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Cyber Security

OfflRouter: Virus documenti ucraini su VirusTotal

Tempo di lettura: 2 minuti. Scopri come il virus OfflRouter ha portato gli utenti ucraini a caricare documenti confidenziali su VirusTotal

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Tempo di lettura: 2 minuti.

OfflRouter è un virus multi-modulo, attivo dal 2015, che ha recentemente attirato l’attenzione per aver indotto gli utenti in Ucraina a caricare accidentalmente documenti confidenziali su VirusTotal. Scoperto da Cisco Talos durante un’esercitazione di caccia alle minacce, questo virus sfrutta una combinazione di codice VBA e moduli eseguibili per infettare documenti Word, rendendoli veicoli per la diffusione di malware.

Come funziona OfflRouter

OfflRouter inizia la sua attività infettiva generando codice VBA tramite un modulo .NET, il quale si attiva automaticamente all’apertura di documenti Word infetti. Il processo di infezione include modifiche ai documenti che permettono al virus di eseguire autonomamente ogni volta che il documento viene aperto. Gli elementi chiave dell’infezione includono:

Infezione dei Documenti: OfflRouter mira specificamente ai file con estensione .doc, un formato meno comune rispetto ai più recenti .docx, il che limita la sua diffusione ma aumenta la furtività.

Generazione del Codice VBA: Il virus utilizza un approccio innovativo per generare il codice VBA, che include componenti binari dell’eseguibile ctrlpanel.exe mischiati a stringhe codificate, complicando il rilevamento da parte degli antivirus.

Persistenza: OfflRouter tenta di garantirsi la persistenza configurando il registro di sistema per eseguirsi all’avvio di Windows, sebbene alcune imperfezioni nella programmazione limitino questa funzionalità.

Impatto e diffusione

Nonostante la sua presenza prolungata, OfflRouter sembra confinato principalmente in Ucraina, dovuto sia alla specificità linguistica dei documenti infetti sia alle sue modalità di trasmissione, che includono la condivisione di documenti tramite dispositivi di memorizzazione rimovibili. Questo confinamento geografico e l’assenza di un meccanismo di diffusione via email hanno impedito una diffusione più vasta del virus.

Problemi emergenti

Un aspetto particolarmente preoccupante è la facilità con cui i documenti infetti possono essere caricati su piattaforme pubbliche come VirusTotal, esponendo involontariamente informazioni confidenziali. Questo pone seri interrogativi sulla sicurezza dei dati e sulla consapevolezza degli utenti riguardo alle minacce informatiche.

Il caso di OfflRouter evidenzia la necessità di una vigilanza costante nel monitoraggio delle minacce informatiche e nell’educazione degli utenti sui rischi associati all’apertura di documenti di provenienza sospetta. Le organizzazioni devono implementare politiche di sicurezza robuste e assicurarsi che i loro sistemi siano regolarmente aggiornati per difendersi contro virus simili a OfflRouter.

Cyber Security

Google blocca, 28 milioni di applicazioni dannose nel 2023

Tempo di lettura: 2 minuti. Nel 2023, Google ha impedito la pubblicazione di 2,28 milioni di app dannose su Google Play, rafforzando la sicurezza e proteggendo gli utenti da malware e violazioni della privacy.

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Google Play Store
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Google ha annunciato importanti successi nella lotta contro le applicazioni dannose su Google Play e, nel 2023, ha impedito la pubblicazione di 2,28 milioni di app che violavano le sue politiche, dimostrando un impegno significativo nel rafforzare la sicurezza del suo store di applicazioni.

Dettagli del Successo di Google

Durante l’anno, Google ha respinto quasi 200.000 proposte di app su Play Store o ha richiesto modifiche per risolvere problemi legati all’accesso a dati sensibili come la posizione o i messaggi SMS. Inoltre, ha bloccato 333.000 account “cattivi” che tentavano di distribuire malware o che commettevano violazioni ripetute delle politiche.

Miglioramenti alla Sicurezza

Steve Kafka, Khawaja Shams e Mohet Saxena di Google hanno evidenziato l’investimento dell’azienda in nuove funzionalità di sicurezza, aggiornamenti delle politiche e processi avanzati di revisione delle app basati su apprendimento automatico. Questo ha contribuito notevolamente a prevenire la pubblicazione di app che violano le politiche.

Partnership per la Privacy dei Dati

Google ha anche collaborato con i fornitori di SDK per limitare l’accesso e la condivisione dei dati sensibili, migliorando la postura di privacy per oltre 31 SDK che impattano più di 790.000 app.

Confronto con l’Anno Precedente

Nel 2022, Google aveva impedito la pubblicazione di 1,43 milioni di app dannose e bandito 173.000 account problematici, mostrando un aumento significativo nell’efficacia delle sue misure di sicurezza nel 2023.

Iniziative di sicurezza supplementari

La compagnia ha anche rafforzato i processi di onboarding e revisione per gli sviluppatori, richiedendo più informazioni identificative e un processo di verifica all’atto della configurazione dei loro account Play Console. Questo permette a Google di comprendere meglio la comunità degli sviluppatori e di eliminare gli attori malintenzionati che cercano di propagare app maligne.

Misure aggiuntive di Protezione

Google ha intrapreso una serie di passi per proteggere l’ecosistema Android, incluso il trasferimento dell’App Defense Alliance sotto l’ombrello della Linux Foundation e il lancio di una “badge di revisione di sicurezza indipendente” nel Play Store per le app VPN che hanno superato un audit di Mobile Application Security Assessment.

