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Sicurezza Informatica

Tendenze e previsioni 2024 di CrowdStrike per l’Europa

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Con il 2024 alle porte, la cybersecurity si trova ancora una volta in una fase cruciale, segnata da un panorama di minacce in rapida evoluzione guidato dai progressi tecnologici. Il mondo digitale continua a espandere i suoi orizzonti, dall’Internet of Things all’intelligenza artificiale (AI), rendendo la cybersecurity più critica e complessa. E proprio mentre facciamo i conti con gli sviluppi dell’anno che si sta concludendo, il 2024 promette l’emergere di nuove tendenze e modelli di minacce informatiche destinate a guidare il settore verso nuove direzioni.

La Direttiva NIS2

Nel 2024, un cambiamento fondamentale nel panorama europeo della cybersecurity sarà l’impatto della Direttiva NIS2 sulle aziende che operano negli Stati membri dell’UE. Sebbene sia un passo positivo, la legislazione porterà a 12 mesi di confusione per le aziende interessate (quelle classificate come infrastrutture critiche di base) che dovranno capire come conformarsi alle nuove norme. L’obiettivo di questa nuova direttiva dell’Unione Europea è stabilire un livello più elevato di sicurezza e resilienza informatica all’interno delle organizzazioni dell’UE. Poiché gli Stati membri avranno tempo fino al 17 ottobre 2024 per recepire la NIS2 nella propria legislazione nazionale, è probabile che si crei una certa confusione, poiché i diversi Paesi implementeranno e reagiranno alla legislazione in modo diverso.

Per quanto riguarda le singole aziende, molte di queste sperano che un “interruttore magico” le possa garantire la conformità. L’idea dietro l’obiettivo NIS2 non riguarda però solo la tecnologia, ma anche le pratiche e le operazioni. L’impatto di questa direttiva dipenderà dal punto in cui l’azienda si trova nel suo percorso di maturità in materia di sicurezza. La sua implementazione potrebbe infatti richiedere per molte aziende un grande sforzo, trattandosi di un modo nuovo di pensare alla sicurezza. Mentre per altre – che hanno già dato priorità alle moderne pratiche di sicurezza – l’impatto potrebbe essere trascurabile. In ogni caso, il 2024 rappresenterà per le aziende dell’UE un periodo di adattamento in materia di sicurezza informatica.

Condivisione dell’intelligence e notifica alle vittime

Il cambiamento culturale verso una condivisione delle informazioni più aperta e collaborativa è destinato a diventare una caratteristica fondamentale delle pratiche di cybersecurity nel 2024. Attualmente esiste un divario significativo nella portata e nell’efficacia della condivisione delle informazioni dopo gli incidenti di cybersecurity. Questa lacuna è in parte dovuta alla riluttanza delle vittime a condividere le informazioni, spesso alimentata dal timore di essere colpevolizzati, e dallo stigma che può derivare dagli incidenti informatici. Tale riluttanza non solo ostacola la comprensione collettiva delle nuove minacce, ma impedisce anche lo sviluppo di solidi meccanismi di difesa.

Riconoscendo questo problema, si prevede che le amministrazioni locali e gli enti normativi giocheranno un ruolo fondamentale nel ridisegnare il quadro di condivisione delle informazioni nel 2024. Applicando politiche che incoraggiano o impongono la condivisione degli incidenti di cybersecurity e delle informazioni sulle minacce, questi enti intendono promuovere un ambiente più collaborativo e meno colpevolizzante per le vittime. Questo cambiamento non riguarda solo la conformità; si tratta di coltivare una mentalità in cui le organizzazioni considerano la condivisione delle informazioni come una responsabilità comune, vitale per la resilienza informatica collettiva. Con il passaggio a una cultura che privilegia la protezione, l’educazione e la prevenzione rispetto alla penalizzazione, possiamo aspettarci un fronte più unito contro le minacce informatiche, a vantaggio sia delle organizzazioni che dei singoli. L’attenzione sarà posta sull’apprendimento derivante dall’osservazione degli incidenti, sulla diffusione della conoscenza delle minacce emergenti e sull’elaborazione collettiva di strategie per la prevenzione di attacchi simili, creando così un ecosistema digitale più sicuro e consapevole.

