Sicurezza Informatica
ESET denuncia una crescita di attacchi militari
Tempo di lettura: 3 minuti. I bersagli preferiti sono i russi e non solo dagli ucraini
ESET ha pubblicato il suo Rapporto sulle minacce T1 2022, che riassume le statistiche chiave dei sistemi di rilevamento ESET e mette in evidenza esempi significativi della ricerca di ESET sulla cybersicurezza. L’ultimo numero del Rapporto sulle minacce di ESET racconta i vari cyberattacchi legati alla guerra in corso in Ucraina che i ricercatori ESET hanno analizzato o contribuito a mitigare. Tra questi, la resurrezione del famigerato malware Industroyer, che ha tentato di colpire le sottostazioni elettriche ad alta tensione.
La telemetria di ESET ha registrato anche altri cambiamenti nell’ambito delle minacce informatiche che potrebbero avere un collegamento con la situazione in Ucraina. Roman Kováč, Chief Research Officer di ESET, chiarisce il motivo per cui questo rapporto è così incentrato sulle minacce informatiche legate a questa guerra: “Diversi conflitti stanno imperversando in varie parti del mondo, ma per noi questo è diverso. Proprio al di là dei confini orientali della Slovacchia, dove ESET ha il suo quartier generale e diversi uffici, gli ucraini stanno combattendo per le loro vite e la loro sovranità“.
Poco prima dell’invasione russa, la telemetria di ESET ha registrato un forte calo degli attacchi al Remote Desktop Protocol (RDP). Il calo di questi attacchi arriva dopo due anni di crescita costante e, come spiegato nella sezione Exploits dell’ultimo Threat Report di ESET, questa svolta potrebbe essere legata alla guerra in Ucraina. Ma anche con questo calo, quasi il 60% degli attacchi RDP in entrata visti nel T1 2022 ha avuto origine in Russia.
Un altro effetto collaterale della guerra: mentre in passato le minacce ransomware tendevano a evitare gli obiettivi situati in Russia, in questo periodo, secondo la telemetria di ESET, la Russia è stata il Paese più bersagliato. I ricercatori di ESET hanno persino rilevato varianti di lock-screen che utilizzano il saluto nazionale ucraino “Slava Ukraini!“. (Gloria all’Ucraina!). Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, si è registrato un aumento del numero di ransomware e wacker amatoriali. I loro autori spesso dichiarano il loro sostegno a una delle parti in lotta e posizionano gli attacchi come una vendetta personale.
Non sorprende che la guerra sia stata sfruttata anche da spam e minacce di phishing. Subito dopo l’invasione del 24 febbraio, i truffatori hanno iniziato ad approfittare delle persone che cercavano di sostenere l’Ucraina, utilizzando come esca enti di beneficenza e raccolte fondi fittizie. Quel giorno, la telemetria di ESET ha rilevato un forte picco di rilevamenti di spam.
La telemetria di ESET ha rilevato anche molte altre minacce non correlate alla guerra tra Russia e Ucraina. “Possiamo confermare che Emotet, il famigerato malware diffuso principalmente tramite e-mail di spam, è tornato dopo i tentativi di rimozione dello scorso anno ed è tornato a salire nella nostra telemetria“, spiega Kováč. Gli operatori di Emotet hanno lanciato una campagna di spam dopo l’altra nel T1, con una crescita dei rilevamenti di Emotet di oltre cento volte. Tuttavia, come osserva il Threat Report, le campagne che si basavano su macro dannose potrebbero essere state le ultime, vista la recente mossa di Microsoft di disabilitare le macro da Internet per impostazione predefinita nei programmi Office. In seguito a questo cambiamento, gli operatori di Emotet hanno iniziato a testare altri vettori di compromissione su campioni di vittime molto più piccoli.
Il rapporto sulle minacce di ESET T1 2022 passa in rassegna anche i risultati più importanti della ricerca, con ESET Research che ha scoperto: l’abuso delle vulnerabilità dei driver del kernel; le vulnerabilità UEFI ad alto impatto; il malware di criptovaluta che colpisce i dispositivi Android e iOS; una campagna non ancora attribuita che distribuisce il malware macOS DazzleSpy; e le campagne di Mustang Panda, Donot Team, Winnti Group e il gruppo APT TA410.
Il rapporto contiene anche una panoramica dei numerosi interventi dei ricercatori ESET nel T1 2022 e introduce gli interventi previsti per le conferenze RSA e REcon nel giugno 2022, che illustrano la scoperta di Wslink ed ESPecter da parte di ESET Research. Queste presentazioni saranno seguite da un intervento alla conferenza Virus Bulletin nel settembre 2022.