Gli sforzi di Google nel 2023 per combattere le app dannose hanno portato a risultati impressionanti, evidenziando il suo impegno continuo nella protezione degli utenti e nella promozione di un ambiente digitale più sicuro.

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Cyber Security

“Muddling Meerkat”: operazione DNS che interagisce con il Grande Firewall Cinese

Tempo di lettura: < 1 minuto. Infoblox Threat Intel scopre Muddling Meerkat, un’operazione che utilizza manipolazione DNS per interagire con il Grande Firewall cinese

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Muddling Meerkat
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Infoblox Threat Intel ha scoperto una nuova minaccia cyber chiamata “Muddling Meerkat”, che utilizza sofisticate tecniche di manipolazione DNS per interagire e potenzialmente manipolare il Grande Firewall cinese. Questa operazione dimostra una conoscenza avanzata del DNS, evidenziando l’importanza della difesa proattiva in questo settore.

Dettagli dell’Operazione

Muddling Meerkat è un attore di minaccia che utilizza tecniche complesse per indurre risposte dal Grande Firewall, inclusa la creazione di falsi record MX da spazi IP cinesi. Questa attività può essere interpretata come una forma di disturbo o mascheramento, rendendo difficile per i difensori identificare le vere intenzioni dell’attore.

Tecniche utilizzate

  • Induzione di risposte false: L’operazione induce risposte fasulle dal Grande Firewall, integrando l’infrastruttura nazionale cinese come parte della sua strategia.
  • Domini di età avanzata: Muddling Meerkat utilizza domini molto vecchi, registrati prima del 2000, per mascherare il traffico DNS e sfuggire alla rilevazione.

Implicazioni per la Sicurezza Questa scoperta sottolinea l’efficacia del DNS come strumento utilizzato dagli avversari per condurre operazioni sofisticate. La profonda comprensione del DNS da parte di Muddling Meerkat è atipica tra gli attori di minaccia e rappresenta una sfida significativa per la sicurezza informatica.

Strumenti di Difesa

Infoblox ha risposto a queste minacce attraverso il suo sistema BloxOne® Threat Defense, che utilizza tecniche innovative per scoprire e bloccare minacce DNS. Inoltre, la nuova funzionalità Zero Day DNS™ rafforza ulteriormente la capacità di detectare minacce imminenti da domini appena registrati usati in attacchi mirati.

La rivelazione di Muddling Meerkat da parte di Infoblox segnala un allarme per i difensori della sicurezza di considerare l’intelligenza delle minacce DNS come parte essenziale della loro strategia di sicurezza. L’approccio multilaterale di Infoblox per la scoperta di minacce nel DNS continua a dimostrare il suo valore nel proteggere le reti da attori sofisticati come Muddling Meerkat.

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Cyber Security

PSTI Act del Regno Unito vieta le password predefinite sui dispositivi intelligenti

Tempo di lettura: 2 minuti. Il Regno Unito introduce una nuova legge che vieta l’uso di password predefinite nei dispositivi intelligenti per aumentare la sicurezza

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Una recente legislazione nel Regno Unito ha imposto nuove regole per la sicurezza dei dispositivi intelligenti, vietando l’uso di password predefinite, una pratica comune che ha reso molti dispositivi vulnerabili agli attacchi, la legge, nota come Product Security and Telecommunications Infrastructure (PSTI) act, è entrata in vigore il 29 aprile 2024.

Dettagli della legge

La PSTI act mira a elevare il livello di sicurezza dei dispositivi connessi alla rete, includendo:

Divieto di Password Predefinite: I produttori non possono più utilizzare password predefinite facilmente indovinabili nei loro dispositivi. Tuttavia, è consentito l’uso di una password predefinita unica per dispositivo.

Punto di Contatto per la Sicurezza: I produttori devono fornire un punto di contatto attraverso il quale sia possibile segnalare problemi di sicurezza.

Durata degli Aggiornamenti di Sicurezza: Devono essere chiaramente comunicati ai consumatori i tempi durante i quali i dispositivi riceveranno aggiornamenti di sicurezza importanti.

Dispositivi interessati

La legge si applica a una vasta gamma di prodotti che possono connettersi a internet, tra cui:

  • Smart speakers, smart TVs, e dispositivi di streaming
  • Campanelli intelligenti, baby monitor e telecamere di sicurezza
  • Tablet cellulari, smartphone e console di gioco
  • Fitness tracker indossabili (inclusi gli smartwatch)
  • Elettrodomestici intelligenti come lampadine, prese, bollitori, termostati, forni, frigoriferi, aspirapolvere e lavatrici

Conseguenze per la non conformità

Le aziende che non rispettano le disposizioni della PSTI act possono affrontare richiami di prodotti e sanzioni pecuniarie, con multe che possono arrivare fino a £10 milioni (circa $12,5 milioni) o il 4% del fatturato annuo globale, a seconda di quale sia maggiore.

Impatto e Importanza

Questa mossa rende il Regno Unito il primo paese al mondo a proibire username e password predefiniti nei dispositivi IoT. Questa legge segue la crescente preoccupazione globale per la sicurezza dei dispositivi intelligenti, soprattutto dopo che attacchi come quelli della botnet Mirai hanno sfruttato le debolezze nelle configurazioni standard dei dispositivi per creare vasti network di dispositivi zombie.

Con l’implementazione della PSTI act, il Regno Unito stabilisce un importante precedente per la sicurezza dei dispositivi connessi, abolendo le password predefinite, spingendo i produttori a adottare misure più rigorose per proteggere gli utenti e le loro reti da potenziali cyber attacchi.

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