Continuo aumento degli attacchi di social engineering

Nel 2024, gli attacchi basati sull’identità continueranno a essere l’arma principale degli attori delle minacce, dimostrando che il metodo sul quale si basano risulta essere sempre molto efficace. Come emerge dall’ultimo Threat Hunting Report di CrowdStrike, l’80% delle violazioni avviene attraverso l’uso di identità compromesse. Gli avversari non si affidano esclusivamente a credenziali valide compromesse, ma abusano di tutte le forme di identificazione e autorizzazione, comprese le credenziali deboli acquistate sul mercato nero, ed elevano le loro tecniche di phishing e social engineering.

L’ingegneria sociale è una criticità, per questo le aziende si stanno educando i propri dipendenti a riconoscere i modi più comuni utilizzati dagli attori del crimine informatico per ingannarli. Ciò rende la protezione dell’identità la più strategica da rafforzare nel 2024. Gli avversari continueranno altrimenti a prendere di mira questa debolezza, e il più delle volte avranno successo.

Convergenza dei team IT e di sicurezza

L’emergere di nuove minacce nel corso del 2024, renderà meno netti i confini tra le responsabilità dell’IT e quelle della sicurezza. Si presenterà quindi l’opportunità di migliorare la resilienza organizzativa facendo convergere i team IT e di sicurezza all’interno delle aziende. Tradizionalmente operanti in unità separate, questi team stanno scoprendo che i loro obiettivi e le loro operazioni quotidiane sono sempre più interconnessi. Questo cambiamento è determinato non solo dal rapido progresso della tecnologia, ma anche dall’evoluzione dei rischi per la sicurezza che hanno un impatto diretto sull’infrastruttura IT.

È particolarmente importante e necessario facilitare tale convergenza poiché le singole minacce tendono oggi a prendere di mira contemporaneamente le infrastrutture e la sicurezza, e ciò richiede una risposta comune. Promuovendo una collaborazione più stretta, condividendo tecnologie e piattaforme, questi team che prima operavano separatamente possono ora unire le loro competenze per rafforzare le difese contro minacce informatiche sempre più sofisticate.

L’avvento di nuove piattaforme di cybersecurity, studiate appositamente per i team IT, testimonia questa tendenza. Queste piattaforme sono progettate per integrarsi perfettamente con le operazioni IT, fornendo approfondimenti in tempo reale e risposte automatiche agli incidenti di sicurezza, riducendo così i tempi di risposta e migliorando la sicurezza complessiva.

Le aziende che prendono sul serio la sicurezza hanno maggiori probabilità di sopravvivere alle minacce

Non sarà una sorpresa, ma vale la pena dirlo: le organizzazioni che danno priorità alla sicurezza informatica sono in una posizione nettamente migliore rispetto a quelle che non lo fanno. I team più lungimiranti non solo investono in infrastrutture di sicurezza avanzate, ma promuovono anche cultura e consapevolezza informatica tra i propri dipendenti. Integrando solide misure di cybersecurity, tra cui crittografia all’avanguardia, autenticazione a più fattori e sistemi di monitoraggio delle minacce in tempo reale, è possibile creare una difesa formidabile anche contro gli attacchi più sofisticati. Un approccio proattivo alla cybersecurity rimarrà un fattore critico per ridurre i rischi, salvaguardare le risorse digitali e mantenere la fiducia durante il 2024.

Sicurezza Informatica

Vulnerabilità RCE zero-day nei router D-Link EXO AX4800

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D-Link EXO AX4800
Tempo di lettura: 2 minuti.

Un gruppo di ricercatori di SSD Secure Disclosure ha scoperto una vulnerabilità critica nei router D-Link EXO AX4800 (DIR-X4860), che consente l’esecuzione di comandi remoti non autenticati (RCE). Questa falla può portare a compromissioni complete dei dispositivi da parte di aggressori con accesso alla porta HNAP (Home Network Administration Protocol).

Dettagli sulla vulnerabilità

Il router D-Link DIR-X4860 è un dispositivo Wi-Fi 6 ad alte prestazioni, capace di raggiungere velocità fino a 4800 Mbps e dotato di funzionalità avanzate come OFDMA, MU-MIMO e BSS Coloring. Nonostante sia molto popolare in Canada e venduto a livello globale, il dispositivo presenta una vulnerabilità che può essere sfruttata per ottenere privilegi elevati e eseguire comandi come root.

La vulnerabilità è presente nella versione firmware DIRX4860A1_FWV1.04B03. Gli aggressori possono combinare un bypass di autenticazione con l’esecuzione di comandi per compromettere completamente il dispositivo.

