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Brydge, produttore di accessori Apple, chiude e abbandona dipendenti e clienti

Crescita mal gestita, ambiente di lavoro ostile e difficoltà nel lavorare con Apple sono tra le cause del crollo dell’azienda di accessori per iPad.

Brydge, l’azienda che un tempo si proponeva di realizzare tastiere di alta qualità per iPad, trasformandole quasi in MacBook, ha chiuso i battenti. Il sito web dell’azienda non mostra che il logo, i dipendenti e i clienti in attesa di preordini non hanno ricevuto notizie da mesi, e 9to5Mac ha raccontato in dettaglio la caduta di Brydge, basandosi su conversazioni con quasi una dozzina di ex dipendenti.

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Brydge e il suo legame con Apple

Brydge è conosciuta per la produzione di accessori Apple, in particolare custodie con tastiera per iPad, puntando su materiali, design e funzionalità migliori rispetto agli accessori Apple. Le tastiere Brydge erano realizzate in alluminio, con cerniere simili a quelle dei laptop e retroilluminate. Nel tentativo di anticipare Apple, nel 2019 Brydge ha rilasciato la Pro+ per iPad Pro con trackpad integrato. Tuttavia, la soluzione non era ottimale e ha deluso alcuni critici.

La competizione con Apple e Logitech

Quando la Magic Keyboard di Apple è stata lanciata nell’aprile 2020, ha introdotto non solo il pieno supporto al trackpad, ma anche gesti multi-dito che Apple non ha concesso a Brydge. Tuttavia, Apple li ha offerti a Logitech per la sua Combo Touch Case. Brydge è stata chiaramente sorpresa dal lancio dei prodotti Apple e Logitech a pochi mesi di distanza dal suo. Quando Apple ha offerto a Brydge un migliore accesso al suo trackpad, l’azienda ha accettato, ma ha imparato a sue spese le dinamiche di potere nel rapporto con il colosso di Cupertino.

Problemi interni e tentativi di acquisizione

La Pro+ di Brydge ha subito un tasso di reso superiore al 20%. Nonostante questo, l’azienda ha continuato a investire in marketing per la Pro+, sperando che il prodotto finanzi la futura espansione. Nel frattempo, Brydge ha cercato di essere acquisita, prima da Razer, poi da Targus e infine da Foxconn. Tuttavia, alti tassi di reso dei prodotti, un elevato turnover dei dipendenti e numerosi interrogativi finanziari hanno ostacolato il processo. Alla fine, Brydge ha annunciato che il marchio e la proprietà intellettuale sono stati “acquisiti da un terzo tramite un processo di esecuzione ipotecaria avviato dal suo prestatore principale” e ha cessato le operazioni.

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