Il Ministero degli Affari Esteri della Bielorussia ha annunciato che sta lavorando su modifiche legislative che mirano a vietare le transazioni P2P in criptovalute per gli individui. L’autorità ha citato un alto tasso di crimini informatici nel paese come motivo per il divieto proposto.
Crimini informatici e criptovalute
Secondo il ministero, i servizi di criptovaluta P2P sono molto richiesti da truffatori che riciclano e convertono fondi rubati e trasferiscono denaro a organizzatori o partecipanti in schemi criminali. Da gennaio 2023, i pubblici ministeri bielorussi hanno soppresso l’attività di 27 cittadini che fornivano “servizi di cambio di criptovalute illegali”, con entrate illegali totali di quasi 22 milioni di rubli bielorussi (circa 8,7 milioni di dollari).
Limitare le transazioni a scambi registrati
Per eliminare tali attività illecite, il ministero intende proibire agli individui di effettuare transazioni P2P e consentirà loro di scambiare criptovalute solo tramite scambi registrati con il Parco Hi-Tech della Bielorussia (HTP). L’autorità ha dichiarato: “Il MFA sta lavorando su innovazioni legislative che proibiscono le transazioni di cambio di criptovalute tra individui. Per trasparenza e controllo, ai cittadini sarà consentito effettuare tali transazioni finanziarie solo attraverso gli scambi HTP”.
Dubbi sulla fattibilità del divieto
In risposta alla notizia, molti appassionati di criptovalute hanno messo in dubbio la capacità del governo di vietare efficacemente il trading di criptovalute P2P. “Buona fortuna a farlo rispettare”, ha commentato un osservatore di criptovalute su Twitter. Lo scambio P2P è l’idea originale dietro Bitcoin, e secondo gli esperti, come Samson Mow, CEO di Jan3, vietare il P2P non è un compito facile, se non impossibile.
Contrasto con le politiche precedenti
La notizia più recente dalla Bielorussia è in contrasto con la legislazione che il paese ha approvato negli anni precedenti. Nel 2022, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha firmato un decreto che afferma il sostegno formale del paese alla libera circolazione delle criptovalute come Bitcoin.