Sicurezza Informatica
Vulnerabilità RCE zero-day nei router D-Link EXO AX4800
Un gruppo di ricercatori di SSD Secure Disclosure ha scoperto una vulnerabilità critica nei router D-Link EXO AX4800 (DIR-X4860), che consente l’esecuzione di comandi remoti non autenticati (RCE). Questa falla può portare a compromissioni complete dei dispositivi da parte di aggressori con accesso alla porta HNAP (Home Network Administration Protocol).
Dettagli sulla vulnerabilità
Il router D-Link DIR-X4860 è un dispositivo Wi-Fi 6 ad alte prestazioni, capace di raggiungere velocità fino a 4800 Mbps e dotato di funzionalità avanzate come OFDMA, MU-MIMO e BSS Coloring. Nonostante sia molto popolare in Canada e venduto a livello globale, il dispositivo presenta una vulnerabilità che può essere sfruttata per ottenere privilegi elevati e eseguire comandi come root.
La vulnerabilità è presente nella versione firmware DIRX4860A1_FWV1.04B03. Gli aggressori possono combinare un bypass di autenticazione con l’esecuzione di comandi per compromettere completamente il dispositivo.
Processo di sfruttamento
Il team di SSD ha pubblicato un proof-of-concept (PoC) dettagliato che illustra il processo di sfruttamento della vulnerabilità:
- Accesso alla porta HNAP: Solitamente accessibile tramite HTTP (porta 80) o HTTPS (porta 443) attraverso l’interfaccia di gestione remota del router.
- Richiesta di login HNAP: Un attacco inizia con una richiesta di login HNAP appositamente creata, che include un parametro chiamato ‘PrivateLogin’ impostato su “Username” e un nome utente “Admin”.
- Risposta del router: Il router risponde con una sfida, un cookie e una chiave pubblica, utilizzati per generare una password di login valida per l’account “Admin”.
- Bypass dell’autenticazione: Una successiva richiesta di login con l’header HNAP_AUTH e la password generata consente di bypassare l’autenticazione.
- Iniezione di comandi: Una vulnerabilità nella funzione ‘SetVirtualServerSettings’ permette l’iniezione di comandi tramite il parametro ‘LocalIPAddress’, eseguendo il comando nel contesto del sistema operativo del router.
Fonte: SSD Secure Disclosure
Nel frattempo, è consigliato agli utenti del DIR-X4860 di disabilitare l’interfaccia di gestione remota del dispositivo per prevenire possibili sfruttamenti.
Sicurezza Informatica
SEC: “notificare la violazione dei dati entro 30 giorni”
Tempo di lettura: 2 minuti. La SEC richiede alle istituzioni finanziarie di notificare le violazioni dei dati agli individui interessati entro 30 giorni
La Securities and Exchange Commission (SEC) ha adottato emendamenti al Regolamento S-P, obbligando le istituzioni finanziarie a divulgare gli incidenti di violazione dei dati agli individui interessati entro 30 giorni dalla scoperta. Questi emendamenti mirano a modernizzare e migliorare la protezione delle informazioni finanziarie individuali dalle violazioni dei dati e dall’esposizione a parti non affiliate.
Dettagli delle modifiche al Regolamento S-P
Il Regolamento S-P, introdotto nel 2000, stabilisce come alcune entità finanziarie devono trattare le informazioni personali non pubbliche dei consumatori, includendo lo sviluppo e l’implementazione di politiche di protezione dei dati, garanzie di riservatezza e sicurezza, e protezione contro minacce anticipate. Gli emendamenti adottati questa settimana coinvolgono vari tipi di aziende finanziarie, tra cui broker-dealer, società di investimento, consulenti per gli investimenti registrati e agenti di trasferimento.
Principali cambiamenti introdotti
- Notifica agli individui interessati entro 30 giorni: Le organizzazioni devono notificare agli individui se le loro informazioni sensibili sono state o potrebbero essere state accessibili o utilizzate senza autorizzazione, fornendo dettagli sull’incidente, sui dati violati e sulle misure protettive adottate. L’esenzione si applica se le informazioni non sono previste causare danni sostanziali o inconvenienti agli individui esposti.
- Sviluppo di politiche e procedure scritte per la risposta agli incidenti: Le organizzazioni devono sviluppare, implementare e mantenere politiche e procedure scritte per un programma di risposta agli incidenti, includendo procedure per rilevare, rispondere e recuperare da accessi non autorizzati o dall’uso delle informazioni dei clienti.
- Estensione delle regole di salvaguardia e smaltimento: Queste regole si applicano a tutte le informazioni personali non pubbliche, comprese quelle ricevute da altre istituzioni finanziarie.
- Documentazione della conformità: Le organizzazioni devono documentare la conformità con le regole di salvaguardia e smaltimento, escludendo i portali di finanziamento.
