Editoriali
#OpGreenrights Anonymous Italia: attacco al sito Bayer Dresscode Corp Science
OpGreenRights è la sezione hacktivista di Anonymous a tutela dell’ambiente. Già abbiamo letto su questo portale le operazioni ad alcune Agenzie Regionali per l’Ambiente italiane, al Ministero dell’Ambiente stesso ed alle forze imprenditoriali pugliesi autori del famigerato disastro ambientale dell’ILVA.
Il bersaglio questa volta è la Bayer, già attaccata nella sua sezione dagli hacker italiani tempo addietro, ma l’obiettivo centrato è ben mirato: la Dress Corp. Science.
Il sito violato fa capo al dipartimento di Abiti da lavoro nel settore agricolo che la stessa multinazionale farmaceutica ha sviluppato per soddisfare le esigenze dei clienti che usano prodotti griffati Bayer per la fertilizzazione dei campi.
Il tweet degli Hacktivisti italiani ha recitato così.
Anonymous non smetterà mai di lottare per #OpGreenRights! Fino alla fine. https://t.co/sixW7MuKlm pic.twitter.com/gAKzgNjSTh— Anonymous Italia (@Anon_ITA) December 9, 2019
Come è stato possibile vedere già dalla foto, un lungo comunicato ha caratterizzato il contenuto della pagina vittima di defacing, che noi di matrice digitale vi traduciamo per rendere comprensibile un gesto criminale, che nasconde una battaglia sociale.
Prima di iniziare la lettura del testo deve far riflettere molti organi di informazione impegnati ogni giorno nella tutela dei diritti umani, ma che spesso si trovano a caldeggiare uno stato di sorveglianza globale per via del ricatto che oramai contraddistingue il mondo della informazione e della libertà di espressione: se pubblichi contenuti contro le multinazionali, non mangi grazie ai circuiti di pubblicità monopolistici ed alle sponsorizzazioni degli eventi nelle Università o nelle Associazioni.
Ed è forse questo il punto che dovrebbe far riflettere chi oggi ha il potere di informare, ma che per motivi di sopravvivenza non può prendere energicamente le distanze da un sistema marcio e monopolistico che chiude i mercati in favore di pochi ed impone il pensiero unico sia esso giusto che sbagliato.
Buona lettura:
Niente giustizia niente pace
Siamo la ribellione contro una società autoritaria, contro l’isolamento e la concorrenza. Siamo la ribellione per un’altra realtà sociale e culturale. Sulla scia dei tentativi di liberazione globale, i tempi erano maturi per una lotta decisiva che non avrebbe più accettato la legittimità pseudo-naturale del sistema e voleva seriamente superarlo. Stiamo cercando il cambiamento per la lotta di liberazione, per un nuovo modo in cui possiamo connetterci con gli altri.
Pensiamo che le tendenze all’attacco siano la parte più vitale dell’anarchia, poiché l’azione diretta è la parte costitutiva della lotta per la libertà, la liberazione e l’eco-difesa. Pensiamo che sia importante combinare e moltiplicare la nostra lotta con i compagni di tutto il mondo, perché ovunque gli anarchici stanno combattendo, possiamo diventare una minaccia più pericolosa e sovversiva contro il potere quando internazionalizziamo e abbattiamo i confini tra di noi. Questo è il motivo per cui gli Stati e le corporazioni di tutto il mondo stanno di nuovo temendo l’anarchia nel 21 ° secolo, perché siamo l’unica vera opposizione al dominio del potere e non vogliono che cresciamo e ci colleghiamo l’un l’altro per cospirare.
