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Mercenari Digitali spiavano 50.000 utenti su Facebook e Instagram. Bannati dai social

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Meta Platforms giovedì ha rivelato di aver preso provvedimenti per escludere sette cyber mercenari colpevoli di aver effettuato “indiscriminatamente” il targeting di giornalisti, dissidenti, critici dei regimi autoritari, famiglie dell’opposizione e attivisti per i diritti umani situati in oltre 100 paesi, avvalendosi delle tecnologie di sorveglianza.

A tal fine, la società ha avvisato 50.000 utenti di Facebook e Instagram, spiegando che i loro account sono stati spiati dalle aziende, che offrono una varietà di servizi che comprendono sia spyware sia strumenti di hacking per infiltrarsi nei telefoni cellulari con il fine di creare falsi account di social media per monitorare gli obiettivi, a tal fine, ha anche rimosso 1.500 account dei suoi due social collegati a queste aziende.

“L’industria globale della sorveglianza a noleggio prende di mira le persone su internet per raccogliere informazioni, manipolarle per rivelare informazioni e compromettere i loro dispositivi e account”, hanno detto David Agranovich e Mike Dvilyanski di Meta. “Queste aziende fanno parte di un’industria tentacolare che fornisce strumenti software intrusivi e servizi di sorveglianza indiscriminatamente a qualsiasi cliente”.

Il dettaglio più curioso di questa vicenda è che alla fine dell’intervista, c’è un passaggio sul nemico giurato di Facebook, l’israeliana NSO, considerata finalmente come un pericolo non isolato. Quattro delle imprese cyber mercenarie Cobwebs Technologies, Cognyte, Black Cube, e Bluehawk CI hanno sede in Israele. Nella lista c’è anche una società indiana conosciuta come BellTroX, una macedone del Nord chiamata Cytrox, e un’entità sconosciuta che opera dalla Cina e che si ritiene abbia condotto campagne di sorveglianza incentrate su gruppi minoritari nella regione Asia-Pacifico. Le attività delle società consistevano nel riconoscimento, nel tracciamento e nell’attacco e solo due israliane e l’indiana sapevano effettuare tutti e tre livelli di spionaggio.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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