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Economia

Apple, Tim Cook sottolinea l’impegno di 30 anni in Cina

Tempo di lettura: < 1 minuto. CEO di Apple, Tim Cook, durante la sua visita in Cina, ha ribadito l’impegno dell’azienda verso il paese annunciando donazioni per lo sviluppo rurale.

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Tim Cook, CEO di Apple, ha recentemente ribadito l’impegno dell’azienda nei confronti della Cina, valorizzando ciò che è stato raggiunto durante i 30 anni di relazione con il paese. Le sue dichiarazioni sono state fatte durante un incontro con funzionari del governo cinese, nel corso del suo tour nel paese.

Dettagli della visita di Cook

La visita di Cook non è stata annunciata in anticipo da Apple. La notizia è emersa quando il CEO è stato visto partecipare a un torneo di giochi in un Apple Store locale all’inizio della settimana. Durante una visita a sorpresa all’Apple Store di Taikoo Li a Chengdu, Cook ha salutato e ringraziato i giocatori che competevano per il premio principale nel gioco “Honor of Kings”.

Incontri con rappresentanti governativi

Il Wall Street Journal ha riportato due incontri tra Tim Cook e rappresentanti governativi di alto livello. Durante un incontro a Pechino, Wang, un funzionario cinese, ha dichiarato che la Cina continuerà ad ampliare l’accesso al mercato per le aziende straniere e si impegna a creare un ambiente imprenditoriale orientato al mercato. Cook ha risposto sottolineando quanto Apple apprezzi i risultati ottenuti in Cina negli ultimi 30 anni. In un altro momento, Cook ha dichiarato al principale regolatore tecnologico della Cina che Apple è impegnata a crescere insieme ai fornitori locali.

Donazioni e impegno sociale

Durante la sua visita nel Sichuan, Cook ha annunciato una donazione di 25 milioni di yuan (equivalenti a 3,4 milioni di dollari) alla China Foundation for Rural Development, un’organizzazione sostenuta dal governo per il rilancio delle aree rurali cinesi. Questa donazione segue altri contributi effettuati da Apple in passato a sostegno dell’istruzione e del soccorso in caso di alluvioni. Tali donazioni sono viste come una tattica comune delle aziende straniere per consolidare buoni rapporti con il governo cinese.

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