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Italia: Governo nomina il Comitato Tecnico Scientifico della Cybersecurity
Tempo di lettura: 3 minuti. Un terzo delle nomine è donna, escluse le università del Sud.
Il Sottosegretario Gabrielli – Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, sentito il Comitato di Vertice dell’ACN, ha firmato il decreto di nomina, dei 9 membri del Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia.
Il Comitato, presieduto dal Direttore Generale dell’ACN, come previsto dalla legge istitutiva dell’Agenzia e dal relativo regolamento di organizzazione e funzionamento, svolgerà funzioni di consulenza e proposta, ed è volto a promuovere la collaborazione con il sistema dell’università e della ricerca e con il sistema produttivo nazionale, nonché a supportare le iniziative pubblico-private in materia di cybersicurezza anche per assicurare la realizzazione delle 82 misure previste dalla Strategia Nazionale per la Cybersicurezza 2022-2026 adottata dal Presidente del Consiglio il 17 maggio 2022.
Il Comitato tecnico scientifico è composto da personale in forza presso la stessa Agenzia e da quattro rappresentanti dell’industria, quattro rappresentanti degli enti di ricerca e dell’accademia e un rappresentante delle associazioni del settore della sicurezza delle aziende strategiche del Paese.
I membri del comitato possiedono comprovata qualificazione tecnologica, scientifica e professionale negli ambiti di attività dell’Agenzia, in particolare nel contesto della definizione, progettazione, dell’attuazione e della gestione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico, industriale e scientifico, nei campi, tra gli altri, del quantum computing, dell’intelligenza artificiale e della robotica, della crittografia, dell’Internet of Things, delle reti e del software, nonché negli ambiti della formazione e qualificazione delle risorse umane, della promozione e diffusione della cultura della cybersicurezza.
In tale contesto, sono stati nominati:
in rappresentanza dell’industria operativa negli ambiti di attività dell’Agenzia, comprese le piccole e medie imprese:
- Domitilla Benigni – Amministratore Delegato della Elettronica SpA e Presidente della Cy4Gate SpA. Domitilla è anche founding member, insieme ad altre 30 donne key players europee, della Fondazione Women4Cyber ed è stata indicata dalle riviste Forbes e SC Media tra le 50 donne europee più influenti sulla cybersecurity;
- Paolo Dal Cin – Global Lead di Accenture Security, ruolo in cui coordina oltre 16.000 esperti di cybersecurity. Paolo, entrato in Accenture nel 2003, ha guidato successivamente le business unit di cybersecurity di Accenture in Italia, Europa Centrale e America Latina. Nel maggio 2022 è diventato anche membro del Global Management Committee di Accenture;
- Massimo Enrico Proverbio – Chief IT Digital & Innovation Officer di Intesa Sanpaolo SpA. In tale ruolo, Massimo è responsabile dell’innovazione, della data governance e dello sviluppo dell’information technology, della cybersecurity e delle operations del gruppo. Nell’aprile 2021 Massimo entra a far parte del Comitato consultivo per la PA digitale per il Governo italiano;
- Franco Ongaro – Chief Technology & Innovation Officer del gruppo Leonardo SpA. Ongaro ha ricoperto diverse posizioni nei programmi strategici dell’Agenzia Spaziale Europea fino ad assumere l’incarico di Director of Technology, Engineering and Quality & Head of Establishment;
in rappresentanza del sistema dell’università e della ricerca:
- Marco Conti – Direttore dell’Istituto di informatica e telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e responsabile del Registro.it. Marco è stato è stato incluso nella lista compilata da Web of Science che racchiude il top 1% dei ricercatori per gli articoli maggiormente citati nei settori delle reti di telecomunicazioni e delle reti sociali;
- Alessandro Curioni – IBM Fellow, Vice-President Europa e Africa nonché Direttore del Laboratorio di Ricerca IBM di Zurigo e Global Research VP IBM in Security e in Future of computing. Alessandro è una autorità internazionale nel campo dell’high-performance computing e della computational science. Ha ricevuto nel 2013 e 2015 il Gordon Bell Prize. La sua ricerca attuale si focalizza in AI e quantum computing;
