Sommario
Nell’ambito delle azioni internazionali dedicate alla protezione dei minori da abusi e scomparse, due recenti iniziative hanno evidenziato la portata e la gravità del fenomeno, oltre alla determinazione delle forze dell’ordine nel contrastarlo. Da un lato, Europol ha coordinato la 16ª edizione della Victim Identification Task Force, un’operazione congiunta tra oltre trenta paesi. Dall’altro, la Polizia di Stato italiana ha aderito alla campagna di prevenzione “Amico o mostro?”, promossa in occasione della Giornata internazionale dei minori scomparsi. Queste due azioni, pur con strumenti diversi, rivelano una strategia integrata e multidisciplinare per affrontare i pericoli che minacciano i più vulnerabili.
VIDTF 16: tre minori salvati e oltre 50 casi trasmessi alle autorità nazionali
Tra il 12 e il 23 maggio 2025, esperti di identificazione vittime da più di trenta nazioni si sono riuniti nella sede di Europol per analizzare centinaia di immagini e video contenenti materiale di abuso sessuale su minori. Il focus è stato sulla ricostruzione dei contesti, sull’identificazione delle vittime e sulla tracciabilità degli autori. In due settimane di lavoro intensivo, sono stati esaminati circa 250 set di dati, da cui è stato possibile individuare il paese d’origine in oltre 190 casi.
Finora, più di cinquanta fascicoli sono stati trasmessi alle autorità giudiziarie nazionali competenti, e tre minori sono stati identificati e messi in sicurezza. Il materiale visionato comprendeva video che documentavano sia abusi sessuali diretti da parte di adulti, sia esposizioni indotte e trasmesse in diretta da parte di minori, spesso sotto coercizione. Le vittime identificate spaziano da bambini molto piccoli fino ad adolescenti, a dimostrazione della pervasività e indiscriminazione di questi crimini.
Il compito è reso ancora più complesso dall’enorme quantità di contenuti digitali in circolazione. Eppure, grazie alla collaborazione internazionale, dal 2014 ad oggi le operazioni VIDTF hanno consentito di salvare 940 minori e contribuire all’arresto di oltre 280 autori di reati. Un altro elemento distintivo di questa edizione è stato l’invito esplicito a coinvolgere l’opinione pubblica attraverso l’iniziativa “Trace an Object”. Europol ha infatti pubblicato immagini non sensibili che ritraggono oggetti riconoscibili in contesti di abuso, affinché cittadini comuni possano contribuire al riconoscimento del luogo, del brand o del linguaggio implicito negli sfondi.
“Amico o mostro?”: Polizia di Stato in prima linea contro la scomparsa dei minori
In parallelo, il 25 maggio, in occasione della Giornata internazionale per i minori scomparsi, la Polizia di Stato italiana ha rilanciato la propria adesione alla campagna di sensibilizzazione “Amico o mostro?”, coordinata dalla Fondazione Amber Alert Europe. L’obiettivo è mettere in evidenza come i minori, specie in situazioni di disagio psicologico, siano esposti al rischio di allontanarsi volontariamente dai nuclei familiari oppure diventare prede di abusi o adescamento.

Dalle ricerche emerge che in molti casi di abuso sessuale, l’autore è una persona che aveva già acquisito la fiducia della vittima, un aspetto che complica il riconoscimento precoce dei segnali. Per questo motivo, la campagna si concentra sull’educazione degli adulti e degli operatori sociali, fornendo strumenti per creare ambienti sicuri, stimolare la comunicazione e riconoscere indicatori comportamentali di rischio.
La Polizia ha anche ribadito l’importanza del supporto fornito dal sito internazionale gestito da ICMEC, attraverso il quale è possibile segnalare la scomparsa di un minore in uno dei 31 paesi aderenti alla rete. In Italia, il numero europeo unico 116000, gestito da Telefono Azzurro, è attivo per raccogliere segnalazioni non urgenti, mentre l’app YouPol permette di interagire direttamente con le questure, soprattutto in caso di violenze, bullismo o traffico di droga.
Cooperazione, tracciabilità e sensibilizzazione per contrastare i crimini contro l’infanzia
Il quadro che emerge è duplice. Da un lato, l’efficacia del lavoro investigativo condotto da esperti internazionali che, con il supporto delle nuove tecnologie e dell’analisi condivisa, riescono a trasformare enormi volumi di dati digitali in interventi concreti di salvataggio. Dall’altro, l’urgenza di una rete preventiva efficace basata sulla formazione, sulla fiducia e sulla rapidità di intervento. Il contrasto agli abusi sessuali su minori e alla loro scomparsa non può prescindere da un approccio simultaneamente repressivo e educativo. Ogni fotografia, ogni oggetto riconoscibile, ogni testimonianza può rappresentare l’elemento decisivo per interrompere la catena di abuso e restituire un futuro a un bambino.