Browser proteggono privacy: Brave blocca Recall, Chrome e Firefox aggiornano

di Redazione
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Brave introduce contromisure specifiche contro la funzione Recall di Microsoft, mentre Google aggiorna Chrome su desktop, Android e ChromeOS, e Mozilla rilascia in beta la nuova versione di Firefox 142. Le novità coinvolgono miglioramenti in termini di sicurezza, privacy e prestazioni, a fronte di una crescente pressione da parte degli utenti e delle normative globali.

Brave contro Recall: una risposta alla sorveglianza implicita

Il browser Brave ha deciso di intervenire in maniera netta contro Recall, la funzione di Windows 11 Copilot+ che cattura periodicamente screenshot e li analizza con intelligenza artificiale. Brave individua in questa funzione un rischio sostanziale per la privacy, a causa della memorizzazione in chiaro dei dati raccolti, salvati in database SQLite non crittografati e potenzialmente accessibili da attori malevoli. Per contrastare il problema, Brave ha implementato filtri automatici che bloccano l’interazione con Recall durante la navigazione. La protezione avviene a livello di browser engine, sfrutta codice in Rust per garantire prestazioni elevate e non richiede intervento manuale da parte degli utenti. Il sistema di filtraggio intercetta chiamate API e impedisce l’accesso ai file generati da Recall, rendendo inefficace la sua funzione di cattura dati. La misura si applica esclusivamente su dispositivi Windows 11 Copilot+, ed è già attiva con gli ultimi aggiornamenti. Brave si posiziona così come apripista nella protezione dei dati personali, rispondendo alle critiche degli esperti di cybersecurity e anticipando le possibili violazioni delle normative sulla privacy come il GDPR e il CCPA. La protezione dinamica, continuamente aggiornata con patch OTA, rafforza la fiducia degli utenti nel brand e rappresenta una dichiarazione d’intenti forte sul piano etico e tecnico.

Chrome aggiorna su più piattaforme con patch di sicurezza

Google ha rilasciato una nuova serie di aggiornamenti per Chrome su diverse piattaforme, puntando su protezione rafforzata contro vulnerabilità note e miglioramenti dell’interfaccia utente. La versione stabile per desktop raggiunge la build 138.0.7204.157/.158, mentre su ChromeOS la release beta arriva a 16295.44.0, con il browser aggiornato alla versione 138.0.7204.148. Il focus resta sulla mitigazione delle minacce emergenti, tra cui l’exploit CVE-2025-53770, indicato da CISA come già sfruttato attivamente. I fix rapidi chiudono vettori di attacco che permettevano l’esecuzione di codice remoto, soprattutto nei moduli di rendering WebGL, soggetti a buffer overflow. Gli aggiornamenti sono stati distribuiti in modalità automatica, ma Google consiglia una verifica manuale tramite le impostazioni del browser. Parallelamente, Google ha migliorato la modalità tablet su ChromeOS, introducendo gesture fluide e menu contestuali ridisegnati. Su Android, Chrome supporta ora WebAuthn avanzato per autenticazione passwordless, oltre a correggere crash su dispositivi meno recenti. La sincronizzazione tra piattaforme si mantiene stabile e fluida, rafforzando la posizione di Chrome come browser preferito per l’integrazione cross-device. L’azienda ha anche collaborato con CISA per condividere indicatori di compromissione, contribuendo a un’azione coordinata a livello di sicurezza.

Firefox 142 beta punta su performance e accessibilità

Mozilla lancia la versione beta pubblica di Firefox 142, con un’enfasi particolare su WebGPU, accessibilità e anti-tracking. Il motore grafico sfrutta le API moderne per migliorare il rendering, permettendo una gestione efficiente della grafica complessa e ottenendo un incremento stimato del 15% nella velocità di caricamento delle pagine. L’Enhanced Tracking Protection blocca in automatico cookie di terze parti, aumentando il livello di anonimato durante la navigazione. Miglioramenti anche sul fronte dell’accessibilità, grazie al supporto per screen reader avanzati e l’introduzione di landmark ARIA ottimizzati per utenti con disabilità visive. La versione beta potenzia il supporto a WebAssembly, riduce i memory leak e abilita una gestione più efficiente delle risorse. Tra le novità figurano un Picture-in-Picture evoluto, con sottotitoli dinamici, e patch per vulnerabilità XSS, identificate grazie alla collaborazione con ricercatori esterni. Mozilla segue una roadmap basata sul feedback della community, con test su Nightly e raccolta bug tramite Bugzilla. La release definitiva di Firefox 142 è prevista per agosto 2025, con supporto esteso per WebExtensions, traduzioni automatiche multilingue e un consumo energetico ottimizzato, particolarmente utile su laptop. Mozilla conferma il proprio impegno verso uno sviluppo open source e accessibile.

Competizione tra browser: privacy, sicurezza e innovazione

Nel contesto attuale, i principali browser si sfidano su funzionalità di sicurezza, gestione dati e velocità. Brave si distingue per la protezione proattiva contro Recall, integrando filtri nativi che impediscono la registrazione dei dati utente. Chrome, forte della sua infrastruttura Chromium e dell’integrazione con Google, mantiene il primato in velocità e sincronizzazione. Firefox, con la versione 142 beta, punta su rendering avanzato, accessibilità e trasparenza. Tutti i browser integrano oggi funzionalità di Safe Browsing, ma si differenziano nell’approccio: Brave filtra pubblicità di default, Chrome supporta estensioni per il blocco contenuti, Firefox sviluppa un sistema proprietario con Enhanced Tracking Protection. Le preoccupazioni per la sorveglianza AI e per strumenti come Recall evidenziano una spinta comune verso la riduzione dell’esposizione dati. La corsa si gioca anche sul piano normativo. L’adozione di standard come WebAuthn, la risposta alle linee guida CISA e il rispetto di regolamenti come GDPR impongono un’evoluzione rapida dei sistemi di protezione. I browser aggiornano policy, rafforzano la comunicazione con gli utenti e sviluppano nuove architetture zero-trust. La concorrenza stimola miglioramenti costanti, beneficiando in ultima istanza l’esperienza dell’utente.

Dettaglio tecnico: Brave neutralizza Recall con filtri kernel-level

A livello tecnico, Brave sfrutta regole di filtraggio basate su uBlock Origin, integrate direttamente nel motore del browser e aggiornate over-the-air. Il sistema identifica le API di Recall e le blocca prima che possano accedere o salvare dati, impedendo che vengano creati o consultati i database SQLite non crittografati generati da Windows 11 Copilot+. Il blocco si attiva a livello kernel, sfruttando la struttura modulare di Brave in Rust, che garantisce stabilità e basso impatto sulle prestazioni. Gli sviluppatori analizzano costantemente gli aggiornamenti Microsoft per adattare i filtri e rispondere a eventuali modifiche future della funzione Recall. La protezione è dinamica, automatica e opera senza che l’utente debba attivare o disattivare alcuna opzione. Questa strategia conferma l’impegno di Brave verso una privacy by design, posizionandolo come riferimento tra i browser orientati alla protezione dei dati personali.

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