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Biden si oppone a un accordo sul debito che protegge i trader di criptovalute

Tempo di lettura: 2 minuti. L’opposizione del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a un accordo sul debito che a suo avviso favorirebbe i “truffatori fiscali ricchi e i trader di criptovalute” mette in luce le tensioni politiche e finanziarie in corso.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Joe Biden si trova in una posizione di contrasto rispetto a un accordo politico chiave che, secondo lui, potrebbe minacciare la sicurezza alimentare di milioni di americani e favorire i “ricchi truffatori fiscali e i trader di criptovalute”. Questa mossa mette in evidenza la complessa intersezione tra politica, economia e l’innovativo mondo delle criptovalute.

Un accordo controverso

Durante il summit del Gruppo dei Sette (G7) tenutosi a Hiroshima, Giappone, il 21 maggio, Biden ha espresso opposizione a un accordo sul tetto del debito con i leader repubblicani, che a suo avviso avrebbe avvantaggiato i trader di criptovalute. In una conferenza stampa, il Presidente ha definito “inaccettabili” le condizioni proposte dai repubblicani.

Le presunte protezioni per i trader di criptovalute riguardano il cosiddetto “tax-loss harvesting”. Questa è una strategia che gli investitori utilizzano per ridurre le loro responsabilità fiscali complessive. Si tratta di vendere una criptovaluta in perdita per compensare i guadagni di capitale derivanti dai profitti di cripto. Per poter dichiarare una perdita, gli asset devono essere venduti e i proventi devono essere utilizzati per acquistare un asset simile entro 30 giorni prima o dopo la vendita. Questo meccanismo è disponibile anche per le azioni e altri asset.

Il conflitto tra Biden e i repubblicani

Oltre alla fine del tax-loss harvesting per la cripto, la Casa Bianca ha proposto ai repubblicani una proposta simile che impedisce agli investitori di differire le tasse sugli scambi immobiliari. Entrambe le modifiche aggiungerebbero circa 40 miliardi di dollari di entrate fiscali per il governo degli Stati Uniti.

I repubblicani respingono le proposte, ha riferito una fonte al Washington Post. Il presidente della Camera, Kevin McCarthy, sostiene che l’aumento del debito degli Stati Uniti è un “problema di spesa, non un problema di entrate”, citando la spesa eccessiva dell’amministrazione Biden durante la pandemia. Nel frattempo, la Casa Bianca attribuisce il problema del debito alle riduzioni fiscali delle amministrazioni precedenti, sostenendo che le entrate sono state notevolmente influenzate dalle riduzioni fiscali.

Se il Congresso non riesce ad aumentare il tetto del debito, gli Stati Uniti potrebbero andare in default già dal 1° giugno. Biden parlerà presumibilmente con McCarthy al telefono durante il suo volo da Hiroshima a Washington, D.C. Stiamo assistendo a una complessa battaglia politica e fiscale, con le criptovalute nel mezzo.

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