L’insurrezione del 2008 in Grecia è stata una delle più potenti del mondo contemporaneo. Ha mostrato una quantità di potere e creatività che può essere portata contro i meccanismi statali e quanto fossero deboli e piccoli quei giorni. L’omicidio dell’anarchico Grigoropoulos da parte della polizia greca sarà sempre presente nella nostra memoria e attraverso le nostre azioni. Anche se, dobbiamo sottolineare che questo assassinio, e l’insurrezione che ha portato all’interno della società e di tutto lo spettro politico di sinistra, è principalmente dovuto al fatto che era uno studente greco bianco di 15 anni (nel frattempo cercano di nascondere la sua identità politica). Dal nostro punto di vista, stiamo assistendo agli omicidi dello stato in vari soggetti, su una base quotidiana insieme alla prigionia e al dominio sul terreno. Ecco perché le nostre lotte sono violente e costanti. I nostri atti insurrezionali non dipendono dalla legittimazione sociale. La società è un concetto astratto, più probabilmente si riferisce a ciò che è visibile e approvato per esistere. Le nostre lotte sono collegate alle nostre esperienze. Non lottiamo per salvare il popolo, combattiamo per sopravvivere e dare solidarietà a coloro che resistono con l’obiettivo di stimolare più individui e collettivi a unirsi a questa sincera lotta anarchica.
Le nostre tattiche possono essere facilmente adottate in qualsiasi metropoli della fortezza interstatale. Ogni azione preparatoria, ogni conversazione, ogni aspetto del nostro piano, può farci fare un passo avanti dal nostro nemico dandoci il vantaggio di sorprenderlo. Creiamo un movimento insurrezionale senza confini che sarà in grado di diffondere idee e pratiche anarchiche.
Mandiamo un segnale ardente e ci uniamo alla chiamata per un dicembre nero annunciato dai compagni in Cile comunicando con questa azione e le nostre parole con gli insorti di tutto il mondo. Nel combattere la memoria di tutti gli amici, compagni e sconosciuti uccisi o incarcerati dallo stato.
Non dimenticheremo mai i compagni, vogliamo ricordare soprattutto quelli che hanno deciso di dare tutto nella lotta e sono morti in essa. La nostra memoria e il nostro pieno rispetto per coloro di cui non possiamo nominare i nomi perché non li conosciamo.
Il futuro appartiene a coloro che lottano per la liberazione. Solidarietà con le persone che affrontano la repressione vicino e lontano! Accendiamo le notti e i giorni Siamo autonomi, Siamo ingovernabili, Siamo azione, Non dimentichiamo i nostri compagni,
Saluto,
agenzia anarchica anonima
Editoriali
MITRE vittima di zero day Ivanti: anche i migliori le prendono
Tempo di lettura: 2 minuti. Anche le organizzazioni ben preparate come MITRE possono essere vulnerabili a minacce cibernetiche avanzate
Nel contesto della sicurezza informatica, anche le organizzazioni più preparate possono trovarsi vulnerabili di fronte a minacce persistenti e avanzate, come dimostrato dagli attacchi recentemente subiti da MITRE. Questo caso sottolinea l’importanza di adottare un approccio informato sulle minacce per la difesa contro gli attacchi cyber sempre più sofisticati.
Cos’è MITRE?
MITRE è una corporazione senza scopo di lucro americana con sede principale a Bedford, Massachusetts, e una secondaria a McLean, Virginia. Fondata nel 1958, l’organizzazione opera centri federali di ricerca e sviluppo (FFRDCs) per conto del governo degli Stati Uniti. MITRE è dedicata all’interesse pubblico e lavora su una vasta gamma di questioni di sicurezza nazionale, aviazione, sanità, cybersecurity e innovazione del governo.
La missione principale di MITRE è quella di risolvere problemi complessi per un mondo più sicuro, fornendo ricerca, sviluppo e consulenza strategica ai vari enti governativi per aiutarli a prendere decisioni informate e implementare soluzioni tecnologiche avanzate. Uno degli aspetti notevoli del lavoro di MITRE è il suo impegno nella sicurezza informatica, attraverso lo sviluppo di framework e strumenti come il Common Vulnerabilities and Exposures (CVE) e l’ATT&CK framework, che sono largamente utilizzati a livello internazionale per la gestione delle minacce e la protezione delle infrastrutture critiche. Per ulteriori informazioni, puoi visitare il sito ufficiale.
Dettagli dell’attacco subito da MITRE
MITRE, un’organizzazione che si impegna a mantenere elevati standard di sicurezza cibernetica, ha recentemente rivelato di essere stata vittima di un attacco informatico significativo. Nonostante la solidità delle sue difese, MITRE ha scoperto vulnerabilità critiche che sono state sfruttate dagli attaccanti, segnalando un tema di sicurezza concentrato sulla compromissione di dispositivi di protezione perimetrale.
