Apple e la corsa all’innovazione: display pieghevoli, AI e cause legali

di Redazione
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Il mese di maggio 2025 segna una nuova fase di transizione per Apple e Google, entrambe impegnate nel rinnovamento dei propri asset strategici. Dalla nuova tecnologia del display pieghevole per iPhone fino all’ottimizzazione AI con Gemini, passando per scontri legali con Epic Games e polemiche sulla privacy legate a Siri, lo scenario attuale evidenzia una forte convergenza tra hardware, software e servizi. Al contempo, i due giganti si scontrano anche sul fronte dei motori di ricerca, mentre gli utenti assistono a un incremento delle funzionalità nei dispositivi con chip M4, iPad aggiornati e servizi potenziati.

Foldable iPhone: la tecnologia Samsung al servizio di Apple

Apple si prepara a introdurre il suo primo iPhone pieghevole, dotato di un nuovo pannello sviluppato da Samsung che impiega per la prima volta la tecnologia in-cell touch su display OLED pieghevoli. A differenza della tecnologia on-cell, questo approccio permette di integrare lo strato touch direttamente nel pannello TFT, riducendo lo spessore del display del 19% rispetto agli attuali Galaxy Z Fold.

iPhone pieghevole
iPhone pieghevole

Il nuovo iPhone Fold avrà una diagonale interna di 7,8 pollici, un display esterno da 5,5 pollici, due fotocamere posteriori, una frontale, e utilizzerà un tasto fisico con Touch ID. La sua struttura a libro raggiungerà una sottigliezza di 4,5 mm aperto e circa 9 mm chiuso. Il pannello non presenterà pieghe visibili, secondo quanto anticipato da Bloomberg.

Galaxy Z Fold 7
Galaxy Z Fold 7

Samsung avrebbe anticipato lo sviluppo del Galaxy Z Fold 7 proprio per soddisfare le richieste costruttive di Apple, con un design più sottile (4,5 mm aperto, 9,5 mm chiuso) e miglioramenti nei colori e nella luminosità. Il prezzo stimato per il modello Apple supererà 2.000 euro.

Epic Games contro Apple: app store, link esterni e guerra sulle commissioni

Il contenzioso tra Apple ed Epic Games entra in una fase ancora più accesa. Dopo la sentenza del giudice Yvonne Gonzalez Rogers che ha riconosciuto la violazione di una precedente ingiunzione del 2021, Apple ha presentato un ricorso d’urgenza alla Corte d’Appello del Nono Circuito, definendo le misure imposte come “straordinarie” e “punitive”.

Apple contesta in particolare due aspetti:

  • Divieto di commissioni su acquisti tramite link esterni
  • Limitazione sul posizionamento dei link all’interno delle app iOS

Secondo Cupertino, queste restrizioni obbligano l’azienda a rinunciare al controllo operativo e a fornire l’accesso gratuito ai propri asset intellettuali. Il danno economico potenziale è stimato in centinaia di milioni di euro all’anno. Epic Games ha definito il ricorso come “l’ultimo tentativo disperato per ostacolare la concorrenza”.

Nel frattempo, applicazioni come Spotify, Kindle e Patreon hanno già aggiornato le loro versioni per includere pagamenti alternativi, in linea con la nuova normativa.

Google e Apple: scontro pubblico sui dati di ricerca da Safari

Un altro fronte di scontro riguarda l’effettivo utilizzo del motore di ricerca Google su dispositivi Apple, in particolare tramite Safari. Durante un’audizione presso il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Eddy Cue ha affermato che per la prima volta si è registrato un calo nel numero di ricerche effettuate da Safari, a favore di servizi come ChatGPT, Claude e Perplexity.

Google ha risposto in modo ufficiale tramite il blog “The Keyword”, smentendo le affermazioni:

“Continuiamo a registrare una crescita generale nelle query, comprese quelle da dispositivi Apple. L’integrazione con nuove modalità di accesso ai contenuti, come Lens e voice, rafforza l’utilità di Google Search.”

Il cuore della questione riguarda l’accordo da 20 miliardi di euro annui per mantenere Google come motore predefinito in Safari. Secondo le anticipazioni, Apple starebbe già valutando l’inserimento di opzioni AI-native nel browser.

Gemini per iPad: Google ottimizza l’assistente AI

L’applicazione Gemini di Google, dedicata all’assistenza AI, ha ricevuto un aggiornamento per una ottimizzazione completa su iPad, con supporto full-screen, widget personalizzati e integrazione diretta con Google Photos.

