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Le Notizie Cyber più lette del 2023 nella Matrice Digitale
Quali sono state le notizie cyber più lette del 2023?
Il 2023 volge al termine e Matrice Digitale ha pubblicato migliaia di notizie sul mondo della cybersecurity, cybercrime, guerra cibernetica e politica digitale in attesa delle sfide che riserverà il prossimo anno.
Matrice Digitale ha trattato con interesse e costanza gli aggiornamenti più importanti di quello che rappresenta l’universo parallelo delle nostre vite quotidiane. Scopriamo insieme quali sono state le notizie cyber più lette dell’anno che sta per finire.
Ecco la lista delle Notizie Cyber più lette del 2023
Libero mail fuori uso: inizio settimana disastroso per gli utenti
Il gestore di Servizi Internet, nonchè Provider, Libero, ha subito un arresto perdurato diversi giorni che ha messo in difficoltà migliaia di utenti, tra cui molti professionisti muniti di abbonamento a pagamento, ed ha registrato una delle peggiori prestazioni nel settore dei servizi Internet tanto da regalare mesi di abbonamento ai consumatori inferociti e danneggiati.
Trenitalia, problemi con il check-in: consigli da seguire
Il nuovo sistema di check-in di Trenitalia ha mostrato diverse pecchè nel sistema informatico di autenticazione dei biglietti che ha messo messo in difficoltà non pochi viaggiatori. Ad esempio, ci sono stati casi in cui, dopo aver validato il biglietto sul sito web, è stato generato un PDF non valido e identico a quello visualizzato prima di effettuare il check-in, mettendo il sistema nella condizione di generare un messaggio di errore
Microsoft: aggiornamento KB5031356 per Windows 10 con 25 correzioni chiave
Nel mese di Ottobre, l’aggiornamento Microsoft per Windows 10 ha risolto diversi problemi tanto da essere atteso dagli utenti in virtù delle sue 25 correzioni essenziali.
Siti per adulti che fatturano di più
Quali sono i siti per adulti che fatturano di più? Una domanda che si chiedono in molti a quanto pare e che va oltre i contenuti proposti vietati ai minori. In quest’articolo è tutto spiegato agli utenti e non mancano le sorprese.
ACN chiude i commenti su Linkedin e Twitter: paura dei professionisti IT?
L’Agenzia per la Cybersicurezza Italiana è stata oggetto di feroci critiche in occasione di alcuni errori madornali come quella dell’allarme procurato in occasione di una vulnerabilità presentata come mastodontica seppur fosse risibile. Tante, troppe le critiche del settore IT su Linkedin che l’Ente è stato costretto a chiudere i commenti sul profilo LinkedIn in modo permanente.
Cosa fare se i propri dati sono presenti nel dark web?
Troppe violazioni di dati negli ultimi anni nei confronti di utenti delle grandi piattaforme, e non, internazionali. Spesso i dati trafugati vengono diffusi nel Dark web. Come scoprirlo e cosa fare in questo caso? La redazione di Matrice digitale ti da consigli.
Il rischio del “juice jacking” e come proteggersi
Prima che arrivasse in Italia, Matrice Digitale l’ha annunciato come rischio plausibile con questo articolo. Parliamo del Juice Jacking che può compromettere i dispositivi attraverso una ricarica. Una notizia diffusa dall’FBI che ha creato scalpore, ansie, seppur più del dovuto.
Huawei e Vivo segnalano l’app Google come virus
Non solo in medicina, ma anche in informatica esistono i falsi positivi ed è proprio quello che è accaduto a Google sui dispositivi Huawei e Vivo, dove l’App è stata indicata per un breve periodo come malevola e potenzialmente virulenta.
