Sommario
Con la morte di Google Stadia e dei progetti ad esso associati, è giunto il momento per il capo della divisione, Phil Harrison, di lasciare l’azienda. Le ambizioni di Google nel settore dei videogiochi sembrano giunte al capolinea.
Phil Harrison e il suo ruolo in Google Stadia
Phil Harrison, vicepresidente e direttore generale di Stadia, doveva portare credibilità nel settore dei videogiochi a Google. Con esperienze lavorative presso Microsoft e Sony durante i lanci delle loro console, Harrison avrebbe dovuto aiutare l’azienda a stabilire accordi con gli sviluppatori di videogiochi e a gestire la comunità appassionata di gaming.
L’ascesa e la caduta di Stadia
Nei primi giorni di Stadia, Harrison era il volto dell’iniziativa. Nel corso dell’annuncio iniziale nel 2019, Harrison presentò Stadia al mondo, illustrando il concetto di base e come avrebbe rappresentato “il futuro dei videogiochi”. Tuttavia, quando le cose cominciarono a peggiorare, Harrison scomparve dai video, smise di twittare e in generale sparì dalla scena.
La reputazione di Harrison nel settore dei videogiochi
Nonostante la sua esperienza, Phil Harrison si unì a Google con una cattiva reputazione tra i gamer. Le sue precedenti posizioni di rilievo lo videro coinvolto nel lancio della Playstation 3 di Sony e dell’Xbox One e Kinect di Microsoft, considerate le peggiori uscite di console di entrambe le aziende. La gestione della nascita e della morte di Stadia non ha contribuito a migliorare la reputazione di Harrison.
Il futuro dei progetti di gaming in Google
Con la partenza di Harrison, la fine di Stadia e l’abbandono del progetto di cloud gaming, non rimane più nulla dell’ambizioso progetto di videogiochi di Google. La compagnia dovrà probabilmente ripensare la sua strategia nel settore dei videogiochi e valutare se intraprendere nuove iniziative in futuro.