L’incidente e le sue conseguenze
L’attacco ha avuto inizio con un’intensa attività di ricognizione da parte degli attaccanti nei primi mesi del 2024, culminata nell’uso di due vulnerabilità zero-day nel VPN di Ivanti Connect Secure, bypassando l’autenticazione multifattore tramite session hijacking. Questo ha permesso agli attaccanti di muoversi lateralmente e infiltrarsi profondamente nell’infrastruttura VMware di MITRE, utilizzando account amministrativi compromessi e un mix di backdoor sofisticate e web shell per mantenere la persistenza e raccogliere credenziali.
Risposta di MITRE all’incidente
La risposta all’incidente ha incluso l’isolamento dei sistemi colpiti, la revisione completa della rete per impedire ulteriori diffusione dell’attacco, e l’introduzione di nuove suite di sensori per monitorare e analizzare i sistemi compromessi. Inoltre, l’organizzazione ha avviato una serie di analisi forensi per determinare l’entità del compromesso e le tecniche utilizzate dagli avversari.
Lezioni apprese e miglioramenti futuri
Questo incidente ha rafforzato per MITRE l’importanza di comprendere i comportamenti degli hacker come mezzo per sconfiggerli, spingendo l’organizzazione a creare tassonomie comportamentali che catalogano le TTP (tattiche, tecniche e procedure) degli avversari, che hanno portato alla creazione di MITRE ATT&CK®. Questo evento ha anche stimolato l’adozione del concetto di difesa informata dalle minacce, culminando nella creazione del Center for Threat-Informed Defense. L’incidente di sicurezza subito serve da monito per tutte le organizzazioni sulla necessità di mantenere sistemi di difesa aggiornati e proattivi, utilizzando le risorse come il MITRE ATT&CK, costantemente monitorato anche da CISA i cui bollettini sono riportati puntualmente da Matrice Digitale, per rimanere informati sulle ultime strategie degli avversari e su come contrastarle efficacemente.
Editoriali
Università, Israele e licenziamenti BigTech
Tempo di lettura: < 1 minuto. Una riflessione sull’eventualità di sospendere gli accordi nelle università italiane con progetti di ricerca israeliani
A distanza di un mese, l’Italia scopre il progetto Nimbus, di cui Matrice Digitale ne parla da più di un anno, dove Google fornisce un cloud ad Israele per il riconoscimento facciale di tutta la striscia di Gaza.
Essendo #Google una multinazionale, come tante altre #bigtech, si vanta di avere dipendenti maschi, femmine, gender fluid, cristiani, buddisti e pure musulmani.
Poi però licenzia i musulmani ed i bianchi pacifisti perchè partecipano a manifestazioni contro i progetti militari dell’azienda.
Vi sorprenderò: è giusto che lo faccia perchè sono interessi privati e se uno vuole vendere armi, anche quelle non convenzionali, può farlo.
Qui però entriamo nel merito delle Università che protestano per non sviluppare progetti di ricerca militari con l’una e l’altra nazione: questo dovrebbe sollecitare i rettorati ad aprire una riflessione sui progetti militari e l’art. 11 della ns Costituzione che tanto ripudia la guerra.
Quindi se sospendiamo i progetti militari dalle università, si risolve il problema?
NO, e sapete perchè?
E la cosa vera l’ha detta Bersani in questi giorni ad Otto e Mezzo: esistono tanti progetti accademici di secondo livello che propongono buoni propositi, ma in realtà chi li gestisce ha già presente il fine e l’impiego militare.
Editoriali
Apple vuole fregarti con lo spot dei 128GB di spazio iPhone: aspetta il 16
Tempo di lettura: 3 minuti. Scopri se 128GB di spazio su iPhone sono sufficienti per le tue esigenze e considera le alternative di iCloud per una gestione ottimale dell’archiviazione.
L’iPhone 15 promette “molto spazio per molte foto”, come evidenziato nell’ultimo spot di Apple. Tuttavia, la sufficienza dello spazio di archiviazione dipende dall’utilizzo specifico che ciascuno fa del proprio iPhone e dall’opzione di memoria scelta. La capacità di archiviazione base dell’iPhone 15 è di 128GB, un notevole aumento rispetto ai 64GB degli anni precedenti, riflettendo l’esigenza crescente di più spazio dovuta all’ampliamento delle abitudini digitali.
