Sommario
Samsung si prepara a un nuovo ciclo di prodotti premium che vedrà protagonisti il Galaxy Z Fold 7, la futura serie Galaxy S26 e l’atteso ingresso nella realtà estesa con le XR Smart Glasses. Tra conferme ufficiali, roadmap hardware e indiscrezioni sempre più concrete, l’azienda sudcoreana delinea i contorni della sua strategia tecnologica per il 2025 e oltre, puntando a rafforzare il controllo sui processori proprietari, a smentire i timori di downgrade hardware sui foldable e a posticipare l’ambizione XR per motivi strategici.
Galaxy S26, ritorno all’Exynos grazie al nuovo processo produttivo a 2nm
Samsung ha dovuto rinunciare all’uso del SoC Exynos 2500 per la serie Galaxy S25 a causa di scarsi rendimenti produttivi sul nodo a 3nm, optando per l’adozione completa del Qualcomm Snapdragon 8 Elite. Tuttavia, l’azienda non ha abbandonato il progetto Exynos. Secondo fonti coreane, il nuovo Exynos 2600 basato su architettura a 2nm avrebbe raggiunto un rendimento produttivo del 40% e potrebbe entrare in produzione a novembre 2025.
Anche se lontano dalla soglia ottimale del 70-80% tipica dei processi maturi, il tasso raggiunto rappresenta un miglioramento sostanziale rispetto ai tentativi precedenti. Il confronto con il rivale TSMC, attualmente al 60% per lo stesso nodo, suggerisce che Samsung Foundry sia sulla buona strada per recuperare competitività, almeno in termini di capacità produttiva.
La vera sfida, però, sarà sul piano delle prestazioni e dell’efficienza energetica, due aree in cui gli Exynos hanno storicamente faticato a tenere il passo rispetto ai rivali Snapdragon. La scommessa del 2026 è chiara: un ritorno dell’orgoglio ingegneristico interno che, se supportato da benchmark solidi, potrebbe segnare una svolta per il brand e la percezione del pubblico.
Galaxy Z Fold 7, niente downgrade: confermato lo Snapdragon 8 Elite per Galaxy
Inizialmente si temeva che il Galaxy Z Fold 7 potesse essere dotato di una versione a 7 core del processore Snapdragon 8 Elite, pensata per mitigare il calore nei dispositivi pieghevoli. Questa ipotesi, per quanto tecnicamente plausibile, avrebbe costituito una mossa rischiosa e impopolare, considerando che la gamma Fold rappresenta la punta di diamante del portfolio Samsung, con un prezzo base atteso attorno ai 1.799 euro.
Le ultime informazioni smentiscono categoricamente questa possibilità. Il Fold 7, come dimostrato anche da un benchmark Geekbench, monterà la versione completa a 8 core del processore Snapdragon 8 Elite for Galaxy, esattamente la stessa adottata nella serie Galaxy S25. La parità prestazionale tra linee flagship è quindi confermata, eliminando ogni dubbio su differenze penalizzanti per i clienti dei pieghevoli.
Oltre all’hardware, il dispositivo sarà il primo del brand a debuttare con Android 16 e One UI 8.0 preinstallati, segnando un passo avanti nell’integrazione software tra generazioni e confermando una coerenza che era mancata nei precedenti lanci. Anche se il dispositivo manterrà una dotazione di 12GB di RAM, alcuni utenti speravano in una configurazione da 16GB, assente almeno nelle prime unità testate.
XR Smart Glasses, debutto posticipato al 2026: ambizione elevata, ma prudenza strategica
Nel 2023 Samsung ha ufficialmente annunciato una collaborazione strategica con Google e Qualcomm per lo sviluppo di una linea completa di dispositivi XR (Extended Reality), destinati a includere sia un visore stile headset che degli occhiali intelligenti, progettati per integrarsi profondamente con l’ecosistema Galaxy e con l’intelligenza artificiale Gemini di Google.
Mentre il visore Project Moohan resta confermato per un lancio nella seconda metà del 2025, il debutto delle smart glasses, inizialmente previsto in parallelo, verrà con tutta probabilità posticipato al 2026. Il dispositivo, noto internamente con il nome in codice Project Haean, sarebbe ancora in fase prototipale, come dimostrato dalle dimostrazioni private avvenute durante il TED 2025 con protagonisti i dirigenti AR di Google.
La decisione di rimandare il lancio sembrerebbe legata a due fattori principali: la complessità dell’integrazione tra hardware ultra leggero e prestazioni AI elevate, e la volontà di Google di testare il dispositivo a lungo termine prima di una distribuzione commerciale. Le smart glasses dovranno essere in grado di interagire nativamente con Gemini per eseguire traduzioni, sintesi di messaggi e assistenza contestuale senza dover estrarre lo smartphone, ma lo standard qualitativo previsto da Samsung impone un ciclo di sviluppo più lungo.
Parallelamente, sono trapelate informazioni su un secondo dispositivo XR in sviluppo, noto come Project Jinju, che potrebbe adottare un design alternativo e funzioni differenziate rispetto a Haean. Resta da chiarire se si tratti di un secondo modello commerciale o di una semplice variante da laboratorio. In entrambi i casi, il rinvio al 2026 non rappresenta un passo indietro, bensì un tentativo di posizionarsi sul mercato con un prodotto maturo e realmente innovativo.
Samsung costruisce il futuro tra chip proprietari, pieghevoli potenziati e realtà estesa posticipata
Il 2025 rappresenta per Samsung un anno di transizione cruciale. La conferma che il Galaxy Z Fold 7 manterrà tutta la potenza dell’ultimo Snapdragon 8 Elite smentisce i timori di un downgrade tecnologico e consolida la posizione premium della gamma foldable. Sul versante dei processori, il ritorno degli Exynos per la serie Galaxy S26 segnerà un banco di prova decisivo per la strategia di verticalizzazione dell’hardware, legata al successo della nuova architettura a 2nm.
Nel frattempo, l’universo della realtà estesa si prepara in silenzio: se il visore Project Moohan debutterà nel 2025, le smart glasses basate su Gemini saranno il fiore all’occhiello del 2026. Una scelta ponderata che indica una volontà chiara di evitare il rischio di prodotti acerbi in un segmento ancora in forte evoluzione.
Samsung, pur tra difficoltà come quelle emerse con One UI 7, dimostra una resilienza strategica: l’azienda bilancia ambizione e prudenza, consapevole che ogni nuova generazione di prodotti non deve solo innovare, ma anche rafforzare la fiducia di utenti e partner in un mercato sempre più esigente.