- Paola Severino – Professore emerito, Vice Presidente della Università LUISS Guido Carli e Direttore della Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Oltre alla carica di Presidente del comitato scientifico del Piano nazionale di ripresa e resilienza, istituito presso il Ministero dell’università e della ricerca, la professoressa Severino è stata tra le prime ricercatrici che ha studiato le problematiche etiche dell’AI e i risvolti internazionali giuridici della cybersicurezza;
- Donatella Sciuto – Professore ordinario di Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano, nonché dal 2015 Prorettore vicario con delega alla ricerca. La Professoressa Sciuto, oltre ad una lunga attività di ricerca nel settore della progettazione di sistemi dedicati digitali, con particolare attenzione alle problematiche di prestazioni e sicurezza, è membro dei consigli di amministrazione di STMicroelectronics e dell’Istituto Italiano di Tecnologia;
in qualità di esponente di associazioni del settore della sicurezza delle aziende strategiche del Paese:
- Andrea Chittaro, quale Presidente pro tempore dell’Associazione Italiana Professionisti della Security Aziendale (AIPSA), in ragione delle competenze professionali e in rappresentanza delle oltre 800 aziende e persone operanti nei diversi ambiti specialistici della sicurezza in azienda.
A cosa serve il Comitato quanto costa in stipendi?
Al Comitato potranno essere sottoposte, questioni in materia di sviluppo di competenze, innovazione, partecipazione a programmi e progetti di cybersicurezza nazionali ed internazionali, comunicazione e promozione della consapevolezza in materia di cybersicurezza, formazione e qualificazione delle risorse umane, nonché questioni afferenti al Centro nazionale di coordinamento in cybersecurity.
La partecipazione al Comitato non prevede né alcuna forma di compenso, né rimborsi spese.
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Kapeka: nuova backdoor di Sandworm per l’Est Europa
Tempo di lettura: 3 minuti. Kapeka, nuova backdoor utilizzata da Sandworm in attacchi all’Europa orientale, con capacità avanzate di controllo e flessibilità operativa.
Una nuovo backdoor denominata “Kapeka” è stato individuato mentre veniva impiegato in attacchi mirati contro l’Europa orientale, inclusi Estonia e Ucraina. Questo malware, sviluppato dal gruppo di minaccia persistente avanzato (APT) collegato alla Russia, noto come Sandworm, ha mostrato capacità estremamente sofisticate nell’esecuzione di cyber-attacchi, secondo un rapporto di WithSecure.
Caratteristiche del Backdoor Kapeka
Kapeka è una backdoor flessibile scritta in C++ e confezionato come una DLL di Windows. È progettato per mascherarsi da componente aggiuntivo di Microsoft Word per sembrare legittimo e evitare il rilevamento. Il malware è dotato di una configurazione di comando e controllo (C2) incorporata che stabilisce contatti con server controllati dall’attaccante e ottiene istruzioni su come procedere.
Funzionalità del malware
Le funzionalità di Kapeka includono la capacità di leggere e scrivere file, lanciare payload, eseguire comandi shell e persino aggiornare o disinstallare se stesso. Utilizza l’interfaccia COM di WinHttp 5.1 per la comunicazione di rete e impiega il formato JSON per inviare e ricevere dati dal suo server C2. Il backdoor può anche aggiornare la propria configurazione C2 “al volo”, ricevendo una nuova versione dal server C2 durante il polling.
Metodi di propagazione e associazioni
La modalità esatta di propagazione di Kapeka non è ancora stata pienamente identificata, ma le analisi indicano che il dropper del malware viene recuperato da siti web compromessi utilizzando il comando certutil, un esempio di utilizzo di binari legittimi per eseguire attacchi (LOLBin). Kapeka è stato collegato a precedenti famiglie di malware come GreyEnergy e Prestige, suggerendo che potrebbe essere un successore di quest’ultimo, usato in intrusioni che hanno portato al dispiegamento del ransomware Prestige alla fine del 2022.