Segnala vulnerabilità al CSIRT e viene minacciato da ACN. Urge Bug Bounty
Un ricercatore informatico segnala una grave vulnerabilità al CSIRT dei propri sistemi e la risposta che riceve lo raggela perchè insinua eventuali denunce a suo carico. Grande paura per il malcapitato che si è trovato contro il Governo Italiano che voleva aiutare. Una notizia che ha sollevato la necessità di riconoscere le taglie ai ricercatori informatici che aiutano Enti e imprese a risolvere i loro problemi.
3I, Anastasio si presenta con un messaggio in codice binario: ecco la traduzione
E’ durata poco l’avventura di Claudio Anastasio alla 3I a causa di un discorso del Duce utilizzato in occasione del suo insediamento. Eppure le premesse sembravano oro colato per i sovranisti digitali che hanno apprezzato la bandiera dell’Italia ed una scritta in codice binario che significava L’innovazione digitale esiste solo ed unicamente se rivolta al bene delle persone.
Federprivacy: attacco informatico AlphaTeam è una pessima figura
E’ stato l’attacco informatico più roboante del 2023 quello di AlphaTeam a Federprivacy. Un ransomware con diversi livelli di estorsione compreso l’hacking ai profili social del presidente dell’associazione che fornisce servizi “privacy alle aziende”. Matrice Digitale ha raccontato tutti gli scenari di una pessima figura informatica.
Questa era la lista delle notizie cyber più lette nel 2023 , vi aspettiamo l’anno prossimo … buone feste.
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Kapeka: nuova backdoor di Sandworm per l’Est Europa
Tempo di lettura: 3 minuti. Kapeka, nuova backdoor utilizzata da Sandworm in attacchi all’Europa orientale, con capacità avanzate di controllo e flessibilità operativa.
Una nuovo backdoor denominata “Kapeka” è stato individuato mentre veniva impiegato in attacchi mirati contro l’Europa orientale, inclusi Estonia e Ucraina. Questo malware, sviluppato dal gruppo di minaccia persistente avanzato (APT) collegato alla Russia, noto come Sandworm, ha mostrato capacità estremamente sofisticate nell’esecuzione di cyber-attacchi, secondo un rapporto di WithSecure.
Caratteristiche del Backdoor Kapeka
Kapeka è una backdoor flessibile scritta in C++ e confezionato come una DLL di Windows. È progettato per mascherarsi da componente aggiuntivo di Microsoft Word per sembrare legittimo e evitare il rilevamento. Il malware è dotato di una configurazione di comando e controllo (C2) incorporata che stabilisce contatti con server controllati dall’attaccante e ottiene istruzioni su come procedere.
Funzionalità del malware
Le funzionalità di Kapeka includono la capacità di leggere e scrivere file, lanciare payload, eseguire comandi shell e persino aggiornare o disinstallare se stesso. Utilizza l’interfaccia COM di WinHttp 5.1 per la comunicazione di rete e impiega il formato JSON per inviare e ricevere dati dal suo server C2. Il backdoor può anche aggiornare la propria configurazione C2 “al volo”, ricevendo una nuova versione dal server C2 durante il polling.
Metodi di propagazione e associazioni
La modalità esatta di propagazione di Kapeka non è ancora stata pienamente identificata, ma le analisi indicano che il dropper del malware viene recuperato da siti web compromessi utilizzando il comando certutil, un esempio di utilizzo di binari legittimi per eseguire attacchi (LOLBin). Kapeka è stato collegato a precedenti famiglie di malware come GreyEnergy e Prestige, suggerendo che potrebbe essere un successore di quest’ultimo, usato in intrusioni che hanno portato al dispiegamento del ransomware Prestige alla fine del 2022.
Implicazioni e significato
L’uso di Kapeka in operazioni di intrusione dimostra un’attività di livello APT, con un alto grado di stealth e sofisticazione, tipico di attacchi attribuibili a origini russe. La sua vittimologia sporadica e il targeting di specifiche regioni geopoliticamente sensibili come l’Europa orientale, evidenziano l’uso strategico di questo malware in operazioni di cyber spionaggio o sabotaggio.
