Vulnerabilità, exploit API e aggiornamenti strategici da Google, Microsoft, Cisco e GitHub

Stripe, Cisco, Microsoft, Google e GitHub al centro di aggiornamenti e minacce: tra API vulnerabili, hotpatching, e sicurezza DevSecOps.

di Redazione
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Vulnerabilità, exploit API e aggiornamenti strategici da Google, Microsoft, Cisco e GitHub

Nel cuore della prima settimana di aprile 2025, un fitto intreccio di eventi segna un punto di svolta nel panorama della sicurezza informatica e dell’innovazione software. Mentre Google e Microsoft rilasciano aggiornamenti cruciali destinati a potenziare le rispettive piattaforme, Cisco si trova costretta a gestire una serie di vulnerabilità che minacciano infrastrutture aziendali e VPN, mentre GitHub affronta l’eredità di un’enorme fuga di dati rispondendo con l’espansione dei propri strumenti di protezione. A rendere ancora più teso il quadro generale, emergono dettagli su un grave sfruttamento della legacy Stripe API, usata per validare carte di credito rubate, e su una vulnerabilità critica scoperta nel sistema di condivisione rapida di Android.

API Stripe: sfruttata per verificare carte di credito rubate

Un report esclusivo di Jscrambler rivela che cybercriminali stanno abusando della vecchia API di pagamento di Stripe per verificare milioni di numeri di carte di credito ottenute tramite furto. Il sistema, ormai deprecato, non include più i controlli di sicurezza avanzati delle nuove versioni. Gli attaccanti utilizzano botnet per eseguire migliaia di transazioni minime, sfruttando la risposta del sistema per determinare la validità della carta.

Questa tecnica, nota come BIN attack o carding, è particolarmente efficace perché permette di convalidare grandi volumi di dati a basso costo e senza attirare attenzione immediata. Stripe ha risposto dichiarando di essere al corrente della situazione e di aver intrapreso azioni per disattivare le chiavi API compromesse, ma l’episodio solleva interrogativi critici sulla gestione delle API legacy in ambienti di pagamento.

Cisco: vulnerabilità multiple e attacchi contro VPN e software aziendali

Cisco ha pubblicato quattro advisory di sicurezza in contemporanea, ciascuno legato a vulnerabilità significative nei propri prodotti:

La prima, classificata come DoS, riguarda i dispositivi Cisco Meraki MX e Z Series con AnyConnect VPN, dove un attacco mirato può causare l’arresto completo del servizio VPN, impedendo agli utenti remoti di connettersi.

La seconda coinvolge le piattaforme di gestione EPN Manager e Prime Infrastructure, affette da vulnerabilità di Cross-Site Scripting (XSS) memorizzato, con rischio concreto di esecuzione di codice lato client non autorizzato.

Una terza vulnerabilità, anch’essa di tipo Denial of Service, interessa l’applicazione Cisco Enterprise Chat and Email (ECE): sfruttando la falla, un attaccante remoto può bloccare le comunicazioni interne di un contact center.

Cisco ha rilasciato patch per ciascun problema e invita le organizzazioni a procedere con l’aggiornamento immediato, vista la criticità delle vulnerabilità e la possibile compromissione dell’infrastruttura IT.

GitHub: 39 milioni di segreti esposti nel 2024, ora arrivano nuovi strumenti di sicurezza

In risposta alla fuga di oltre 39 milioni di chiavi API, token di accesso e password hardcoded scoperti nel 2024, GitHub ha deciso di rafforzare drasticamente il proprio arsenale di sicurezza. La piattaforma introduce:

  • Nuovi rilevatori automatici di segreti basati su intelligenza artificiale;
  • Una funzione di revisione proattiva dei commit per bloccare in tempo reale la pubblicazione di dati sensibili;
  • Supporto ampliato per piattaforme di terze parti, rendendo possibile l’interoperabilità tra GitHub e altri strumenti DevSecOps.

L’obiettivo è prevenire la pubblicazione accidentale di credenziali, che resta una delle principali cause di violazione della supply chain software.

Microsoft introduce l’hotpatching su Windows 11 Enterprise: aggiornamenti senza riavvio

In una mossa di grande impatto per l’ambiente enterprise, Microsoft annuncia il debutto del supporto all’hotpatching su Windows 11 Enterprise versione 24H2. La funzione consente l’installazione degli aggiornamenti di sicurezza senza riavvio del sistema, grazie all’iniezione del codice patchato direttamente in memoria.

Gli aggiornamenti saranno rilasciati con una cadenza trimestrale, con l’eccezione di quattro mesi l’anno in cui sarà comunque necessario un riavvio. Il sistema funziona su macchine con CPU x64, VBS abilitato e gestione tramite Microsoft Intune. Attualmente in preview anche su architetture ARM64, l’hotpatching mira a ridurre i downtime aziendali e ad aumentare la reattività alle minacce.

Google corregge vulnerabilità critica in Quick Share: rischio esecuzione codice remoto

Google ha risolto in silenzio una vulnerabilità critica in Quick Share, il sistema di condivisione file wireless tra dispositivi Android. Secondo gli esperti, la falla poteva permettere a un attaccante in prossimità di un dispositivo vulnerabile di eseguire codice arbitrario senza autorizzazione.

L’exploit risiedeva nella gestione dei pacchetti inviati tramite protocollo proprietario, e la vulnerabilità è stata identificata e riportata da ricercatori di sicurezza indipendenti. La patch è stata distribuita tramite aggiornamento Play Services, ma il problema ha messo in luce la necessità di migliorare la trasparenza nel disclosure da parte di Google per funzionalità di sistema ad ampia diffusione.

Ecosistema sotto tensione tra cybercrime, vulnerabilità e innovazione

I casi analizzati evidenziano un ecosistema in bilico tra innovazione software e rischio strutturale. L’abuso delle API Stripe, le falle nei dispositivi Cisco, le esposizioni su GitHub e i problemi nei sistemi Android e Windows non sono episodi isolati, ma sintomi di un panorama tecnologico sempre più complesso da difendere.

In parallelo, le risposte di Microsoft e GitHub indicano una nuova fase di proattività nella gestione della sicurezza, puntando su automazione, AI e continuità operativa. Resta essenziale, tuttavia, che le imprese adottino strategie di aggiornamento rapide, strumenti avanzati di threat detection e politiche rigorose nella gestione delle credenziali e dei sistemi legacy.

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