere in molti tra gli esperti, curiosi di apprendere la situazione. Il messaggio di avviso chiede scusa agli utenti “di eventuali disservizi sui nostri sistemi informatici a causa di un sinistro che stiamo provvedendo a risolvere al fine di ripristinare al più presto le attività“.

Ed è proprio la parola sinistro che ha inserito la ASL in un vortice di commenti ironici perché farebbero riferimento alla dicitura utilizzata negli incidenti stradali. Le indiscrezioni parlano di un attacco risalente a due giorni prima della diffusione della notizia e, secondo le indiscrezioni raccolte dalla redazione, sembrerebbe che sia stato già superato abbondantemente grazie ad un backup dei sistemi informatici e questo è già un punto forte per la Pubblica Amministrazione campana rispetto ai precedenti gesti criminali visti nelle Asl di altre regioni, vedi Lazio, ed ai comuni più o meno importanti come ad esempio Torino.

La narrazione sui media fa comprendere come sia diffusa l’impreparazione sul tema che ha divertito l’ambiente più informato. “Dai primi rilievi è emerso che si tratti di un hacker internazionale che ha attaccato pure molte altre Asl d’Italia”, si legge in giro. Secondo questa ricostruzione, il riferimento è chiaramente alla ransomware gang Conti che si è contraddistinta negli ultimi mesi per aver iniettato nella rete il suo ransomware ed ha criptato diverse piattaforme informatiche in cambio di un riscatto. Quindi non è un “hacker internazionale“, ma un gruppo criminale composto da più pirati informatici impropriamente definiti hackers.

Non sappiamo se l’attacco abbia causato la criptazione della rete con il fine di un riscatto, oppure se c’è stata una negazione di servizio, su questo indaga la Polizia Postale, ma una cosa è certa: raccontare il mondo della cybersecurity non è da tutti.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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