Categorie
Economia

CEO di DeepMind:”L’intelligenza artificiale simile al cervello umano in pochi anni”

Tempo di lettura: 2 minuti. L’intelligenza artificiale generale (AGI) potrebbe essere all’orizzonte grazie ai progressi nella ricerca sull’IA.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Demis Hassabis, CEO di DeepMind, laboratorio di intelligenza artificiale di proprietà di Google, ritiene che un’intelligenza artificiale paragonabile al cervello umano potrebbe essere disponibile nel giro di pochi anni, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal.

Il ruolo di DeepMind nello sviluppo dell’AGI

DeepMind, con sede a Londra, sta lavorando allo sviluppo dell’intelligenza artificiale generale (AGI), un concetto teorico che immagina un’IA in grado di eguagliare le capacità cognitive degli esseri umani. Hassabis riconosce che i progressi nell’IA degli ultimi anni sono stati notevoli e prevede sistemi molto capaci e generali nel prossimo futuro.

L’importanza dell’IA per Google

Google, che ha acquisito DeepMind per 500 milioni di dollari nel 2014, sta cercando di rafforzare la propria attività puntando sull’IA per affrontare la sfida di OpenAI, sviluppatore di ChatGPT sostenuto da Microsoft. Hassabis sta svolgendo un ruolo centrale nella missione di Google per migliorare le sue capacità di intelligenza artificiale, essendo stato nominato lo scorso mese a capo di una nuova unità che unisce DeepMind e Google Brain, un altro ramo di ricerca sull’IA.

I pro e i contro dell’AGI

Da quando è stata fondata nel 2010, DeepMind si è posta l’obiettivo di risolvere il mistero dell’intelligenza, creando macchine in grado di apprendere, pensare e agire come gli esseri umani. Tuttavia, i ricercatori nel campo sono divisi sui benefici della ricerca sull’AGI, soprattutto considerando le problematiche legate all’inaccuratezza e all’uso improprio dei modelli linguistici di grande dimensione, come ChatGPT e il concorrente di Google, Bard.

Durante la conferenza, Hassabis ha affermato di non vedere alcun motivo per cui il progresso dell’IA rallenterebbe, ma ha suggerito che lo sviluppo delle tecnologie AGI dovrebbe essere effettuato “in modo cauto, utilizzando il metodo scientifico” che prevede esperimenti rigorosi e test.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version