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Kaspersky inserito tra le società ostili negli USA. La Germania consiglia di disinstallarlo
Continuano le polemiche intorno all’antivirus Kaspersky. Il software russo che rileva i malware sui pc di molti computer al mondo è stato inserito nella lista dei software ostili dagli Stati Uniti. L’operazione di schedatura ha interessato diverse società, anche cinesi, ed ha lo scopo di mettere al sicuro lo spazio cibernetico americano da ingerenze statali estere indesiderate.
L’azienda di cybersicurezza con natali russi, che dichiara di avere più di 400 milioni di utenti in tutto il mondo, è stata aggiunta alla lista della Federal Communications Commission di entità limitate venerdì, insieme a due aziende cinesi.
Ora che Kaspersky è sulla lista, che include anche Huawei e China Telecom, alle imprese americane è vietato acquistare i suoi prodotti o servizi utilizzando sussidi federali.
La presidente della FCC Jessica Rosenworcel sostiene che la mossa “aiuterà a proteggere le nostre reti dalle minacce poste da entità cinesi e russe sostenute dallo stato che cercano di impegnarsi nello spionaggio e altrimenti danneggiare gli interessi dell’America“.
Ad onor del vero, questo provvedimento è stato deciso all’epoca dal presidente Trump ed era indirizzato obbligatoriamente alle agenzia di sicurezza del paese. Attuato oggi su larga scala in virtù del conflitto ucraino e della scoperta del malware Daxin di origine cinese. Mentre Eugene Kaspersky ha provato con una lettera a rassicurare gli stati ed i mercati, ed è stata rinnovata la certificazione al software che decreta lo stato di “a prova di pressioni governative, la Germania si è unita al coro dei sospetti e precauzionalmente ha suggerito ai suoi cittadini di disinstallare il prodotto.
Anche l’Italia, secondo le ultime direttive del CSIRT, ha posto all’attenzione della popolazione un potenziale rischio derivante dai software russi.
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Riconoscimento facciale a Gaza: Israele usa la tecnologia di Corsight
Tempo di lettura: 3 minuti. In pochi mesi, Israele ha sviluppato un applicativo di riconoscimento facciale per Gaza grazie a Corsight che sfrutta Google Photos
Israele ha implementato un vasto programma di riconoscimento facciale nella Striscia di Gaza, generando un database di Palestinesi senza il loro consenso che usa la tecnologia di Google Photos e uno strumento personalizzato sviluppato da Corsight, azienda con sede a Tel Aviv, per identificare individui affiliati a Hamas.
Implementazione e Finalità
Il sistema di riconoscimento facciale di Corsight è stato sviluppato in concomitanza con l’offensiva militare israeliana a Gaza, seguendo gli attacchi del 7 ottobre. Gli ufficiali dell’Unità 8200 dell’esercito israeliano hanno individuato potenziali obiettivi analizzando le riprese delle telecamere di sicurezza e i video caricati sui social media da Hamas, oltre a interrogare prigionieri palestinesi.
Corsight afferma che la sua tecnologia può identificare accuratamente le persone anche se meno del 50% del loro volto è visibile. Queste immagini sono state utilizzate per costruire uno strumento di riconoscimento facciale per gli ufficiali israeliani in Gaza. Per ampliare il database e identificare potenziali obiettivi, l’esercito israeliano ha installato checkpoint con telecamere di riconoscimento facciale lungo le principali vie di fuga verso sud, con l’intento di creare una “lista di colpiti” per coloro che hanno partecipato agli attacchi del 7 ottobre.
Problemi di Accuratezza
Tuttavia, la tecnologia di Corsight non è sempre stata precisa nell’effettuare il riconoscimento facciale nella Striscia di Gaza, specialmente quando si basava su riprese di scarsa qualità o foto in cui i volti erano oscurati. In alcuni casi, lo strumento ha identificato erroneamente persone come affiliate a Hamas. Un esempio riguarda il poeta palestinese Mosab Abu Toha, che è stato fermato e detenuto per due giorni senza spiegazioni prima di essere rilasciato.