Processo di sfruttamento

Il team di SSD ha pubblicato un proof-of-concept (PoC) dettagliato che illustra il processo di sfruttamento della vulnerabilità:

  1. Accesso alla porta HNAP: Solitamente accessibile tramite HTTP (porta 80) o HTTPS (porta 443) attraverso l’interfaccia di gestione remota del router.
  2. Richiesta di login HNAP: Un attacco inizia con una richiesta di login HNAP appositamente creata, che include un parametro chiamato ‘PrivateLogin’ impostato su “Username” e un nome utente “Admin”.
  3. Risposta del router: Il router risponde con una sfida, un cookie e una chiave pubblica, utilizzati per generare una password di login valida per l’account “Admin”.
  4. Bypass dell’autenticazione: Una successiva richiesta di login con l’header HNAP_AUTH e la password generata consente di bypassare l’autenticazione.
  5. Iniezione di comandi: Una vulnerabilità nella funzione ‘SetVirtualServerSettings’ permette l’iniezione di comandi tramite il parametro ‘LocalIPAddress’, eseguendo il comando nel contesto del sistema operativo del router.

Richiesta di login che bypassa l'autenticazione Fonte: SSD Secure Disclosure

Nel frattempo, è consigliato agli utenti del DIR-X4860 di disabilitare l’interfaccia di gestione remota del dispositivo per prevenire possibili sfruttamenti.

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Sicurezza Informatica

SEC: “notificare la violazione dei dati entro 30 giorni”

Tempo di lettura: 2 minuti. La SEC richiede alle istituzioni finanziarie di notificare le violazioni dei dati agli individui interessati entro 30 giorni

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SEC logo
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La Securities and Exchange Commission (SEC) ha adottato emendamenti al Regolamento S-P, obbligando le istituzioni finanziarie a divulgare gli incidenti di violazione dei dati agli individui interessati entro 30 giorni dalla scoperta. Questi emendamenti mirano a modernizzare e migliorare la protezione delle informazioni finanziarie individuali dalle violazioni dei dati e dall’esposizione a parti non affiliate.

Dettagli delle modifiche al Regolamento S-P

Il Regolamento S-P, introdotto nel 2000, stabilisce come alcune entità finanziarie devono trattare le informazioni personali non pubbliche dei consumatori, includendo lo sviluppo e l’implementazione di politiche di protezione dei dati, garanzie di riservatezza e sicurezza, e protezione contro minacce anticipate. Gli emendamenti adottati questa settimana coinvolgono vari tipi di aziende finanziarie, tra cui broker-dealer, società di investimento, consulenti per gli investimenti registrati e agenti di trasferimento.

Principali cambiamenti introdotti

  1. Notifica agli individui interessati entro 30 giorni: Le organizzazioni devono notificare agli individui se le loro informazioni sensibili sono state o potrebbero essere state accessibili o utilizzate senza autorizzazione, fornendo dettagli sull’incidente, sui dati violati e sulle misure protettive adottate. L’esenzione si applica se le informazioni non sono previste causare danni sostanziali o inconvenienti agli individui esposti.
  2. Sviluppo di politiche e procedure scritte per la risposta agli incidenti: Le organizzazioni devono sviluppare, implementare e mantenere politiche e procedure scritte per un programma di risposta agli incidenti, includendo procedure per rilevare, rispondere e recuperare da accessi non autorizzati o dall’uso delle informazioni dei clienti.
  3. Estensione delle regole di salvaguardia e smaltimento: Queste regole si applicano a tutte le informazioni personali non pubbliche, comprese quelle ricevute da altre istituzioni finanziarie.
  4. Documentazione della conformità: Le organizzazioni devono documentare la conformità con le regole di salvaguardia e smaltimento, escludendo i portali di finanziamento.
  5. Allineamento della consegna annuale dell’avviso sulla privacy con il FAST Act: Questo prevede esenzioni in determinate condizioni.
  6. Estensione delle regole agli agenti di trasferimento registrati presso la SEC o altre agenzie regolatrici.

Implementazione e tempistiche

Gli emendamenti entreranno in vigore 60 giorni dopo la pubblicazione nel Federal Register, la rivista ufficiale del governo federale degli Stati Uniti. Le organizzazioni più grandi avranno 18 mesi per conformarsi dopo la pubblicazione, mentre le entità più piccole avranno due anni.