Le novità dell’ultima versione includono:

  • Layout espanso per display tablet
  • Widget per la schermata Home
  • Collegamento diretto con librerie fotografiche
  • Miglioramenti grafici e correzione bug

La versione Gemini Advanced resta accessibile solo tramite Google One AI Premium, con un costo di 19,99 euro al mese, in linea con le offerte di OpenAI e Anthropic.

Class action Siri: Apple paga 95 milioni per evitare ulteriori cause legali

Apple ha avviato il pagamento di 95 milioni di euro per risolvere una class action negli Stati Uniti relativa a registrazioni accidentali da parte di Siri. Gli utenti che tra il 2014 e il 2024 hanno subito attivazioni involontarie dell’assistente vocale possono ricevere fino a 20 euro per dispositivo, presentando una richiesta entro il 2 luglio 2025.

La causa era partita nel 2019, dopo che alcuni contractor esterni ascoltarono registrazioni per finalità di valutazione. Nonostante Apple avesse già sospeso il programma di grading vocale, rimosso i contractor e introdotto opzioni per cancellare le registrazioni vocali, le accuse hanno portato avanti l’iter giudiziario fino all’accordo attuale.

Apple ha dichiarato che non ha mai venduto dati a terze parti né usato Siri a fini pubblicitari, ma ha accettato il compromesso per evitare “costi legali prolungati”.

Apple AI: ricerca, Safari e le prospettive per un iPhone post-smartphone

Durante un recente intervento, Eddy Cue ha dichiarato che Apple è al lavoro su un sistema AI integrato in Safari, progettato per sostituire progressivamente Google Search. L’azienda ha avviato trattative con Perplexity AI e altre startup per integrare motori di ricerca alternativi, modificando l’esperienza di navigazione già a partire da iOS 19.

Secondo Cue, l’intelligenza artificiale ridefinirà l’interazione con i contenuti, rendendo obsolete le logiche attuali di ricerca. Le implicazioni sono ampie: un possibile superamento della tradizionale interfaccia iPhone, verso un sistema voice-first, basato su suggerimenti proattivi.

In parallelo, i vertici Apple lavorano a una ridefinizione dei dispositivi mobili. Lo stesso Cue ha previsto che l’iPhone potrebbe essere sostituito da una piattaforma completamente nuova entro 10 anni, a favore di dispositivi indossabili, occhiali intelligenti o forme ibride di interfaccia uomo-macchina.

Apple Watch in declino: crollo delle vendite in assenza di nuovi modelli

Nel primo trimestre del 2025, le vendite di Apple Watch sono calate sensibilmente, segnando il primo trimestre negativo dal lancio della linea nel 2015. La causa principale risiede nell’assenza di nuovi modelli nel 2024, con un vuoto di innovazione che ha spinto molti utenti a rimandare l’aggiornamento.

Apple prepara ora un rinnovamento completo della gamma con Apple Watch X e nuove versioni Ultra e SE. Si parla anche di un possibile modello ibrido con quadrante analogico e funzioni smart integrate, pensato per catturare la fascia di pubblico affezionata all’orologeria tradizionale.

Nel frattempo, l’integrazione tra Apple Watch e Vision Pro è ancora in fase sperimentale, ma potrebbe diventare cruciale nel futuro del personal computing distribuito.

Verso un ecosistema post-mobile guidato da AI e dispositivi flessibili

Apple e Google stanno delineando un nuovo paradigma tecnologico, dove la forma del dispositivo non è più centrale, ma diventa adattabile, contestuale e assistita da intelligenze artificiali pervasive. La corsa agli schermi pieghevoli, il declino del modello a “store chiuso”, le class action sulla privacy e l’emergere di modelli predittivi AI mostrano chiaramente che l’ecosistema sta evolvendo in un ambiente di servizi e interfacce invisibili, non più centrato sul solo smartphone.

Apple, con la combinazione di hardware custom (M4, A16, pannelli OLED in-cell), software in continua espansione (Safari AI, Siri privato) e nuove piattaforme (Vision Pro, foldable, Siri on-device), punta a reinventare l’interazione utente.

Google risponde integrando Gemini in ogni touchpoint e salvaguardando la sua posizione nel search con dichiarazioni pubbliche e apertura verso nuovi standard come Gemini su iPad, Lens, voice search, e AI pervasiva. Lo scenario 2025 è già pienamente post-mobile. Il punto non è più “quale dispositivo”, ma “quale assistente” guida l’utente.

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