Sommario
Il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente sanzionato Autostrade per l’Italia e Amazon Italia Transport per non aver risposto in modo tempestivo e adeguato alle richieste di accesso ai dati personali presentate da alcuni dipendenti ed ex dipendenti. Le sanzioni ammontano rispettivamente a 100.000 euro per Autostrade e 40.000 euro per Amazon.
Caso di Autostrade per l’Italia
Il provvedimento contro Autostrade per l’Italia deriva dai reclami di 50 dipendenti che avevano richiesto l’accesso ai propri fascicoli personali, buste paga e informazioni relative al trattamento dei dati per il calcolo delle stesse, senza ricevere alcuna risposta. La società aveva giustificato il mancato riscontro con la necessità di non compromettere il proprio diritto di difesa in diversi procedimenti giudiziari in corso con i lavoratori. Tuttavia, il Garante ha ritenuto che Autostrade avrebbe dovuto comunque rispondere, indicando il motivo del diniego e la possibilità di presentare reclamo al Garante o ricorso all’autorità giudiziaria.
Caso di Amazon Italia Transport
Nel caso di Amazon, l’intervento del Garante è scaturito dal reclamo di un ex dipendente che non aveva ricevuto risposta alla sua richiesta di ottenere copia dei documenti relativi al proprio rapporto di lavoro. Amazon aveva inizialmente ignorato la richiesta, ritenendola troppo ampia e generica, e aveva fornito i documenti richiesti solo dopo l’avvio dell’istruttoria del Garante e quasi sei mesi dopo il termine previsto dalla normativa. Il Garante ha ricordato ad Amazon l’obbligo di rispondere tempestivamente alle richieste, eventualmente chiedendo di dettagliare i dati richiesti.
Conclusioni e implicazioni
Questi casi evidenziano l’importanza del rispetto dei diritti dei titolari dei dati personali secondo il Regolamento europeo sulla privacy. Le aziende sono tenute a fornire risposte tempestive e adeguate alle richieste di accesso ai dati personali, anche in presenza di eventuali contenziosi legali. Le sanzioni imposte a Autostrade e Amazon rappresentano un chiaro messaggio sulle responsabilità delle aziende in materia di protezione dei dati personali.