Fotografia e video in Alta Risoluzione
Con le capacità fotografiche dell‘iPhone 15 che includono foto da 48 megapixel e registrazione video in 4K, lo spazio richiesto per questi file ad alta risoluzione è sostanziale. Questi miglioramenti, sebbene accrescano la qualità dei contenuti catturati, consumano rapidamente la capacità di archiviazione locale, rendendo quello che una volta sembrava ampio spazio, ora insufficiente per le esigenze di molti utenti.
iCloud come soluzione?
iCloud di Apple offre una soluzione alle limitazioni di spazio dei dispositivi, con piani che vanno oltre i 5GB gratuiti – quantità decisamente insufficiente per la maggior parte degli utenti. I piani di abbonamento a pagamento di iCloud+ offrono 50GB, 200GB e 2TB di spazio cloud, arricchiti da funzionalità aggiuntive. Di recente, Apple ha introdotto opzioni per 6TB e 12TB di spazio, pensate per utenti con esigenze di archiviazione estese, sebbene queste opzioni comportino costi significativi e la dipendenza da una connessione internet per accedere ai file e ad un aumento di prezzi con contratti unilaterali.
iPhone storage vs iCloud
Mentre i modelli standard di iPhone 15 e iPhone 15 Pro partono da 128GB di spazio di archiviazione, Apple offre opzioni di upgrade a 256GB e 512GB, con un’ulteriore opzione da 1TB per l’iPhone 15 Pro, verificare su Amazon i prezzi e le diverse caratteristiche. Optare per un modello con capacità inferiore e integrarlo con spazio iCloud aggiuntivo potrebbe rivelarsi una scelta più economica e pratica, considerando il costo e la durata potenziale del dispositivo rispetto all’investimento in un iPhone da 1TB.
Il futuro dello spazio di Archiviazione su iPhone
Data l’attuale traiettoria, sembra ragionevole che Apple aumenti la capacità di base di tutti i suoi modelli di iPhone a 256GB nelle generazioni future, e si auspica anche una revisione dell’aliquota gratuita di 5GB di iCloud, per riflettere meglio le realtà del consumo digitale moderno.
Chi vi scrive non casca nella fregatura salvo rottura
Apple invita gli utenti a fare l’upgrade di cellulare un motivo chiaro: cambiarlo e fare cassa. Il messaggio è rivolto agli utenti di iPhone 12 e 13 con le versioni base da 128GB. Chi vi scrive ha un iPhone 12 Pro Max che ha cambiato dopo un 7 plus da pochi GB. L’iPhone non si cambia ogni anno, ma si cambia quando arriva la tecnologia di discontinuità. Nel caso del 7 plus e della versione 12, oltre allo spazio, ad una durata sempre inferiore della batteria, il motivo che mi ha portato al cambio di dispositivo è stato il 5G che ha modificato i tempi di consultazione del Web. Anche la fotocamera è stata gradita al passaggio, ma, dalla versione 12 in poi fino alla 15, c’è poco da aggiungere se non appunto questioni di spazio, qualche avanzamento tecnologico nella fotografia e magari un 5g più veloce per via dei modem nuovi.
Se Apple fa questa proposta ansiolitica, mettendo in mezzo il fatto che possiate perdere la memoria della vostra defunta madre, è perchè le vendite vanno molto male ed il mondo sta sfornando cellulari nettamente superiori con l’Intelligenza Artificiale integrata dove Apple sta scopiazzando per il prossimo modello perchè rimasta indietro.
Sappiate che potete sempre trasferire le foto di mammà sul vostro PC e poi valutare se spostarle nel cloud Apple dove comunque potreste essere costretti nel fare l’upgrade del cloud se ovviamente vorrete fare il backup del dispositivo online. Se avete un iPhone 12 o anche un 14, attendete il primo iPhone AI, il iPhone 16, che arriverà verso settembre. Varrà ancor di più la pena di spostarci anche i propri ricordi.
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