Il backdoor Kapeka rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza delle informazioni nelle aree colpite. Le organizzazioni in regioni potenzialmente a rischio dovrebbero rafforzare le loro difese e monitorare attivamente per rilevare segni di questo malware sofisticato, adottando misure proattive per proteggere i loro sistemi dagli attacchi.
APT44: pericolo globale del gruppo Sandworm
APT44, noto anche come Sandworm, è una delle unità di sabotaggio informatico più pericolose, attiva nell’ambito dei conflitti geopolitici a favore degli interessi russi. Questo gruppo è associato a numerosi attacchi di alto profilo e continua a rappresentare una minaccia elevata per governi e operatori di infrastrutture critiche a livello mondiale.
Caratteristiche e attività di APT44
APT44 è un gruppo avanzato di minaccia persistente (APT) che ha mostrato una capacità notevole e una tolleranza al rischio elevata nei suoi sforzi per supportare la politica estera russa. L’ampio mandato di questo gruppo lo rende una minaccia imprevedibile, pronta a colpire a breve termine ovunque i suoi obiettivi si allineino agli interessi nazionali russi.
Rischio di proliferazione di nuove tecniche
Le continue innovazioni di APT44 nell’uso di capacità cyber distruttive hanno potenzialmente abbassato la barriera all’ingresso per altri attori statali e non statali interessati a sviluppare i propri programmi di attacco informatico. Questo rischio di proliferazione è una preoccupazione crescente, poiché potrebbe portare a un aumento globale di attacchi cyber sofisticati e distruttivi.
Protezione e Azioni della Comunità
La ricerca di Google ha portato all’identificazione di varie misure per proteggere gli utenti e la comunità più ampia:
- Protezione attraverso Google’s Threat Analysis Group (TAG): I risultati della ricerca migliorano la sicurezza dei prodotti di Google.
- Aggiunte a Safe Browsing: I siti e i domini identificati sono stati aggiunti per proteggere gli utenti da ulteriori sfruttamenti.
- Allerte per attacchi supportati dal governo: Gli utenti di Gmail e Workspace coinvolti ricevono notifiche.
- Programmi di notifica delle vittime: Dove possibile, le vittime vengono informate tramite programmi dedicati.
- Risorse di VirusTotal: Una collezione di indicatori di compromissione legati ad APT44 è disponibile per gli utenti registrati.
Il continuo impegno di APT44 nel campo del cyber sabotage rappresenta una delle minacce più severe e pervasive a livello globale. È essenziale che la comunità internazionale rimanga vigile e preparata a fronteggiare le sfide poste da gruppi come Sandworm, specialmente in contesti geopolitici delicati.
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Miner di criptovalute arrestato per aver evaso pagamenti di Server Cloud per 3,5 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Un miner di criptovalute è stato arrestato per aver evaso pagamenti per 3,5 milioni di dollari in servizi di server cloud
Charles O. Parks III, noto anche come “CP3O”, è stato arrestato e accusato di aver utilizzato server cloud noleggiati per minare criptovalute, causando un debito di 3,5 milioni di dollari con due fornitori di servizi cloud, senza mai saldare i conti.
Dettagli del caso
Parks ha ideato un sistema ingegnoso creando identità aziendali fittizie, come “MultiMillionaire LLC” e “CP30 LLC”, per aprire numerosi account presso fornitori di servizi cloud, ottenendo così accesso a una potenza computazionale significativa. Anche se il Dipartimento di Giustizia (DOJ) non ha nominato esplicitamente i fornitori coinvolti, le indicazioni geografiche suggeriscono che si tratti di Amazon e Microsoft, situati rispettivamente a Seattle e Redmond, Washington.
Metodologia e abuso
Utilizzando questi account, Parks è riuscito a ottenere l’accesso a server dotati di potenti schede grafiche, essenziali per il mining di criptovalute come Ether (ETH), Litecoin (LTC) e Monero (XMR). Ha lanciato decine di migliaia di queste istanze di server, utilizzando software di mining e strumenti per massimizzare l’efficienza energetica e monitorare l’attività di mining in varie pool.
