In un paese dove la questione etica viene prima di quella morale e dove esiste un briciolo di moralità, Amadeus sarebbe stato silurato dai dirigenti della televisione pubblica per i passi falsi compiuti nell’ultima edizione di Sanremo.

L’affaire Meta, costato 50 mila euro di multa alla RAI, è lo specchio di come funziona l’Italia e la televisione pubblica. Dietro quella multa per pubblicità occulta, c’è un mondo fatto di un illecito amministrativo compiuto nella stessa serata dove c’è stata l’esclusiva presenza del Presidente della Repubblica, mai avuto nella storia del Festival, e c’è stato l’indebito accumulo di followers su un profilo Instagram privato del conduttore di Sanremo, che ha un suo valore al pari un guadagno indebito perché ottenuto attraverso una pubblicità occulta sancita come illecito amministrativo.
Se ci aggiungiamo il fatto che Amadeus ha comunicato ufficialmente all’Italia “di aver fatto salire sul palco di Sanremo anche Chiara Ferragni” sapendo delle contestazioni mosse sugli eventi per cui è indagata, ci chiediamo e vi chiediamo se la TV pubblica possa avere un conduttore del Festival che in una pubblica amministrazione qualsiasi sarebbe stato messo da parte solo per una questione di opportunità dopo i danni di immagine fatti, su cui c’è stato un assordante silenzio del Quirinale.