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La recente crisi dei chip è stata causata dalla perturbazione delle catene di approvvigionamento, così come dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Di conseguenza, alcuni paesi occidentali hanno deciso di diversificare la loro produzione. Il modo più semplice era costruire i propri impianti sul suolo americano ed europeo, ma sembra che non tutto stia andando secondo i piani. Ora, la fabbrica di chip Intel in Germania sta affrontando problemi.
Mancanza di fondi per completare la costruzione degli impianti
I progetti più grandi ora affrontano una mancanza di denaro per completare la costruzione degli impianti. Un tale esempio è stato recentemente visto nel caso dell’impianto di chip TSMC in Arizona, negli Stati Uniti. Questo investimento è iniziato molto tempo fa, e ha ancora bisogno di più fondi per essere completato. Ci sono molte ragioni per questo ritardo, ma la principale è la mancanza di fondi.
La fabbrica di chip Intel in Germania affronta sfide
L’ultimo problema per la produzione occidentale di chip è ora emerso in Germania, secondo quanto riportato dal Financial Times. Intel sta costruendo una fabbrica del valore di 17 miliardi di dollari lì, e sembra che ora abbia bisogno di più soldi. Dato che i costi sono aumentati, l’azienda chiede al governo ulteriori sovvenzioni. Queste sono necessarie per completare la costruzione dell’impianto e avviare la produzione.
Risposta del governo tedesco
Il governo tedesco ha risposto negativamente a questa richiesta, sottolineando che non ci sono abbastanza soldi nel bilancio. Di conseguenza, la costruzione della fabbrica di chip Intel in Germania ha incontrato un altro enorme ostacolo. Tra questi, a causa dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi dell’energia.
Futuro incerto per il progetto
La situazione negli Stati Uniti e in Germania è ancora peggiore, poiché questi paesi hanno costi di manodopera più elevati. L’accordo degli investitori con le autorità rimane cruciale per il completamento dell’impianto, poiché stanno richiedendo sovvenzioni aggiuntive. Ora sembra che tale obiettivo sia in dubbio, almeno per quanto riguarda l’impianto di Magdeburgo. Secondo il piano, questo dovrebbe produrre il 20% dei semiconduttori mondiali entro il 2030.