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Apple verso i 100 miliardi in software e servizi

Tempo di lettura: 2 minuti. Apple potrebbe superare i 100 miliardi di dollari in software e servizi nel 2024, battendo le entrate combinate di Salesforce, SAP e Adobe.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Apple ha chiuso il quarto trimestre del 2023 con entrate superiori ai 22 miliardi di dollari provenienti da iTunes, software e servizi, registrando un incremento quasi del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risultato eccezionale ha portato il fatturato totale dell’anno fiscale 2023 a superare gli 85 miliardi di dollari, con un aumento del 9% rispetto al 2022. Mantenendo questo ritmo, Apple potrebbe diventare un’azienda da 100 miliardi di dollari nel settore software e servizi entro il prossimo anno, superando le entrate combinate di Salesforce, SAP e Adobe e posizionandosi seconda solo a Microsoft.

La crescita di Apple nel software e nei servizi fino ai 100 miliardi

Diversamente da prodotti di punta come Windows 11 o Microsoft 365, il mix di entrate di Apple comprende iTunes, App Store, Mac App Store, Apple TV+, Apple News, iCloud, Apple Books, AppleCare, Apple Pay e altri servizi, inclusi i veterani come Filemaker. E, a differenza di concorrenti come Azure o Oracle Cloud, Apple non include entrate derivanti dal cloud computing.

Il successo del modello SaaS di Apple

Il modello SaaS (Software as a Service) di Apple è ora secondo solo all’iPhone, che ha generato 43,81 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre, rappresentando quasi un quarto delle vendite totali di Apple. Il 2019 è stato il primo anno in cui i ricavi da SaaS e hardware sono stati distinti, con iTunes e simili che rappresentavano circa il 13% delle entrate nel periodo di 12 mesi conclusosi a settembre 2018.

Margini e prospettive future

I margini di profitto su software e servizi sono significativamente più alti rispetto all’hardware, con Apple che guadagna 71 centesimi di dollaro di profitto per ogni dollaro di vendite software, quasi il doppio del margine lordo rispetto all’hardware. Questo è particolarmente rilevante considerando che il software non soffre delle interruzioni della catena di approvvigionamento come quelle vissute durante l’era COVID.

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