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5 Big Tech bruciano 3.000 miliardi, ma i 200 persi da Musk fanno notizia. Perchè?

Tempo di lettura: 2 minuti. 3000 miliardi in 5, ma il “fallito” è Musk con un terzo perso

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In questi giorni di Natale e Capodanno, i quotidiani italiani hanno diffuso la notizia della crisi economica di Elon Musk che ha perso 200 miliardi in un solo anno. La sintesi dell’articolo è che gli affari vanno male al fondatore di Tesla che si è impoverito anche per la cessione di molte sue quote nell’auto elettrica per poter acquistare Twitter. L’articolo pubblicato dal Corriere in homepage fa però emergere un controsenso nel dare la notizia di mr. Musk, presentandola come record perchè c’è chi ha fatto peggio nel 2022 in termini di numeri.

“Apple, Alphabet, Meta, Microsoft e Amazon bruciano 3000 miliardi” si legge nel titolo di un’altra notizia correlata e quindi, facendo una media spicciola, le cinque aziende più importante del settore tech statunitense hanno perso 600 miliardi a testa: tre volte quanto ha perso Musk. Perchè quindi tutta questa importanza per Mr. Tesla? E’ lui il personaggio del momento e non è l’ultimo arrivato, la differenza forse la fa quella dimensione governativa e strategica che rende Zuckerberg, Bezos e soci collusi con il sistema economico e di intelligence degli Stati Uniti dove Musk più volte ha provato ad accedervi, senza riuscirci, salvo per Space X su cui ultimamente sembrerebbero esserci tensioni con l’amministrazione Biden per un servizio da lui fornito che non è stato pagato. Mentre sono crollate le borse del 30% con una corrispondente perdita per chi ha investito nei titoli tecnologici, la Model Y della Tesla è la prima auto nella classifica delle vendite nell’Europa che spinge alla transizione ecologica.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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