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Azione legale da $680 Milioni contro Activision Blizzard per la Call of Duty League

Tempo di lettura: 2 minuti. Activision Blizzard subisce un’azione legale da 680 milioni di dollari per pratiche scorrette nella Call of Duty League

Tempo di lettura: 2 minuti.

Hector “H3CZ” Rodriguez, CEO di OpTic Gaming, ha intentato una causa contro Activision Blizzard, accusando il gigante dei videogiochi di pratiche monopolistiche nella gestione della Call of Duty esports league. La causa, presentata insieme all’ex giocatore di OpTic Seth “Scump” Abner, richiede danni per $680 milioni, affermando che il monopolio sostenuto da Activision Blizzard sulla lega ha costretto loro a partnership finanziariamente onerose.

Cambiamenti nella struttura della Lega

Prima dell’introduzione della Call of Duty League (CDL) da parte di Activision Blizzard nel 2019, i tornei di Call of Duty erano organizzati da terze parti con una struttura aperta. L’arrivo della CDL ha cambiato radicalmente questo scenario, limitando la lega a soli 12 team e richiedendo quote di franchising di milioni di dollari per partecipare.

Termini e condizioni rigidi

La causa rivela alcuni dei termini e delle condizioni imposti alle organizzazioni esports per partecipare alla lega, inclusa una quota di franchising di $27,5 milioni. Inoltre, le squadre erano obbligate a cedere il 50% dei ricavi delle vendite di merchandise e biglietti degli eventi ad Activision Blizzard e ad accettare restrizioni sui diritti di sponsorizzazione.

Restrizioni per squadre e giocatori

La causa sostiene che Activision Blizzard ha proibito alle squadre e ai giocatori di partecipare a tornei al di fuori della CDL e ha limitato la capacità dei singoli giocatori di ottenere sponsorizzazioni personali. Viene citato un esempio in cui, nel 2020, ai giocatori veniva richiesto di firmare un accordo che li legava alle regole della lega senza possibilità di revisione legale.

Precedenti accuse di comportamento Anticoncorrenziale

Activision Blizzard è stata precedentemente accusata di comportamento anticoncorrenziale riguardo alle sue leghe esports. Nel 2023, ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti riguardante la Competitive Balance Tax nelle leghe esports di Call of Duty e Overwatch, una regola che potenzialmente deprimeva i salari dei giocatori.

Risposta di Activision Blizzard

In risposta alla causa, un portavoce di Activision Blizzard ha definito l’azione legale priva di meriti, esprimendo delusione per il fatto che membri della comunità esports abbiano intrapreso questa strada, potenzialmente dannosa per proprietari di squadre, giocatori, fan e partner coinvolti nella Call of Duty League.

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