- Allineamento della consegna annuale dell’avviso sulla privacy con il FAST Act: Questo prevede esenzioni in determinate condizioni.
- Estensione delle regole agli agenti di trasferimento registrati presso la SEC o altre agenzie regolatrici.
Implementazione e tempistiche
Gli emendamenti entreranno in vigore 60 giorni dopo la pubblicazione nel Federal Register, la rivista ufficiale del governo federale degli Stati Uniti. Le organizzazioni più grandi avranno 18 mesi per conformarsi dopo la pubblicazione, mentre le entità più piccole avranno due anni.
Implicazioni e obiettivi
Questi aggiornamenti rappresentano una risposta alla trasformazione significativa della natura, scala e impatto delle violazioni dei dati negli ultimi 24 anni. Gary Gensler, presidente della SEC, ha dichiarato che questi emendamenti forniscono aggiornamenti cruciali a una regola adottata per la prima volta nel 2000, contribuendo a proteggere la privacy dei dati finanziari dei clienti.
Inoltre, la SEC ha introdotto nuove regole a dicembre, richiedendo a tutte le società pubbliche di divulgare eventuali violazioni che abbiano influito materialmente o che siano ragionevolmente probabili influire materialmente sulla strategia aziendale, sui risultati operativi o sulla condizione finanziaria.
Sicurezza Informatica
Kinsing sfrutta nuove vulnerabilità per espandere botnet cryptojacking
Tempo di lettura: 2 minuti. Il gruppo Kinsing sfrutta nuove vulnerabilità per espandere la botnet di cryptojacking, prendendo di mira sistemi Linux e Windows.
Il gruppo di cryptojacking Kinsing ha dimostrato la capacità di evolversi e adattarsi rapidamente, integrando nuove vulnerabilità nel proprio arsenale per espandere la botnet. Questi attacchi, documentati da Aqua Security, mostrano come Kinsing continui a orchestrare campagne di mining di criptovalute illegali dal 2019.
Campagne e vulnerabilità sfruttate
Kinsing utilizza il malware noto come H2Miner per compromettere i sistemi e inserirli in una botnet di mining di criptovalute. Dal 2020, Kinsing ha sfruttato varie vulnerabilità, tra cui:
- Apache ActiveMQ, Log4j, NiFi
- Atlassian Confluence
- Citrix, Liferay Portal
- Linux
- Openfire, Oracle WebLogic Server, SaltStack
Oltre a queste vulnerabilità, Kinsing ha utilizzato configurazioni errate di Docker, PostgreSQL e Redis per ottenere l’accesso iniziale ai sistemi, trasformandoli poi in botnet per il mining di criptovalute.
Metodi di attacco e infrastruttura
L’infrastruttura di attacco di Kinsing si suddivide in tre categorie principali: server iniziali per la scansione e lo sfruttamento delle vulnerabilità, server di download per lo staging dei payload e degli script, e server di comando e controllo (C2) che mantengono il contatto con i server compromessi. Gli indirizzi IP dei server C2 risolvono in Russia, mentre quelli utilizzati per scaricare script e binari si trovano in paesi come Lussemburgo, Russia, Paesi Bassi e Ucraina.
Strumenti e tecniche di evasione
Kinsing utilizza diversi strumenti per sfruttare i server Linux e Windows, inclusi script shell e Bash per i server Linux e script PowerShell per i server Windows. Il malware disabilita i servizi di sicurezza e rimuove i miner rivali già installati sui sistemi. Le campagne di Kinsing mirano principalmente alle applicazioni open-source, con una preferenza per le applicazioni runtime, i database e le infrastrutture cloud.
Categorie di programmi utilizzati
L’analisi dei reperti ha rivelato tre categorie distinte di programmi utilizzati da Kinsing:
- Script di Tipo I e Tipo II: utilizzati dopo l’accesso iniziale per scaricare componenti di attacco, eliminare la concorrenza e disabilitare le difese.
- Script ausiliari: progettati per ottenere l’accesso iniziale sfruttando vulnerabilità e disabilitando componenti di sicurezza specifici.
- Binari: payload di seconda fase che includono il malware principale Kinsing e il crypto-miner per minare Monero.
Prevenzione e misure proattive
Per prevenire minacce come Kinsing, è cruciale implementare misure proattive come il rafforzamento delle configurazioni di sicurezza prima del deployment. Proteggere le infrastrutture cloud e i sistemi runtime può ridurre significativamente il rischio di compromissioni.
Il gruppo Kinsing continua a rappresentare una minaccia significativa nel panorama della sicurezza informatica, dimostrando la capacità di adattarsi e sfruttare rapidamente nuove vulnerabilità. La protezione contro queste minacce richiede misure di sicurezza robuste e aggiornamenti continui delle configurazioni di sistema.
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