Uso di Google Photos
Oltre alla tecnologia di Corsight, l’esercito israeliano ha integrato Google Photos, che viene utilizzato gratuitamente, per caricare database di “persone note” e utilizzare la funzione di ricerca fotografica per ulteriori identificazioni. Secondo un ufficiale, Google Photos è risultato più efficace di altri strumenti, inclusa la tecnologia di Corsight, nel riconoscere persone da porzioni limitate del volto.
Altre Applicazioni di Corsight
Corsight si concentra principalmente su usi governativi, per l’applicazione della legge e militari. La tecnologia è stata impiegata anche in alcuni ospedali israeliani per identificare pazienti, e Corsight ha lavorato con la polizia metropolitana di Bogotá, in Colombia, per rintracciare sospetti di omicidi e furti nel sistema di trasporto pubblico.
Questo utilizzo della tecnologia di riconoscimento facciale solleva preoccupazioni significative riguardo alla privacy, al consenso e all’accuratezza del riconoscimento, mettendo in luce le complesse questioni etiche legate all’uso della sorveglianza biometrica in contesti di conflitto.
Cos’è Corsight? Di cosa si occupa?
Corsight è un’azienda specializzata nello sviluppo di tecnologie avanzate nel campo del riconoscimento facciale. La loro piattaforma di intelligenza facciale è progettata per fornire a imprese e forze dell’ordine intuizioni uniche e allarmi in tempo reale, consentendo il riconoscimento di persone di interesse sotto varie condizioni di illuminazione e angolazioni, persino quando più del 50% del viso è coperto o nascosto.
Corsight sottolinea l’efficacia della sua tecnologia anche in scenari complessi, dove altri sistemi potrebbero non riuscire, affermando che la loro soluzione può riconoscere individui con un alto grado di accuratezza. Questa capacità rende la piattaforma di Corsight particolarmente adatta per applicazioni in settori critici come la sicurezza, il retail, il controllo degli accessi e altro ancora, offrendo la possibilità di migliorare l’esperienza del cliente, prevenire frodi e garantire sicurezza.
“La missione di Corsight è di creare una tecnologia di riconoscimento facciale all’avanguardia che sia allo stesso tempo efficace e rispettosa dei principi etici e della privacy degli individui“, Aspetto particolarmente importante data la natura invasiva potenziale di tali tecnologie e che l’azienda non ha esitato ad utilizzare per scopi militari contro la popolazione palestinese.
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Nuovo servizio Phishing “Darcula” mira gli utenti iPhone tramite iMessage
Tempo di lettura: 2 minuti. Il servizio di phishing Darcula rappresenta un’avanzata minaccia nel panorama della sicurezza informatica
Un servizio di phishing noto come “Darcula” sta emergendo nel panorama della cybersecurity, sfruttando oltre 20.000 domini per impersonare marchi noti e rubare credenziali sia agli utenti Android che iPhone in più di 100 paesi. Questo servizio di phishing come servizio (PhaaS) si distingue per l’utilizzo dei protocolli di Servizi di Comunicazione Ricca (RCS) per Google Messages e iMessage al posto degli SMS tradizionali per l’invio di messaggi di phishing.
Caratteristiche Distintive di Darcula
Darcula, segnalato per la prima volta dall’analista di sicurezza Oshri Kalfon, sta guadagnando popolarità nello spazio del cybercrime e la società Netcraft ha redatto una ricerca. Questo servizio offre agli utenti malintenzionati oltre 200 template tra cui scegliere, per impersonare vari servizi e organizzazioni, dalle poste ai dipartimenti governativi e finanziari, fino a telecomunicazioni, compagnie aeree e servizi pubblici.
Tecnologie e Metodi Innovativi
A differenza dei metodi di phishing tradizionali, Darcula utilizza tecnologie moderne come JavaScript, React, Docker e Harbor. Questo permette aggiornamenti continui e l’aggiunta di nuove funzionalità senza che i clienti debbano reinstallare i kit di phishing. I kit offrono 200 template che impersonano marchi e organizzazioni in più di 100 paesi, con pagine di destinazione di alta qualità che utilizzano la lingua, i loghi e i contenuti locali corretti.
