Dark web: Europol arresta 270 venditori nell’Operazione RapTor

di Redazione
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Nel maggio 2025, una vasta operazione internazionale coordinata da Europol ha inferto un colpo durissimo alla criminalità organizzata nel dark web. Denominata Operazione RapTor, l’azione ha portato all’arresto di 270 soggetti sospettati di gestire o supportare attività legate alla vendita illegale di sostanze stupefacenti, armi, beni contraffatti e servizi fraudolenti. Le indagini hanno preso avvio a seguito del sequestro di piattaforme chiave della rete oscura, tra cui Nemesis, Tor2Door, Bohemia e Kingdom Market, che hanno fornito agli investigatori informazioni strategiche per colpire i venditori di alto profilo.

Dati condivisi, arresti coordinati

L’elaborazione dei dati estratti dai marketplace ha permesso a Europol di costruire pacchetti d’intelligence distribuiti a forze dell’ordine e magistrature di dieci Paesi. Gli arresti sono avvenuti in Europa, Asia e America Latina, con una particolare concentrazione negli Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Francia. Secondo gli analisti, si tratta di una delle operazioni più incisive mai registrate nel contrasto alle economie parallele generate nel dark web.

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Dark web: Europol arresta 270 venditori nell'Operazione RapTor 7

Durante i fermi, le autorità hanno sequestrato somme milionarie in criptovalute e contanti, oltre a grandi quantitativi di droga, armi da fuoco e prodotti contraffatti. L’entità delle risorse recuperate conferma quanto le reti criminali digitali siano ormai pienamente integrate nei circuiti economici reali.

Il modello del venditore singolo in sostituzione delle grandi piattaforme

L’operazione ha rivelato una transizione in atto nel panorama della criminalità digitale. A fronte dell’indebolimento delle grandi piattaforme, gli attori criminali stanno optando per modelli decentralizzati, con shop individuali o vendite dirette, meno visibili e più difficili da intercettare. Anche se le vendite di droghe sintetiche e farmaci soggetti a prescrizione restano dominanti, stanno emergendo offerte legate a truffe digitali, falsi servizi e riciclaggio attraverso crypto.

Il ruolo strategico di Europol e delle agenzie internazionali

Il successo di RapTor si basa su un modello operativo transnazionale, già sperimentato in SpecTor nel 2023. Europol ha agito come coordinatore tecnico e operativo, mettendo in comunicazione strutture investigative molto diverse e garantendo interoperabilità procedurale e analisi forense in tempo reale. Il contributo di agenzie come FBI, DEA, IRS, HSI, NCIS, ma anche di autorità europee e asiatiche, ha permesso una sinergia multilivello efficace contro infrastrutture criminali distribuite.

La fine dell’anonimato nel dark web?

I risultati di Operazione RapTor dimostrano che l’anonimato nel dark web è tutt’altro che assoluto. Nonostante l’uso di criptovalute, protocolli cifrati e indirizzi onion, gli attori criminali lasciano tracce. La combinazione di analisi OSINT, infiltrazioni digitali, reverse engineering dei server e cooperazione internazionale sta rendendo sempre più fragile il perimetro di sicurezza che da anni proteggeva le transazioni illecite.

Nel contesto attuale, l’elemento decisivo non è più soltanto la tecnologia utilizzata dai criminali, ma la capacità delle istituzioni di leggere i segnali, decifrare le connessioni e reagire rapidamente. In questo senso, RapTor rappresenta una pietra miliare nell’evoluzione della cyber-investigazione transfrontaliera.

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