Implicazioni e significato
L’uso di Kapeka in operazioni di intrusione dimostra un’attività di livello APT, con un alto grado di stealth e sofisticazione, tipico di attacchi attribuibili a origini russe. La sua vittimologia sporadica e il targeting di specifiche regioni geopoliticamente sensibili come l’Europa orientale, evidenziano l’uso strategico di questo malware in operazioni di cyber spionaggio o sabotaggio.
Il backdoor Kapeka rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza delle informazioni nelle aree colpite. Le organizzazioni in regioni potenzialmente a rischio dovrebbero rafforzare le loro difese e monitorare attivamente per rilevare segni di questo malware sofisticato, adottando misure proattive per proteggere i loro sistemi dagli attacchi.
APT44: pericolo globale del gruppo Sandworm
APT44, noto anche come Sandworm, è una delle unità di sabotaggio informatico più pericolose, attiva nell’ambito dei conflitti geopolitici a favore degli interessi russi. Questo gruppo è associato a numerosi attacchi di alto profilo e continua a rappresentare una minaccia elevata per governi e operatori di infrastrutture critiche a livello mondiale.
Caratteristiche e attività di APT44
APT44 è un gruppo avanzato di minaccia persistente (APT) che ha mostrato una capacità notevole e una tolleranza al rischio elevata nei suoi sforzi per supportare la politica estera russa. L’ampio mandato di questo gruppo lo rende una minaccia imprevedibile, pronta a colpire a breve termine ovunque i suoi obiettivi si allineino agli interessi nazionali russi.
Rischio di proliferazione di nuove tecniche
Le continue innovazioni di APT44 nell’uso di capacità cyber distruttive hanno potenzialmente abbassato la barriera all’ingresso per altri attori statali e non statali interessati a sviluppare i propri programmi di attacco informatico. Questo rischio di proliferazione è una preoccupazione crescente, poiché potrebbe portare a un aumento globale di attacchi cyber sofisticati e distruttivi.
Protezione e Azioni della Comunità
La ricerca di Google ha portato all’identificazione di varie misure per proteggere gli utenti e la comunità più ampia:
- Protezione attraverso Google’s Threat Analysis Group (TAG): I risultati della ricerca migliorano la sicurezza dei prodotti di Google.
- Aggiunte a Safe Browsing: I siti e i domini identificati sono stati aggiunti per proteggere gli utenti da ulteriori sfruttamenti.
- Allerte per attacchi supportati dal governo: Gli utenti di Gmail e Workspace coinvolti ricevono notifiche.
- Programmi di notifica delle vittime: Dove possibile, le vittime vengono informate tramite programmi dedicati.
- Risorse di VirusTotal: Una collezione di indicatori di compromissione legati ad APT44 è disponibile per gli utenti registrati.
Il continuo impegno di APT44 nel campo del cyber sabotage rappresenta una delle minacce più severe e pervasive a livello globale. È essenziale che la comunità internazionale rimanga vigile e preparata a fronteggiare le sfide poste da gruppi come Sandworm, specialmente in contesti geopolitici delicati.
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Miner di criptovalute arrestato per aver evaso pagamenti di Server Cloud per 3,5 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Un miner di criptovalute è stato arrestato per aver evaso pagamenti per 3,5 milioni di dollari in servizi di server cloud
Charles O. Parks III, noto anche come “CP3O”, è stato arrestato e accusato di aver utilizzato server cloud noleggiati per minare criptovalute, causando un debito di 3,5 milioni di dollari con due fornitori di servizi cloud, senza mai saldare i conti.
Dettagli del caso
Parks ha ideato un sistema ingegnoso creando identità aziendali fittizie, come “MultiMillionaire LLC” e “CP30 LLC”, per aprire numerosi account presso fornitori di servizi cloud, ottenendo così accesso a una potenza computazionale significativa. Anche se il Dipartimento di Giustizia (DOJ) non ha nominato esplicitamente i fornitori coinvolti, le indicazioni geografiche suggeriscono che si tratti di Amazon e Microsoft, situati rispettivamente a Seattle e Redmond, Washington.
