Nel mondo dei social media centralizzati, figure come Elon Musk possono utilizzare piattaforme come Twitter per attaccare i concorrenti e manipolare l’informazione. In questo contesto, nasce l’interesse per piattaforme di social media decentralizzate come Bluesky, che mirano a garantire una maggiore libertà e controllo agli utenti.
Cos’è Bluesky e cosa lo differenzia da Twitter
Bluesky è un progetto di social media decentralizzato avviato dall’ex CEO di Twitter, Jack Dorsey, con l’obiettivo di creare un protocollo open-source e decentralizzato su cui far funzionare Twitter stesso. Attualmente in versione “invite only”, Bluesky presenta un’interfaccia simile a quella di Twitter, ma offre un flusso cronologico di default e la possibilità di scegliere tra un feed algoritmico “What’s Hot”. Tuttavia, mancano ancora alcune funzionalità per realizzare appieno la sua missione decentralizzata, come l’esportazione dei dati dell’account.
Le caratteristiche del protocollo AT e la competizione con Mastodon
Il protocollo AT (atproto) alla base di Bluesky offre tre caratteristiche principali che lo differenziano dall’ecosistema Mastodon: portabilità dell’account, scoperta globale e moderazione e cura componibili e personalizzabili. Pur considerando Mastodon come un valido approccio alla decentralizzazione dei social media, Bluesky si concentra sullo sviluppo del proprio protocollo e sulla dimostrazione della sua efficacia su larga scala. La possibilità di interoperabilità tra atproto e ActivityPub non è esclusa.
Il coinvolgimento di Jack Dorsey e il futuro di Bluesky
Nonostante Jack Dorsey, fondatore di Twitter, sia più attivo su Nostr, un altro protocollo decentralizzato, il suo coinvolgimento nel progetto Bluesky continua come membro del consiglio di amministrazione. Dorsey sostiene l’idea di un ecosistema decentralizzato di social media e desidera che questa visione di protocolli al posto delle piattaforme abbia successo. Per quanto riguarda il modello di business di Bluesky, l’attenzione è attualmente rivolta alla crescita e alla moderazione, ma si prevedono servizi a valore aggiunto per cui gli utenti saranno disposti a pagare in futuro.