Implicazioni e obiettivi

Questi aggiornamenti rappresentano una risposta alla trasformazione significativa della natura, scala e impatto delle violazioni dei dati negli ultimi 24 anni. Gary Gensler, presidente della SEC, ha dichiarato che questi emendamenti forniscono aggiornamenti cruciali a una regola adottata per la prima volta nel 2000, contribuendo a proteggere la privacy dei dati finanziari dei clienti.

Inoltre, la SEC ha introdotto nuove regole a dicembre, richiedendo a tutte le società pubbliche di divulgare eventuali violazioni che abbiano influito materialmente o che siano ragionevolmente probabili influire materialmente sulla strategia aziendale, sui risultati operativi o sulla condizione finanziaria.

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Sicurezza Informatica

Kinsing sfrutta nuove vulnerabilità per espandere botnet cryptojacking

Tempo di lettura: 2 minuti. Il gruppo Kinsing sfrutta nuove vulnerabilità per espandere la botnet di cryptojacking, prendendo di mira sistemi Linux e Windows.

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Tempo di lettura: 2 minuti.

Il gruppo di cryptojacking Kinsing ha dimostrato la capacità di evolversi e adattarsi rapidamente, integrando nuove vulnerabilità nel proprio arsenale per espandere la botnet. Questi attacchi, documentati da Aqua Security, mostrano come Kinsing continui a orchestrare campagne di mining di criptovalute illegali dal 2019.

Campagne e vulnerabilità sfruttate

Kinsing utilizza il malware noto come H2Miner per compromettere i sistemi e inserirli in una botnet di mining di criptovalute. Dal 2020, Kinsing ha sfruttato varie vulnerabilità, tra cui:

  • Apache ActiveMQ, Log4j, NiFi
  • Atlassian Confluence
  • Citrix, Liferay Portal
  • Linux
  • Openfire, Oracle WebLogic Server, SaltStack

Oltre a queste vulnerabilità, Kinsing ha utilizzato configurazioni errate di Docker, PostgreSQL e Redis per ottenere l’accesso iniziale ai sistemi, trasformandoli poi in botnet per il mining di criptovalute.

Metodi di attacco e infrastruttura

L’infrastruttura di attacco di Kinsing si suddivide in tre categorie principali: server iniziali per la scansione e lo sfruttamento delle vulnerabilità, server di download per lo staging dei payload e degli script, e server di comando e controllo (C2) che mantengono il contatto con i server compromessi. Gli indirizzi IP dei server C2 risolvono in Russia, mentre quelli utilizzati per scaricare script e binari si trovano in paesi come Lussemburgo, Russia, Paesi Bassi e Ucraina.

Strumenti e tecniche di evasione

Kinsing utilizza diversi strumenti per sfruttare i server Linux e Windows, inclusi script shell e Bash per i server Linux e script PowerShell per i server Windows. Il malware disabilita i servizi di sicurezza e rimuove i miner rivali già installati sui sistemi. Le campagne di Kinsing mirano principalmente alle applicazioni open-source, con una preferenza per le applicazioni runtime, i database e le infrastrutture cloud.

Categorie di programmi utilizzati

L’analisi dei reperti ha rivelato tre categorie distinte di programmi utilizzati da Kinsing:

  • Script di Tipo I e Tipo II: utilizzati dopo l’accesso iniziale per scaricare componenti di attacco, eliminare la concorrenza e disabilitare le difese.
  • Script ausiliari: progettati per ottenere l’accesso iniziale sfruttando vulnerabilità e disabilitando componenti di sicurezza specifici.
  • Binari: payload di seconda fase che includono il malware principale Kinsing e il crypto-miner per minare Monero.

Prevenzione e misure proattive

Per prevenire minacce come Kinsing, è cruciale implementare misure proattive come il rafforzamento delle configurazioni di sicurezza prima del deployment. Proteggere le infrastrutture cloud e i sistemi runtime può ridurre significativamente il rischio di compromissioni.

Il gruppo Kinsing continua a rappresentare una minaccia significativa nel panorama della sicurezza informatica, dimostrando la capacità di adattarsi e sfruttare rapidamente nuove vulnerabilità. La protezione contro queste minacce richiede misure di sicurezza robuste e aggiornamenti continui delle configurazioni di sistema.

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