Superamento delle Restrizioni di SMS
Darcula si allontana dalle tattiche basate sugli SMS e utilizza invece RCS (per Android) e iMessage (per iOS) per inviare ai destinatari messaggi con link verso l’URL di phishing. Questo approccio aumenta la probabilità che i destinatari percepiscano la comunicazione come legittima, affidandosi alle maggiori garanzie di sicurezza che non sono disponibili negli SMS.
Sfide e Limitazioni
Nonostante i vantaggi, l’utilizzo di RCS e iMessage presenta delle sfide per i cybercriminali, come il divieto da parte di Apple di account che inviano un alto volume di messaggi a più destinatari e le recenti restrizioni di Google che impediscono ai dispositivi Android con root di inviare o ricevere messaggi RCS. Per superare queste limitazioni, i criminali informatici creano più ID Apple e utilizzano farm di dispositivi per inviare un piccolo numero di messaggi da ciascun dispositivo.
Raccomandazioni per gli Utenti
Gli utenti dovrebbero trattare con sospetto tutti i messaggi in arrivo che li esortano a fare clic su URL, specialmente se il mittente non è riconosciuto. Indipendentemente dalla piattaforma o dall’app, gli attori delle minacce di phishing continueranno a sperimentare nuovi metodi di consegna. È consigliato prestare attenzione a errori grammaticali, offerte eccessivamente allettanti o richieste di azioni urgenti.
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Edge vulnerabilità consentiva installazioni occulte di estensioni dannose
Tempo di lettura: 2 minuti. Una vulnerabilità in Microsoft Edge avrebbe potuto permettere installazioni occulte di estensioni dannose, evidenziando preoccupazioni
Una vulnerabilità di sicurezza, ora corretta, in Microsoft Edge avrebbe potuto permettere l’installazione silenziosa di estensioni arbitrarie, aprire le porte a possibili azioni dannose. Questa scoperta, fatta dal ricercatore di Guardio Labs Oleg Zaytsev, sfruttava impropriamente un’API privata inizialmente destinata per fini di marketing.
Breach nella sicurezza di Edge
La falla, identificata come con un punteggio CVSS di 6.5, è stata risolta da Microsoft nella versione stabile di Edge 121.0.2277.83 rilasciata il 25 gennaio 2024. Questo bug rappresentava una significativa preoccupazione per la sicurezza, poiché avrebbe potuto consentire a un attaccante di guadagnare i privilegi necessari per installare un’estensione nel browser, potenzialmente conducendo a una fuga dalla sandbox del browser.
Il problema risiedeva nell’API edgeMarketingPagePrivate
di Edge, accessibile da un insieme di siti web autorizzati di proprietà di Microsoft. Tale API conteneva un metodo, installTheme()
, progettato per installare un tema dallo store Edge Add-ons, ma a causa di una validazione insufficiente, era possibile per un attaccante fornire un identificativo di estensione qualsiasi e farlo installare in modo occculto.
Implicazioni e scenari di attacco
In uno scenario di attacco ipotetico, un attore di minaccia avrebbe potuto pubblicare un’estensione apparentemente innocua nello store di add-on e utilizzarla per iniettare codice JavaScript dannoso in siti come bing.com, che hanno accesso all’API. L’esecuzione dell’estensione mirata sul browser Edge e la visita a bing.com avrebbero automaticamente installato l’estensione selezionata senza il permesso della vittima.
Sebbene non ci siano prove che questa vulnerabilità sia stata sfruttata attivamente, sottolinea la necessità di bilanciare comodità dell’utente e sicurezza. La personalizzazione del browser può involontariamente annullare meccanismi di sicurezza, introducendo nuovi vettori di attacco.
Riflessioni finali
Questo caso evidenzia come sia relativamente facile per gli attaccanti ingannare gli utenti a installare un’estensione che sembra innocua, senza rendersi conto che potrebbe servire come primo passo in un attacco più complesso. La vulnerabilità avrebbe potuto essere sfruttata per facilitare l’installazione di ulteriori estensioni, potenzialmente per guadagno finanziario, aumentando l’importanza di una vigilanza continua nella gestione della sicurezza dei browser.
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