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Intelligenza Artificiale

Fai acquisti imbarazzanti in Rete? Il Chatbot fa per te

Uno studio rivela che i consumatori possono preferire interagire con chatbot piuttosto che umani in situazioni d’acquisto imbarazzanti

Un recente studio dell’Università dello Stato dell’Ohio ha rivelato che i consumatori potrebbero preferire interagire con un chatbot piuttosto che con un umano, specialmente quando si tratta di acquisti online che potrebbero causare imbarazzo. Questo fenomeno è particolarmente evidente in situazioni dove la privacy e il giudizio degli altri sono una preoccupazione.

Dettagli dello Studio

La ricerca, condotta da Jianna Jin presso la Fisher College of Business dell’Università, ha esplorato le dinamiche di interazione tra consumatori e chatbot, soprattutto quando si acquistano prodotti come medicinali per disturbi imbarazzanti o prodotti per la cura della pelle. Lo studio ha evidenziato che la tendenza generale è quella di evitare il giudizio umano, optando per un’interazione con un chatbot, percepito come privo di capacità di giudizio.

Preferenze dei Consumatori

L’esperimento ha coinvolto 386 studenti universitari, ai quali è stato chiesto di immaginare l’acquisto di farmaci antidiarroici o antistaminici online. Mentre l’82% ha preferito utilizzare un servizio clienti umano per l’acquisto di antistaminici, una schiacciante maggioranza ha scelto il chatbot per acquistare farmaci antidiarroici, indicando una preferenza per un’interazione meno imbarazzante e più discreta.

Implicazioni per il Design dei Chatbot

Lo studio ha anche esaminato l’impatto dell’umanizzazione dei chatbot sul comfort dei consumatori. I risultati suggeriscono che i chatbot che presentano meno tratti umani e linguaggio emotivo sono preferiti in contesti potenzialmente imbarazzanti, poiché riducono la percezione di essere giudicati.

Le scoperte dello studio suggeriscono che le aziende dovrebbero considerare attentamente come e quando impiegare chatbot per interagire con i clienti, specialmente in contesti sensibili. Inoltre, sottolineano l’importanza di progettare chatbot che rispettino le preoccupazioni dei consumatori riguardo alla privacy e all’imbarazzo, potenzialmente aumentando l’efficacia dell’assistenza clienti automatizzata. Queste intuizioni offrono alle aziende una guida preziosa su come strutturare le interazioni con i clienti in modo che rispettino la loro privacy e minimizzino l’imbarazzo, utilizzando la tecnologia dei chatbot per migliorare l’esperienza del cliente in contesti sensibili.

Di Lorenzo De Santis matricedigitale.it

Sono uno psicologo clinico specializzando in psicoterapia sistemica familiare. Mi occupo di attività di orientamento scuola-università, mentoring scolastico e terapie individuali/coppia/familiari. Appassionato di intelligenza artificiale e reti neurali.

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