La vicinanza a Meloni fa bene a Calenda. Musk tarocca il consenso della destra su X?

Calenda migliora su X grazie ai suoi endorsment a Meloni ed al Governo. Assente la Schlein e Bonino. Tajani sempre peggio

da Livio Varriale
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Metaverso Politico di Matrice Digitale torna per il mese di marzo, restituendoci un quadro piuttosto dinamico dell’attività dei principali leader italiani su X, la piattaforma social di Elon Musk. L’osservazione si fonda sulla consueta analisi OSINT curata tramite il software Antares, mentre la lettura del sentiment deriva dallo strumento proprietario Aldebaran. In quest’occasione, ci soffermeremo più in profondità sulle dinamiche emerse, valutando la tabella dell’attività dei politici, gli indici di gradimento, viralità e dibattito, le top like e top mentions, oltre ai temi più ricorrenti e ai principali esiti dell’analisi del sentiment.

Attività dei politici

PoliticoTweetLikeRetweetCitazioniVisualCommenti
Carlo Calenda267193.03019.2003.0629.470.21943.489
Matteo Salvini103220.53443.9263.6797.794.07446.798
Antonio Tajani7511.6321.559485773.4756.915
Matteo Renzi6542.3519.7881.3533.066.16524.474
Giuseppe Conte5665.43618.1291.2992.652.73717.400
Angelo Bonelli419.6442.291213345.2363.543
Nicola Fratoianni378.5841.962251398.9644.412
Riccardo Magi356.1791.254103197.3672.550
Giorgia Meloni35292.17734.1343.4318.427.35339.429
Maurizio Lupi29546631834.926306
* Schlein e Bonino sono assenti perché non hanno pubblicato tweet

Nel corso del mese, abbiamo passato in rassegna 447.240 tweet, che hanno generato 8.434.536 “mi piace”, 76.815 condivisioni, 1.018.162 commenti e 100.070 citazioni. Il confronto rivela un’alta frequenza di pubblicazione da parte di alcuni leader, e, in particolare, colpisce il dato di Carlo Calenda, che si è distinto con 267 post. D’altro canto, Matteo Salvini ha twittato meno ma, come vedremo, si impone per la capacità di attirare consensi. Antonio Tajani risulta, dopo Salvini, il profilo più attivo per il centrodestra, mentre Matteo Renzi e Giuseppe Conte si collocano su livelli medi. Quasi assenti, infine, Elly Schlein ed Emma Bonino, che scelgono di intervenire poco sulla piattaforma.

Indici di Matrice Digitale

Nel cuore dell’analisi OSINT del “Metaverso Politico” di Matrice Digitale ci sono i tre indicigradimento, viralità e dibattito – che consentono di misurare, in maniera complementare, la presenza e l’efficacia comunicativa di ogni leader politico su X. Ecco nel dettaglio che cosa significano e come vengono calcolati:

1. Indice di Gradimento

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L’indice di gradimento serve per cogliere la “qualità” dell’interazione generata da un profilo, misurando il rapporto tra “mi piace” (like) e numero di tweet pubblicati. Un punteggio elevato indica che, pur con un volume relativamente basso di post, si ottengono tantissimi consensi in forma di like; ciò può suggerire un riscontro emotivo molto positivo su singoli contenuti.

2. Indice di Viralità

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L’indice di viralità misura la capacità di diffondere un contenuto al di là del semplice apprezzamento. Viene calcolato sommando condivisioni e citazioni e rapportando il totale al numero di tweet pubblicati. Se il gradimento (like) rappresenta un consenso più “passivo”, la viralità riflette la spinta alla redistribuzione dei contenuti (retweet) e alla creazione di discussione collegata (quote tweet, o citazioni).

3. Indice di Dibattito

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L’indice di dibattito traduce la “densità” di conversazioni generate in commenti (reply o risposte ai tweet), messa in rapporto con il numero di tweet pubblicati. Se gradimento e viralità possono vivere anche su un piano più “superficiale” (un like, un retweet), il dibattito implica un coinvolgimento più approfondito dell’utente, che decide di intervenire.

Lettura congiunta dei tre indici

  • Giorgia Meloni: pubblica poco (35 tweet) ma regna in gradimento (like/tweet) e mantiene un buon punteggio in viralità e dibattito, complice anche un sostegno internazionale.
  • Matteo Salvini: conquista la vetta della viralità (condivisioni+citazioni), agevolato da posizioni spesso divisive che stimolano retweet e quote. Mantiene uno spazio importante anche nel dibattito, benché Calenda lo superi nel numero puro di commenti.
  • Giuseppe Conte: non registra picchi estremi in nessuno dei tre indici, ma rimane nelle prime posizioni sia in gradimento sia in viralità, confermando un seguito ancora significativo del Movimento 5 Stelle.
  • Matteo Renzi: non twitta a raffica, eppure “doppia” Calenda quanto a engagement. L’indice di dibattito non lo vede in testa, ma spicca comunque la sua capacità di utilizzare meglio la piattaforma, probabilmente grazie a una comunicazione più mirata.
  • Carlo Calenda: è colui che pubblica maggiormente, suscitando un buon dibattito, ma non sfonda come ci si aspetterebbe negli altri due indici: il gran numero di tweet “diluisce” i like (quindi abbassa il gradimento) e non sempre si traduce in citazioni e condivisioni elevate.
  • Antonio Tajani, Maurizio Lupi e Riccardo Maggi: spesso confinati alla parte bassa delle graduatorie, nonostante Tajani guadagni qualche picco dovuto al suo ruolo istituzionale.
  • Elly Schlein, Emma Bonino: appaiono quasi invisibili in termini di pubblicazioni e interazioni, risultando poco presenti nell’universo di X.

