Sommario
Samsung continua a tracciare la sua traiettoria nel panorama tecnologico globale con una strategia che punta da un lato a consolidare la leadership nell’hardware mobile, dall’altro a raffinare l’esperienza software su tutta la linea di prodotti. Le ultime notizie provenienti dal marchio coreano evidenziano sia scelte controverse sul piano prestazionale – come l’adozione dell’Exynos 2400e per il Galaxy S25 FE – sia avanzamenti significativi nell’ambito dell’interfaccia utente, della sicurezza dei più giovani e della tecnologia display per visori XR. Il risultato è un quadro in evoluzione, fatto di compromessi strategici, sperimentazioni hardware, ma anche attenzione crescente alla personalizzazione dell’esperienza utente.
Galaxy S25 FE delude le aspettative: Exynos 2400e e soli 8GB di RAM confermati nei benchmark
Le speranze per un ritorno al chip Snapdragon nella serie Fan Edition vengono deluse dalla conferma, tramite benchmark, che Galaxy S25 FE sarà dotato dello stesso Exynos 2400e visto nel Galaxy S24 FE, scopri su Amazon. La notizia risulta particolarmente scoraggiante per chi attendeva un upgrade sostanziale sul fronte della performance. L’Exynos 2400e è infatti una versione a frequenza ridotta dell’Exynos 2400 standard, già presente su Galaxy S24 e S24+ in diversi mercati internazionali.

Il processore sarà accompagnato da 8GB di RAM, una scelta conservativa rispetto alle attese che puntavano a un salto verso i 12GB, ormai standard nella fascia alta. Il divario con i fratelli maggiori S25, S25+ e S25 Ultra, dotati del potente Snapdragon 8 Elite, si fa dunque ancora più marcato. Dietro questa scelta si cela una motivazione economica: il costo sempre più elevato dei chip Qualcomm ha spinto Samsung a centralizzare l’uso dell’Exynos anche nel mercato statunitense, storicamente riservato a varianti Snapdragon.
Ciononostante, il Galaxy S25 FE avrà un vantaggio temporale importante sul piano software. Sarà infatti lanciato con una versione più aggiornata di Android rispetto agli altri Galaxy S25, permettendogli di ricevere una release in più nel ciclo di aggiornamenti garantiti.
OLEDoS e visori XR: Samsung si prepara a una nuova era di display ad altissima densità
Nel campo dell’hardware visivo, Samsung annuncia il proprio ingresso nel segmento dei visori XR con una nuova tecnologia display denominata OLEDoS (OLED on Silicon). Questo nuovo pannello sarà in grado di raggiungere una densità di pixel di 5.000 PPI, una soglia finora mai superata e fondamentale per garantire esperienze immersive senza effetto zanzariera.

Pensato per visori destinati a realtà aumentata e realtà virtuale, l’OLEDoS di Samsung si basa su un substrato in silicio, permettendo di ottenere pixel più piccoli, neri profondi e un refresh rate superiore. La combinazione di contrasto elevato e definizione estrema dovrebbe consentire una rappresentazione più fedele degli oggetti 3D, senza la distorsione percettiva che affligge molti attuali headset.
La produzione è prevista in collaborazione con Samsung Display, e il primo dispositivo a montarlo potrebbe essere proprio un visore della linea Galaxy XR, attualmente in fase prototipale.
Batterie con tecnologia SUS CAN: la risposta al gonfiamento degli accumulatori
Samsung affronta anche un problema storico del mondo smartphone: il gonfiamento delle batterie agli ioni di litio. Per risolvere il fenomeno, l’azienda coreana ha annunciato di aver avviato la produzione di batterie con tecnologia SUS CAN (Steel Ultra Slim Canister).
Questa nuova soluzione prevede un contenitore più resistente e sottile, capace di mantenere integrità strutturale anche dopo lunghi cicli di ricarica o condizioni ambientali stressanti. Il vantaggio non è solo nella durabilità: il nuovo contenitore in acciaio ultrasottile consente anche una migliore dissipazione del calore e una riduzione dello spessore complessivo del dispositivo.
La tecnologia sarà probabilmente impiegata inizialmente nei modelli della serie Galaxy A e Galaxy M, per poi estendersi a terminali di fascia alta come Galaxy S25 e successivi.
Confronto di design: Galaxy S25 Edge sfidato dall’ultrasottile Honor Magic V3
Nel panorama dei foldable, il design sottile e minimalista è diventato una leva commerciale chiave. In questo contesto, Honor lancia una provocazione a Samsung, evidenziando quanto il nuovo Magic V3 superi in sottigliezza il Galaxy S25 Edge, pur essendo un dispositivo pieghevole.

