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Sicurezza Informatica

MuddyWater sfrutta software di supporto remoto SimpleHelp per accessi persistenti

Il gruppo di hacker iraniani utilizza strumenti legittimi per il controllo remoto nei suoi attacchi informatici

Il gruppo di hacker iraniani noto come MuddyWater continua a sfruttare strumenti legittimi di amministrazione remota per prendere il controllo dei sistemi presi di mira. L’analisi di Group-IB rivela l’uso del software di supporto remoto SimpleHelp da parte dell’attore minaccioso.

MuddyWater e l’uso di SimpleHelp

Attivo dal 2017, MuddyWater è considerato un elemento subordinato del Ministero dell’Intelligence e della Sicurezza (MOIS) dell’Iran. Tra i principali obiettivi figurano Turchia, Pakistan, Emirati Arabi Uniti, Iraq, Israele, Arabia Saudita, Giordania, Stati Uniti, Azerbaigian e Afghanistan. Nikita Rostovtsev, analista senior delle minacce presso Group-IB, afferma che MuddyWater utilizza SimpleHelp, uno strumento legittimo per il controllo e la gestione dei dispositivi remoti, per garantire la persistenza sui dispositivi delle vittime. SimpleHelp non è compromesso e viene utilizzato come previsto, ma gli attori minacciosi hanno trovato un modo per scaricare lo strumento dal sito ufficiale e usarlo nei loro attacchi.

Il metodo di distribuzione e gli attacchi di MuddyWater

Il metodo di distribuzione esatto utilizzato per diffondere i campioni di SimpleHelp non è ancora chiaro, sebbene si sappia che il gruppo invia messaggi di spear-phishing contenenti link dannosi a partire da caselle di posta aziendale già compromesse. Le scoperte di Group-IB sono state confermate dall’azienda slovacca di cybersecurity ESET, che ha descritto gli attacchi di MuddyWater in Egitto e Arabia Saudita, che prevedevano l’uso di SimpleHelp per distribuire il suo strumento di tunneling inverso Ligolo e un raccoltitore di credenziali chiamato MKL64. La società con sede a Singapore ha inoltre rilevato infrastrutture precedentemente sconosciute gestite dal gruppo e uno script PowerShell in grado di ricevere comandi da un server remoto, i cui risultati vengono inviati al server stesso.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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