Il National Security Bureau (NSB) di Taiwan ha pubblicato un’analisi dettagliata sulle applicazioni mobili sviluppate in Cina evidenziando gravi rischi per la cybersecurity e la tutela della privacy degli utenti. Dopo aver esaminato cinque app molto diffuse — rednote, Weibo, TikTok, WeChat e Baidu Cloud — con il supporto del Ministry of Justice Investigation Bureau (MJIB) e del Criminal Investigation Bureau (CIB), le autorità taiwanesi hanno riscontrato violazioni sistematiche delle norme sulla raccolta dati, l’uso eccessivo dei permessi, la trasmissione di dati verso server in Cina e l’accesso a informazioni biometriche e di sistema.

Le app cinesi sotto esame hanno manifestato livelli critici di violazione su tutti gli indicatori previsti dallo standard nazionale per la sicurezza mobile, in particolare rednote, che non supera nessuno dei 15 requisiti di sicurezza testati. Weibo e TikTok falliscono rispettivamente su 13 indicatori, WeChat su 10 e Baidu Cloud su 9. Tra i rischi più rilevanti figurano la raccolta non autorizzata di dati biometrici, la copia di contenuti degli appunti, contatti, geolocalizzazione e parametri di sistema, nonché la trasmissione continua di pacchetti dati a server situati in territorio cinese.
Il quadro preoccupa in modo particolare alla luce delle leggi cinesi su cybersecurity e intelligence, che obbligano le aziende locali a consegnare dati utente alle autorità. Diversi paesi — tra cui Stati Uniti, Canada, Regno Unito e India — hanno già imposto restrizioni o divieti verso app sviluppate in Cina, mentre la UE ha avviato indagini e comminato sanzioni significative per violazione del GDPR.
Il NSB raccomanda la massima prudenza nell’uso di app di origine cinese, esortando utenti privati e aziende a evitare download potenzialmente rischiosi e a rafforzare le policy di sicurezza su dispositivi e reti aziendali, per tutelare la privacy e prevenire fughe di informazioni sensibili e segreti industriali.