La critica, emersa con tono ironico in una campagna pubblicitaria di Honor, si concentra sull’ingombro ancora evidente della gamma Edge, nonostante l’impegno di Samsung nella riduzione degli spessori. Mentre Magic V3 riesce a mantenere un profilo inferiore ai 10mm da chiuso, il Galaxy S25 Edge continua a superare questa soglia, attirandosi così l’etichetta di design meno innovativo.
L’aspetto che penalizza Samsung è legato alla necessità di conservare componenti hardware tradizionali, come modulo fotografico e batteria, mentre Honor ha scommesso su una struttura a cerniera completamente ridisegnata, rinunciando però ad alcune caratteristiche chiave come la resistenza IP68.
One UI 8: fluidità, coerenza visiva e intelligenza contestuale
Con la nuova One UI 8, Samsung introduce una serie di cambiamenti non solo estetici, ma profondamente legati alla filosofia di interazione con lo smartphone. Le prime build in circolazione mostrano transizioni fluide, nuove animazioni e una maggiore attenzione all’organizzazione visiva dei contenuti, che si traduce in un’interfaccia più leggibile, coerente e ordinata.
Uno degli aspetti più rilevanti è la gestione intelligente dei contenuti in background, ottimizzata per bilanciare reattività e consumo energetico. Il pannello delle notifiche è stato completamente rinnovato, con elementi arrotondati e pulsanti contestuali che compaiono in base all’attività dell’utente. Anche il multitasking riceve un aggiornamento: la modalità split-screen è ora più flessibile, con la possibilità di salvare preset di finestre affiancate per le app usate con maggiore frequenza.
La transizione verso un look più moderno non sacrifica la funzionalità. I widget interattivi ricevono miglioramenti visivi e operativi, mentre la modalità scura viene ulteriormente rifinita per adattarsi automaticamente alla luminosità ambientale e per estendersi anche alle animazioni di sistema.
One UI 8 include anche miglioramenti per l’accessibilità, con opzioni vocali più chiare, lettura automatica del testo nelle app, e la possibilità di personalizzare al millimetro contrasto, dimensioni e font delle interfacce di sistema. Questa attenzione al dettaglio dimostra l’intento di Samsung di rendere l’esperienza Android più vicina a un’interazione naturale e meno filtrata da livelli di complessità grafica.
Troomi OS su Galaxy A16: un nuovo paradigma per la sicurezza digitale dei minori
In un settore spesso orientato alla massimizzazione dell’attenzione e alla raccolta dati, Samsung sceglie una strada alternativa con il lancio negli Stati Uniti del Galaxy A16 dotato di sistema operativo Troomi OS. Si tratta di un software altamente personalizzato basato su Android, sviluppato con l’intento di offrire un ambiente digitale sicuro, privo di distrazioni e contenuti inappropriati, pensato per l’uso da parte dei minori.

A differenza del parental control tradizionale, Troomi OS blocca nativamente l’accesso al Play Store, a YouTube e ai social media, concentrandosi invece su app educative e strumenti di comunicazione controllata. I genitori possono approvare singolarmente le applicazioni da installare e configurare limiti per messaggi, chiamate e orari d’utilizzo.
Il software integra un motore di filtraggio dei contenuti basato su intelligenza artificiale e aggiornato in tempo reale. Questo impedisce la ricezione o visualizzazione di contenuti dannosi anche in caso di ricezione di link da terze parti. Le funzionalità di localizzazione e sicurezza fisica del dispositivo sono sempre attive, ma non invasive, permettendo una sorveglianza equilibrata.

L’intento dichiarato di Troomi è quello di educare alla consapevolezza digitale, proponendo un modello opposto rispetto alla cultura dell’intrattenimento compulsivo. Il Galaxy A16 diventa così uno strumento educativo, piuttosto che un semplice dispositivo per la comunicazione.
iPhone pieghevole potrebbe adottare Touch ID laterale e camera UDC: l’influenza di Samsung è evidente
Mentre Samsung perfeziona il design dei propri pieghevoli, Apple sembra orientarsi verso una prima generazione di iPhone foldable che attinge proprio all’esperienza accumulata da Samsung nel settore. Secondo fonti industriali, il dispositivo sarà dotato di fotocamera sotto al display (UDC) e Touch ID laterale, due caratteristiche già viste nella serie Galaxy Z Fold.

Questa convergenza tecnica suggerisce che Apple stia affrontando le stesse sfide di progettazione che Samsung ha già superato: integrare sensori biometrici affidabili in assenza di notch, garantire qualità fotografica accettabile con sensori sotto schermo, e mantenere uno spessore accettabile anche da chiuso. Il debutto non è atteso prima del 2026, ma le indiscrezioni evidenziano quanto le innovazioni Samsung abbiano fatto scuola anche per Cupertino, storicamente riluttante a implementare soluzioni hardware non proprietarie.
Samsung bilancia innovazione tecnica e centralità dell’esperienza
Il quadro complessivo offerto dalle novità emerse negli ultimi giorni delinea una strategia multivettoriale, nella quale Samsung cerca di posizionarsi non solo come leader hardware, ma come ecosistema completo e coerente, dove ogni elemento – dal processore alla UI, passando per le politiche sulla privacy – viene concepito per differenziare e fidelizzare l’utente.
Le scelte sul Galaxy S25 FE potrebbero deludere parte del pubblico più tecnico, ma si inseriscono in una logica di segmentazione del mercato e ottimizzazione dei costi. Allo stesso tempo, soluzioni come OLEDoS e SUS CAN dimostrano che la ricerca sui componenti continua a essere una priorità, anche in ottica XR e sostenibilità.
L’esperienza software, con One UI 8 e il debutto di Troomi OS, sottolinea infine un altro aspetto fondamentale: la personalizzazione dell’interazione non è più solo un vezzo estetico, ma una condizione tecnica e valoriale della nuova mobilità digitale.