In sintesi, la lettura dei tre indici (gradimento, viralità, dibattito) offre un’istantanea chiara su come ogni politico riesca (o meno) a catturare l’attenzione di un’utenza sempre più sensibile alle narrative e ai contenuti condivisi. Giorgia Meloni concentra un forte impatto nel gradimento e si posiziona bene negli altri due indicatori, seguita da Matteo Salvini che, invece, massimizza la viralità. Calenda e Renzi dimostrano approcci diversi: uno (Calenda) punta sulla quantità di post, l’altro (Renzi) su messaggi selezionati ma efficaci. Conte resta un terzo polo rilevante, mentre Schlein e Bonino, se vogliono competere, dovranno invertire la scarsa presenza attuale, pena l’impossibilità di incidere sui dibattiti di punta del mese. I partiti “minori” o i leader meno attivi pagano la mancanza di frequenza o di “sensazionalismo”, non raggiungendo la massa critica di interazioni necessaria a scalare le classifiche.

Top like

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Per comprendere dove si concentri l’entusiasmo degli utenti, è utile guardare alla classifica dei contenuti e degli account che raccolgono più “mi piace”. A marzo, si è notata una maggiore presenza di profili internazionali nel sostegno a Giorgia Meloni, al punto da superare la partecipazione di alcune community nazionali. Questa dinamica, definita da Matrice Digitale un “pompaggio internazionale”, suggerisce che la premier stia ottenendo consensi e attenzione ben oltre i confini italiani. Tra i profili di punta compare, ad esempio, Radio Genoa, collegata ad ambienti in linea con Elon Musk. È solo scendendo di qualche gradino che ci si imbatte in account italiani come Lega o singoli influencer locali, a riprova del fatto che la spinta “straniera” risulta più marcata.

Top mentions

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Nella graduatoria delle menzioni, ancora una volta Giorgia Meloni si conferma la più citata, con un totale di 78.068 riferimenti. Seguono Matteo Salvini, Carlo Calenda, Matteo Renzi e Giuseppe Conte, a testimonianza del peso significativo che questi leader hanno nel dibattito politico su X. Fratelli d’Italia supera addirittura Tajani, mentre la segretaria del PD, Elly Schlein, pur comparendo a metà classifica, rimane pressoché assente in termini di post diretti. I partiti, dal Movimento 5 Stelle a Italia Viva e Lega, ottengono menzioni notevoli soprattutto perché amplificati dalle posizioni dei rispettivi leader e dalla presenza di esponenti di spicco, come Claudio Borghi o, sul fronte opposto, figure emergenti quali Pina Picierno.

Argomenti

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Gli argomenti più discussi confermano il primato di Meloni, seguita dai temi caldi di Ucraina e Donald Trump. Si segnala la comparsa di “Ventotene”, teatro di polemiche che coinvolgono in particolare Renzi e Schlein, e la costante presenza di hashtag critici verso la premier, come “MeloniVergognaNazionale” e “MeloniCheSquallore”. L’attenzione per la questione del rearmo europeo e per l’ingombrante figura di Trump supera, in molti casi, l’interesse rivolto a Zelensky, i cui contenuti perdono quota. Alcuni elementi televisivi, come la trasmissione “8 e Mezzo”, rientrano stabilmente tra gli argomenti politici più citati, alimentando il dibattito quotidiano fra i vari schieramenti.

Analisi del sentiment

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Attraverso lo strumento Aldebaran, Matrice Digitale elabora i dati per verificare la percezione emotiva prevalente. Giorgia Meloni rimane in vetta, ottenendo numerosi commenti positivi, immediatamente seguita da Carlo Calenda che, a sorpresa, mostra una buona presa su una parte di pubblico. Elly Schlein, Matteo Renzi e Giuseppe Conte formano un secondo gruppo, capace di registrare un rapporto spesso favorevole di commenti pro/contro, seppur Schlein e Conte soffrano un deficit di “visibilità diretta” su X. Matteo Salvini e Nicola Fratoianni condividono una simile percentuale di opinioni positive, ma Fratoianni risulta più polarizzante. Riccardo Maggi raccoglie un consenso più tenue e moderato, mentre Antonio Tajani e Angelo Bonelli si collocano in posizioni “critiche”, per via di un’alta quota di giudizi sfavorevoli. Chiude la graduatoria un Maurizio Lupi “da centro di gravità”, il cui impatto, né eccessivamente positivo né particolarmente negativo, lo accomuna a quell’area politica che non riesce a emergere in maniera rilevante.

Analisi dell’autore

Il quadro di marzo descrive un rafforzamento della posizione di Giorgia Meloni, grazie anche a un sostegno internazionale che amplifica la sua popolarità, controbilanciato da un’intensificazione di messaggi critici e hashtag avversi. Personalità come Salvini, Conte e Renzi si spartiscono le altre posizioni di primo piano, mentre le nuove leadership dell’opposizione – Schlein in primis – non appaiono ancora in grado di mettere in discussione la “bolla di consenso” che circonda la premier.

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La discussione su Ucraina e Trump si conferma rilevante ma non più centrale come in passato, lasciando spazio a questioni interne che vanno dall’appello “europeista” a Ventotene sino ai semplici scontri personali tra leader. Resta da vedere, nei prossimi mesi, se la compagine anti-Meloni saprà trasformare l’attivismo online in una proposta politica riconoscibile, in grado di alterare gli equilibri che, per ora, vedono la premier stabile al vertice degli indici di gradimento, viralità e dibattito.

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