Sommario
Apple ha recentemente aggiornato la sua gamma di Mac professionali con l’introduzione del Mac Studio con M3 Ultra, consolidando il suo posizionamento nel mercato dei desktop ad alte prestazioni. Parallelamente, l’azienda ha chiarito che non ci sarà un chip M4 Ultra, una decisione che ha generato molte domande sulla strategia futura dei Mac professionali e sulla differenziazione tra Mac Studio e Mac Pro.
Mentre Apple continua a perfezionare la propria linea di processori, altri produttori stanno spingendo al limite l’hardware mobile. Un esempio eclatante è il nuovo laptop Eurocom Raptor X17, un dispositivo da 12.000 dollari con 24 TB di storage SSD RAID 0, 128 GB di RAM e il più potente processore mobile Intel, ma senza una GPU di fascia alta come la NVIDIA RTX 5090M.
Questo confronto tra le scelte di Apple e quelle dei produttori di workstation estreme mostra due strategie diverse nel settore dell’informatica professionale.
Mac Studio con M3 Ultra: un aggiornamento potente ma controverso
Apple ha presentato il nuovo Mac Studio con M3 Ultra, una versione migliorata della workstation compatta pensata per creatori di contenuti e professionisti che necessitano di enorme potenza di calcolo in un formato compatto.

Il chip M3 Ultra, come le generazioni precedenti, è composto dall’unione di due chip M3 Max, sfruttando la tecnologia UltraFusion per creare un’architettura a 24 core CPU e fino a 76 core GPU. Il miglioramento più evidente rispetto all’M2 Ultra riguarda l’efficienza energetica e il supporto alle operazioni AI, fondamentali per le applicazioni future di Apple in ambito machine learning e automazione video.
Nonostante questi miglioramenti, molti utenti si sono chiesti perché Apple abbia deciso di saltare completamente l’M4 Ultra, dato che il MacBook Air è già stato aggiornato con il chip M4 e le future versioni di MacBook Pro probabilmente seguiranno.
Perché Apple ha scelto di non rilasciare un M4 Ultra?
Apple ha chiarito che non tutte le generazioni di chip avranno una versione Ultra, suggerendo che questa potrebbe essere una scelta strategica piuttosto che una limitazione tecnologica. Il motivo principale sembra essere l’ottimizzazione della catena produttiva: Apple potrebbe voler concentrare le risorse su chip più richiesti, riducendo i costi di sviluppo e massimizzando il rendimento delle linee di produzione a 3nm.
Inoltre, la decisione di non sviluppare un M4 Ultra potrebbe significare un cambiamento nella strategia dei Mac Pro. Il Mac Studio, aggiornato con il M3 Ultra, si conferma come la scelta migliore per chi cerca potenza in un formato compatto, mentre il Mac Pro potrebbe ricevere un aggiornamento minore con lo stesso chip, perdendo la differenziazione che storicamente ha avuto con la linea Studio.
Mac Studio vs Mac Pro: quale futuro per i professionisti Apple?
Il fatto che Apple non abbia rilasciato un M4 Ultra lascia molte domande aperte sulla strategia del Mac Pro. Tradizionalmente, il Mac Pro è stato pensato come il computer più potente della gamma Apple, ma negli ultimi anni la differenza con il Mac Studio è diventata sempre più sottile.
Il Mac Studio offre un hardware quasi identico al Mac Pro, ma a un prezzo inferiore e con un form factor più compatto. Questo porta a chiedersi se il Mac Pro abbia ancora senso, soprattutto considerando che Apple ha eliminato il supporto per le GPU esterne e ha reso l’espandibilità interna più limitata.
Se Apple decidesse di non rilasciare un Mac Pro con un chip esclusivo, il Mac Studio con M3 Ultra potrebbe diventare l’unica opzione realmente valida per i professionisti, mentre il Mac Pro rischia di essere percepito come un prodotto di nicchia con pochi vantaggi rispetto alla workstation compatta.
Eurocom Raptor X17: il laptop da 12.000 dollari che sfida Apple e le workstation tradizionali
Mentre Apple si concentra su un’ottimizzazione dell’efficienza energetica e dell’integrazione software-hardware, altri produttori stanno spingendo i limiti delle workstation mobili. Un esempio eclatante è il nuovo Eurocom Raptor X17, un laptop progettato per professionisti che necessitano di prestazioni estreme.

Questo laptop è dotato di 24 TB di storage SSD RAID 0, permettendo velocità di lettura e scrittura incredibilmente elevate, ideali per chi lavora con file video in 8K o grandi set di dati scientifici. Con 128 GB di RAM, offre un’esperienza di multitasking senza compromessi, supportando carichi di lavoro intensivi come la simulazione 3D e il rendering avanzato.

Tuttavia, il punto più controverso è l’assenza di una NVIDIA RTX 5090M, la GPU mobile di fascia alta attesa per il 2025. La scelta di non includere questa GPU potrebbe essere dettata da problemi di disponibilità o da un focus maggiore sulle prestazioni della CPU, che è il processore Intel mobile più potente mai prodotto.
Apple e il futuro delle workstation: quali saranno i prossimi passi?
La decisione di Apple di non rilasciare un M4 Ultra suggerisce che l’azienda potrebbe cambiare approccio nel settore workstation. Se fino a oggi l’obiettivo era quello di offrire un’alternativa ai PC tradizionali con processori Intel e GPU discrete, il futuro potrebbe essere orientato verso una maggiore ottimizzazione software-hardware, piuttosto che verso la pura potenza di calcolo.
Con il crescente impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo della produttività, Apple potrebbe focalizzarsi su soluzioni AI-driven, puntando su acceleratori neurali dedicati piuttosto che su CPU e GPU con semplici aumenti di core e potenza bruta.
Dall’altra parte, laptop come l’Eurocom Raptor X17 dimostrano che il mercato delle workstation portatili estreme è ancora vivo, con utenti disposti a spendere cifre astronomiche per hardware ultra potente e massima configurabilità.
Mac Studio è il futuro dei Mac professionali?
La scelta di non introdurre un M4 Ultra e di aggiornare solo il Mac Studio con l’M3 Ultra lascia spazio a diverse interpretazioni. Potrebbe essere una semplice pausa nello sviluppo delle versioni Ultra, oppure potrebbe significare la fine della differenziazione tra Mac Studio e Mac Pro.
Se Apple continuerà su questa strada, il Mac Studio diventerà la scelta principale per i professionisti, mentre il Mac Pro rischia di perdere il suo status di macchina esclusiva per l’industria creativa.
Dall’altra parte, aziende come Eurocom continuano a investire in workstation mobili estreme, dimostrando che nel mondo PC c’è ancora spazio per soluzioni con configurazioni personalizzabili e potenza di calcolo estrema.
Questa divergenza tra le strategie di Apple e quelle dei produttori di PC apre una domanda più ampia: il futuro dell’informatica professionale sarà dominato dall’integrazione software-hardware e dall’AI, oppure ci sarà ancora spazio per la potenza bruta e l’espandibilità tradizionale?