Europol arresta 17 fornitori di servizi bancari illeciti attivi tra Siria, Cina ed Europa

da Redazione
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L’operazione condotta da Europol il 14 gennaio 2025 ha smantellato una delle più complesse e ramificate reti europee di banking criminale parallelo, con 17 arresti effettuati simultaneamente in Spagna, Austria e Belgio. I soggetti, provenienti in prevalenza da Cina e Siria, sono accusati di aver fornito servizi di riciclaggio di denaro, hawala banking, scambio di criptovalute, raccolta e movimentazione di contanti a favore di gruppi criminali operanti nel traffico di droga e nel contrabbando di migranti.

Questo intervento rappresenta il seguito diretto di due indagini precedenti – portate a termine nel luglio e agosto 2023 – che avevano colpito duramente gang specializzate nel traffico di esseri umani. L’analisi dei dispositivi sequestrati in quei casi ha rivelato la struttura finanziaria occulta che alimentava i proventi illeciti, dando così avvio a questa nuova fase investigativa.

Un’infrastruttura bancaria parallela a servizio di narcotrafficanti e trafficanti di migranti

Secondo Europol, la rete smantellata forniva copertura finanziaria internazionale a organizzazioni criminali operanti nell’UE, rendendola una delle strutture di riciclaggio più rilevanti del continente. I canali di pagamento illeciti utilizzavano due diramazioni distinte: una orientata a gruppi criminali di area araba, l’altra a reti cinesi operanti in Europa.

Gli indagati operavano come intermediari anonimi che pubblicizzavano le proprie attività su social media, consentendo transazioni transfrontaliere non tracciabili. Il volume complessivo di denaro movimentato supera i 21 milioni di euro, cifra che non considera le operazioni non documentate, molto più difficili da tracciare.

Il sistema impiegava un mix di servizi hawala, utilizzo di criptovalute, e un sofisticato meccanismo di scambio tra contanti e asset digitali, capace di sfuggire ai radar delle banche centrali. In questo contesto, il confine tra tecnologia, finanza decentralizzata e criminalità organizzata si è rivelato estremamente sottile.

I sequestri: contanti, immobili, criptovalute, armi e beni di lusso

Durante l’operazione, le autorità hanno eseguito sequestri per oltre 4,5 milioni di euro, comprendenti:

  • 206.000 euro in contanti
  • 421.000 euro distribuiti su 77 conti bancari
  • 183.000 euro in criptovalute
  • 10 proprietà immobiliari dal valore complessivo superiore a 2,5 milioni di euro
  • 18 veicoli di lusso valutati in 207.000 euro
  • 4 fucili e munizioni, oltre a numerosi dispositivi elettronici, orologi e gioielli

Questi numeri testimoniano la sofisticazione logistica e la portata internazionale del network. L’uso di immobili intestati a prestanome, veicoli per il trasporto di fondi e oggetti di lusso convertibili facilmente in liquidità faceva parte di un modello operativo finalizzato all’anonimato e alla reintegrazione del denaro nel circuito legale.

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L’intelligence finanziaria come leva investigativa: il ruolo di Europol

Europol ha avuto un ruolo cruciale nell’operazione, fornendo supporto investigativo, tecnico e operativo. A partire dall’analisi dei dati contenuti nei telefoni sequestrati durante le operazioni del 2023, gli esperti del Centro per la Criminalità Finanziaria dell’agenzia hanno ricostruito la rete di relazioni e movimenti sospetti.

Il giorno dell’azione, Europol ha finanziato e coordinato il dispiegamento di investigatori spagnoli in Belgio e Austria, oltre a inviare quattro specialisti interni nei luoghi delle perquisizioni per supportare l’identificazione e la messa in sicurezza delle prove digitali. Questo approccio coordinato ha permesso un intervento simultaneo e sinergico su più fronti, limitando la possibilità di fuga o distruzione di prove da parte degli indagati.

Il Vice Direttore Esecutivo Andrei Linta, intervenuto durante il briefing finale, ha sottolineato l’importanza della cooperazione multilaterale e del potenziamento delle capacità investigative transfrontaliere, soprattutto in ambito finanziario.

Si può anche come

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