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Brasile apre ai pagamenti in criptovalute

Tempo di lettura: 2 minuti. Il Congresso brasiliano ha approvato oggi una legge che regolamenta l’uso delle criptovalute come mezzo di pagamento in tutto il Paese, dando potenzialmente una spinta all’adozione degli asset digitali nella nazione sudamericana.

Tempo di lettura: 2 minuti.

La Camera dei Deputati brasiliana ha approvato un nuovo quadro normativo – firmato con il codice PL 4401/2021 – che includerà le valute digitali e i premi per i viaggiatori frequenti delle compagnie aeree (le famose “miglia”) nella definizione di “accordi di pagamento” sotto la supervisione della banca centrale del Paese. Il disegno di legge, che richiede ancora la firma del presidente, darebbe uno status legale ai pagamenti effettuati in criptovalute per beni e servizi, ma non conferirebbe loro lo status di moneta legale. Ciò significa che le banche, se lo scelgono, potrebbero presto iniziare a offrire servizi di pagamento in criptovaluta, facilitando l’uso delle criptovalute per l’acquisto e la vendita di beni ordinari, nello stesso modo in cui i consumatori utilizzano attualmente le carte di credito o altri servizi simili. Alcune banche brasiliane stanno già sperimentando oggi la custodia delle criptovalute, come la filiale brasiliana del gigante bancario spagnolo Santander, che ha in programma di iniziare a offrire anche servizi di trading di criptovalute. Altre banche come Itaú, una delle maggiori banche private brasiliane, hanno in programma di lanciare una propria piattaforma di tokenizzazione degli asset. Nessuna, tuttavia, ha ancora sviluppato un servizio per elaborare pagamenti in cripto. Il Brasile ha compiuto notevoli progressi in termini di regolamentazione e adozione delle criptovalute da parte degli investitori. Attualmente è il Paese con il maggior numero di ETF di criptovalute in America Latina e la maggior parte delle principali banche e broker del Paese offre attualmente un qualche tipo di esposizione agli investimenti in criptovalute o servizi simili come la custodia o l’offerta di token. Se il disegno di legge verrà firmato, spetterà al ramo esecutivo del governo (il presidente e i suoi ministri) determinare l’organismo o l’ufficio incaricato di supervisionare la questione: solo i token classificati come titoli rientrano nella giurisdizione del CVM, l’equivalente brasiliano della SEC.

Fino ad oggi, le agenzie pubbliche più coinvolte in questo settore sono state la banca centrale del Paese e il CVM. Inoltre, il disegno di legge stabilisce regole per il funzionamento delle piattaforme di scambio di criptovalute, nonché per i servizi di custodia e amministrazione delle criptovalute da parte di terzi fidati. Se approvata, la legge richiederà che queste società stabiliscano un’entità legale in Brasile per poter svolgere attività commerciali nel Paese. Uno degli aspetti più importanti del regolamento è l’obbligo per i fornitori di servizi di separare i propri fondi da quelli dei clienti per evitare una situazione simile a quella di FTX. La borsa di criptovalute con sede alle Bahamas, fondata da Sam Bankman-Fried, è crollata all’inizio di questo mese dopo che una corsa agli sportelli e la conseguente crisi di liquidità hanno rivelato che l’azienda non deteneva riserve one-to-one dei beni dei clienti e li utilizzava invece per finanziare le proprie operazioni finanziarie.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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