Riciclaggio e lifestyle
Le criptovalute estratte venivano poi riciclate acquistando token non fungibili (NFT), convertendole e trasferendole su varie piattaforme di scambio di criptovalute, o attraverso pagamenti online e conti bancari tradizionali. I proventi, convertiti in dollari, erano utilizzati da Parks per finanziare uno stile di vita lussuoso, includendo viaggi in prima classe e l’acquisto di articoli di lusso e auto.
Implicazioni legali e prevenzione
Parks è stato arrestato il 13 aprile 2024 nel Nebraska, con una prima udienza programmata il giorno successivo in un tribunale federale di Omaha. L’imputazione include accuse di frode informatica, riciclaggio di denaro e transazioni monetarie illegali, con una pena massima prevista di 30 anni di prigione. Il caso evidenzia anche l’importanza per i fornitori di servizi cloud di adottare misure più rigorose per verificare l’identità degli utenti, stabilire limiti di uso per i nuovi account e migliorare i sistemi di rilevamento delle anomalie per minimizzare le perdite.
Questo caso di cryptojacking sottolinea la necessità di una vigilanza continua e di politiche più severe da parte dei fornitori di servizi cloud per prevenire abusi simili, proteggendo così l’integrità dei loro servizi e dei loro clienti.
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USA, arrestata per un’accusa di Sextortion da 1,7 Milioni di Dollari
Tempo di lettura: 2 minuti. Una donna del Delaware è stata arrestata per aver preso di mira giovani ragazzi in uno schema di sextortion che ha fruttato 1,7 milioni
Una donna del Delaware, Hadja Kone, è stata arrestata per il suo presunto coinvolgimento in un vasto schema internazionale di sextortion che ha mirato a giovani maschi, guadagnando circa 1,7 milioni di dollari tramite estorsioni. Questo caso sottolinea la crescente problematica della sextortion su Internet, che colpisce migliaia di giovani in tutto il mondo.
Dettagli del caso
Hadja Kone, 28 anni, è stata collegata a un’operazione che mirava principalmente a giovani uomini e minori negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito. I truffatori si fingevano giovani donne attraenti online, iniziando conversazioni con le vittime e invogliandole a partecipare a sessioni di video chat dal vivo, durante le quali venivano registrate segretamente. Successivamente, le vittime venivano minacciate di diffondere i video a meno che non pagassero somme di denaro, generalmente tramite Cash App o Apple Pay.
Implicazioni Legali e Risposta delle Autorità
Kone e i suoi co-conspiratori sono accusati di cyberstalking, minacce interstatali, riciclaggio di denaro e frode via cavo. Siaka Ouattara, un altro presunto co-conspiratore di 22 anni dalla Costa d’Avorio, è stato arrestato dalle autorità ivoriane a febbraio. Se condannati, entrambi potrebbero affrontare fino a 20 anni di prigione per ciascun capo di imputazione.
Preoccupazioni crescenti e misure di prevenzione
Questo caso rientra in una tendenza allarmante di aumento dei casi di sextortion, specialmente tra i minori. Nel gennaio 2024, il FBI ha lanciato un avvertimento sulla crescente minaccia di sextortion, sottolineando che i giovani maschi di età compresa tra 14 e 17 anni sono particolarmente a rischio, ma qualsiasi bambino può diventare vittima. Piattaforme come Instagram e Snapchat hanno iniziato a implementare nuove protezioni e risorse educative per combattere la sextortion e proteggere i giovani utenti.
Il caso di Hadja Kone evidenzia l’importanza di una maggiore consapevolezza e educazione sulle pratiche di sicurezza online. Le piattaforme social stanno rispondendo con nuove misure, ma è essenziale che i genitori, gli educatori e i giovani stessi siano informati sui segni di avvertimento e sulle strategie di prevenzione della sextortion
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