Le piattaforme di intelligenza artificiale stanno evolvendo rapidamente con il rilascio di soluzioni sempre più integrate e flessibili, in grado di rivoluzionare la produttività creativa e la gestione della conoscenza. In questo scenario emergono due novità di forte impatto: Google Veo 3, generatore video AI ora disponibile in Europa tramite abbonamento Gemini, e ChatGPT Deep Research, che amplia il suo raggio d’azione con nuovi connettori, tra cui Slack, per una ricerca automatizzata più ricca e contestuale.
Google Veo 3: video generativi AI per tutti gli utenti Gemini Pro
Google ha ufficializzato il rilascio globale di Veo 3, la sua piattaforma di generazione video AI, ora accessibile anche agli utenti europei, indiani e indonesiani tramite l’abbonamento Gemini AI Pro al costo di 20 dollari mensili (pari a circa 18,34 euro al cambio attuale). Precedentemente disponibile solo negli Stati Uniti, Veo 3 consente la creazione di tre video al giorno tramite app Gemini o direttamente dal sito, con reset delle limitazioni ogni 24 ore.
L’utente può descrivere il proprio video, indicando contesto, storia, personaggi e dialoghi, affidando a Gemini la generazione automatica del filmato completo di audio. L’operazione richiede pochi minuti e apre nuove prospettive per il video marketing, la formazione digitale e la prototipazione di concept creativi, abbattendo la barriera d’accesso alle tecnologie di produzione video tradizionali. Veo 3 non è gratuito, ma è accessibile anche attraverso un trial da 300 dollari offerto da Google Cloud, strategia pensata per favorire la sperimentazione in ambienti professionali.
Il rilascio di Veo 3 attraverso Gemini segna il consolidamento del paradigma AI as a Service nel settore multimediale, spingendo l’adozione di modelli generativi nella produzione di contenuti digitali su vasta scala. Il sistema limita attualmente a tre generazioni video al giorno per utente, ma Google ha dichiarato che questa policy potrebbe essere rivista in futuro per rispondere alla domanda crescente.
ChatGPT Deep Research: novità nella ricerca, integrazione Slack
ChatGPT Deep Research si posiziona come uno degli strumenti più avanzati per l’automazione della ricerca e la generazione di report AI, grazie all’introduzione di nuovi connettori che ne amplificano le possibilità operative. L’ultimo aggiornamento annuncia il supporto a integrazioni come Slack e Canva, oltre a test attivi per l’interconnessione con Gmail e Google Calendar. Queste funzionalità permettono all’agente AI non solo di consultare l’intero web ma anche di attingere a dati privati e conversazioni aziendali, generando report personalizzati e contestuali su misura per i bisogni degli utenti.
The next official ChatGPT deep research connector after Canva, which was added recently, is Slack – "Allow ChatGPT deep research to read Slack messages" pic.twitter.com/lge74n27Bg
— Tibor Blaho (@btibor91) June 27, 2025
L’integrazione Slack, individuata tramite riferimenti nel codice, abilita la raccolta automatica di messaggi e file dalle chat aziendali, che diventano parte del contesto analizzato dall’agente AI. Il risultato è un sistema di ricerca in grado di restituire insight e documenti che tengono conto delle comunicazioni interne, utili soprattutto per la ricerca di informazioni, la ricostruzione di decisioni e l’analisi dei trend interni all’organizzazione. OpenAI non ha specificato se l’integrazione sia ufficialmente frutto di partnership con Slack o basata sulle API pubbliche, ma garantisce che la privacy degli utenti sia rispettata tramite opzioni dedicate nelle impostazioni.
L’espansione dei connettori va oltre Slack: la piattaforma Deep Research di ChatGPT prevede il collegamento diretto con Canva per generare visualizzazioni, e i test per le integrazioni con Gmail consentono all’AI di analizzare, riassumere e cercare tra le email personali e aziendali, così come pianificare eventi nel calendario Google. L’obiettivo è creare un ecosistema AI capace di centralizzare la gestione della conoscenza e ridurre drasticamente il tempo dedicato alle ricerche manuali.
Il quadro complessivo mostra una convergenza tra soluzioni creative e strumenti di knowledge management, con Google e OpenAI impegnate in una corsa per ridefinire la produttività digitale attraverso l’AI generativa. La sfida sarà garantire sicurezza, trasparenza e rispetto della privacy in ambienti sempre più interconnessi, dove dati pubblici e privati alimentano la potenza degli agenti intelligenti.