Metodologia e abuso
Utilizzando questi account, Parks è riuscito a ottenere l’accesso a server dotati di potenti schede grafiche, essenziali per il mining di criptovalute come Ether (ETH), Litecoin (LTC) e Monero (XMR). Ha lanciato decine di migliaia di queste istanze di server, utilizzando software di mining e strumenti per massimizzare l’efficienza energetica e monitorare l’attività di mining in varie pool.
Riciclaggio e lifestyle
Le criptovalute estratte venivano poi riciclate acquistando token non fungibili (NFT), convertendole e trasferendole su varie piattaforme di scambio di criptovalute, o attraverso pagamenti online e conti bancari tradizionali. I proventi, convertiti in dollari, erano utilizzati da Parks per finanziare uno stile di vita lussuoso, includendo viaggi in prima classe e l’acquisto di articoli di lusso e auto.
Implicazioni legali e prevenzione
Parks è stato arrestato il 13 aprile 2024 nel Nebraska, con una prima udienza programmata il giorno successivo in un tribunale federale di Omaha. L’imputazione include accuse di frode informatica, riciclaggio di denaro e transazioni monetarie illegali, con una pena massima prevista di 30 anni di prigione. Il caso evidenzia anche l’importanza per i fornitori di servizi cloud di adottare misure più rigorose per verificare l’identità degli utenti, stabilire limiti di uso per i nuovi account e migliorare i sistemi di rilevamento delle anomalie per minimizzare le perdite.
Questo caso di cryptojacking sottolinea la necessità di una vigilanza continua e di politiche più severe da parte dei fornitori di servizi cloud per prevenire abusi simili, proteggendo così l’integrità dei loro servizi e dei loro clienti.
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USA, arrestata per un’accusa di Sextortion da 1,7 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Una donna del Delaware è stata arrestata per aver preso di mira giovani ragazzi in uno schema di sextortion che ha fruttato 1,7 milioni
Una donna del Delaware, Hadja Kone, è stata arrestata per il suo presunto coinvolgimento in un vasto schema internazionale di sextortion che ha mirato a giovani maschi, guadagnando circa 1,7 milioni di dollari tramite estorsioni. Questo caso sottolinea la crescente problematica della sextortion su Internet, che colpisce migliaia di giovani in tutto il mondo.
Dettagli del caso
Hadja Kone, 28 anni, è stata collegata a un’operazione che mirava principalmente a giovani uomini e minori negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito. I truffatori si fingevano giovani donne attraenti online, iniziando conversazioni con le vittime e invogliandole a partecipare a sessioni di video chat dal vivo, durante le quali venivano registrate segretamente. Successivamente, le vittime venivano minacciate di diffondere i video a meno che non pagassero somme di denaro, generalmente tramite Cash App o Apple Pay.
Implicazioni Legali e Risposta delle Autorità
Kone e i suoi co-conspiratori sono accusati di cyberstalking, minacce interstatali, riciclaggio di denaro e frode via cavo. Siaka Ouattara, un altro presunto co-conspiratore di 22 anni dalla Costa d’Avorio, è stato arrestato dalle autorità ivoriane a febbraio. Se condannati, entrambi potrebbero affrontare fino a 20 anni di prigione per ciascun capo di imputazione.
Preoccupazioni crescenti e misure di prevenzione
Questo caso rientra in una tendenza allarmante di aumento dei casi di sextortion, specialmente tra i minori. Nel gennaio 2024, il FBI ha lanciato un avvertimento sulla crescente minaccia di sextortion, sottolineando che i giovani maschi di età compresa tra 14 e 17 anni sono particolarmente a rischio, ma qualsiasi bambino può diventare vittima. Piattaforme come Instagram e Snapchat hanno iniziato a implementare nuove protezioni e risorse educative per combattere la sextortion e proteggere i giovani utenti.
Il caso di Hadja Kone evidenzia l’importanza di una maggiore consapevolezza e educazione sulle pratiche di sicurezza online. Le piattaforme social stanno rispondendo con nuove misure, ma è essenziale che i genitori, gli educatori e i giovani stessi siano informati sui segni di avvertimento e sulle strategie di prevenzione della sextortion
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